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Torreggiani: il dibattito su VS ha raggiunto il suo scopo

12' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Si potrebbe dire che l’obiettivo di richiamare l’attenzione sullo “status” della politica locale mediante l’ipotesi di autoconvocazione di una Assemblea aperta della Margherita, sia stato pressoché raggiunto per merito del dibattito della testata giornalistica “VivereSenigallia”.

da Tarcisio Torreggiani


Anche per questa ragione il mese di Agosto, sotto il profilo politico, è stato un mese intenso. Sui contenuti della conferenza stampa che ha animato questo dibattito sono stati registrati diversi pareri discordi, sono state espresse valutazioni tanto negative quanto superficiali (a mio parere), ma il giudizio complessivo espresso dai lettori è stato largamente positivo; basti rilevare la “quotazione” ottenuta dall’intervento dell’amico Tinti che è andata oltre punti 3,90 su 5 e quella dell’amico Franco Porcelli che ha largamente superato la media.

A conclusione di questo dibattito “online”, credo opportuno fare alcune considerazioni: Mi ha “stuzzicato” l’intervento della Sig. “Smile” alla quale auguro di avere sul serio, in particolare dell’animo, un “aspetto ridente”. Faccio rilevare a tutti che chi di noi scrive di vicende politiche o ne registra i commenti, si trova a confrontarsi in modo “impari”: Infatti, io e altri amici ci siamo sempre firmati con nome e cognome, non sappiamo invece con certezza chi siano gli anonimi. Anonimato che non voglio commentare, è un problema Vostro! Spero, prima o poi, che ve ne possiate liberare. Mi interessano solo gli argomenti, le idee e le opinioni; e le Vostre, per certi versi, mi “incuriosiscono” e finirò per rispondere a tutte e tre gli interrogativi rivolti a Tinti, ma che riguardano me. Tralascerò invece altre amenità, tranne quella relativa alle “modalità” per far dire a Stefanelli “quello che non intende dire”. Ammesso che sia come qualcuno di Voi sostiene dovremo davvero “torturarlo” e senza sconti amicali, perché non stava lì a titolo personale.

Vi darò ulteriori motivazioni di quanto sostengo, ma leggetele tenendo presente un dato di fondo che, credo, costituisca il vero elemento di confronto con l’attuale dirigenza della Margherita e non mi riferisco soltanto al livello locale. Io e altri amici siamo impegnati a lavorare per far si che la Margherita (necessariamente sintetizzo) si trasformi da partito degli eletti e dei nominati, a Partito degli Iscritti e degli Elettori. Siccome alcuni dei “detrattori” sembrano politicamente informati, ne potranno valutare tutti i significati e tutta la diversità. Questa puntualizzazione spiega perché teniamo così tanto che si abbia un rapporto aperto, pieno e sistematico con l’Assemblea degli Iscritti e degli Aderenti. Novità, quella degli Aderenti, introdotta con la istituzione dei Circoli il cui ruolo è stato ribadito anche con il Convegno di Rimini del 2003. Io c’ero! I Circoli costituiscono l’ossatura del Partito.

Vi voglio fornire comunque qualche esempio:

Un “Partito degli Iscritti e degli Elettori” avrebbe avuto il buon gusto di mitigare, attivando le primarie di collegio, i danni della legge elettorale di Berlusconi che ci ha dato un parlamento di autocandidati, di nominati o cooptati da parte delle oligarchie centrali. Di fatto, identica cosa si è registrata per l’elezione dei Consigli Regionali.

Un Partito degli Iscritti avrebbe rinnovato i propri organismi dirigenti, a tutti i livelli, alla scadenza dei rispettivi mandati; invece sono tutti scaduti da lunghissimo tempo e non sembra che abbiano fretta di regolarizzarsi.

Un Partito degli Iscritti e degli Elettori non avrebbe consentito che le indicazioni il Sindaco, aldilà delle qualità personali, fossero catapultate da Roma…e si potrebbe continuare ancora a lungo! Sul nostro, nonostante l’imposizione romana, ho convenuto per ben due volte. Ma il metodo seguito, aldilà dell’affermazione elettorale a cui io e altri amici abbiamo contribuito, resta violento e non condivisibile.

Il sistema introdotto dalla legge elettorale non è accettabile, perché annulla la preventiva capacità di indicazione delle candidature da parte di Iscritti e di Elettori, oltre ad impedire la successiva capacità di scelta. Chi, come me, mantiene a riferimento culturale e politico Don Sturzo e De Gasperi e che, grazie a quegli insegnamenti ha potuto concorrere perché il nostro Paese evitasse di sperimentare il “centralismo democratico”, trova l’attuale gestione della politica un surrogato di quello e generatrice di intoccabili oligarchie politiche. Giudico questa “impostazione neo-centralista” fuori dalla storia ancora prima che dal tempo.

Gli esempi fatti vogliono per dire che “in sedicesimo”, questo metodo di gestione della politica trova improvvisati e forse ignari, ma comunque colpevoli adepti anche in periferia e non sono il solo ad esserne preoccupato. Questa preoccupazione è presente anche in iscritti di altri Partiti, tanto di centro-sinistra quanto di centro-destra.

Non credo che questo sistema, figlio degenere di un bipolarismo fondato sulle quantità piuttosto che sulle qualità, faccia bene alla Democrazia, anzi, temo che possa offrire insperate opportunità a qualche “capo popolo”.

Il concetto di Democrazia a cui mi ispiro è pericoloso? O è quello che ha salvato il nostro Paese in momenti particolarmente difficili e tragici? A questa idea ispiratrice sono informati i nostri giudizi e le nostre proposte. Chi condivide con me queste impostazioni è convinto che imprimere un ritmo diverso al dialogo con Iscritti ed Elettori tornerebbe utile a tutte le forze politiche e in primis alla Margherita che ne ricaverebbe maggiore rispetto e considerazione. Il potenziale del nostro Partito è grande (ce ne rendiamo conto parlando con la gente), ma oggi è in affanno perché qualcuno sta tirando “il freno a mano”. A chi non si deve dar fastidio? E perché? Immagino a chi e il motivo, ma spero di sbagliare.

Diverse delle cose sinteticamente espresse sono pesantemente presenti nella gestione politica e amministrativa di Senigallia e sono ben rilevabili dalla vicenda del “terzo assessore”, nelle dimissioni di Stefanelli, nella nomina del suo successore e nei “criteri” di nomina in Enti, Banche, Fondazioni, Società e Consorzi, per non dire poi della vicenda dei Dirigenti comunali che si è “risolta” in direzione opposta alle indicazioni espresse e rese pubbliche dalla Presidente della Margherita. Ecco perchè “l’insieme degli accadimenti”, meriterebbe dignità di “verifica” politica.

Che a margine di temi trainanti come questi, ci siano poi le “povertà” quotidiane è vero! E anche queste emergono con chiarezza dalle vicende appena enunciate. A mio parere tali “povertà” possono essere poste sotto controllo dalla Presidenza solo se i “soggetti che non possono esprimere un parere diverso da chi li ha nominati”, non condizionassero il dibattito interno e le scelte dei Partiti. E’ abbastanza comprensibile che questi tendano alla salvaguardia del proprio ruolo e delle rispettive condizioni operative e di impegno. Un Partito di Iscritti e di Elettori avrebbe discusso di tante vicende passate e di quella recente, con più libertà e meno apprensioni; anche se con qualche “vivacità” in più. Ma ben vengano i confronti: servono a coinvolgere Iscritti ed Elettori e la Democrazia ne guadagnerà in salute.

L’unica cosa che ritengo davvero essenziale é che la Margherita faccia riemergere il dibattito politico e ne metta a frutto le indicazioni, il resto verrà da se.
Spero che abbiate capito che non ci frega niente (scusate il termine) di dare “spallate” a chicchessia; questo tipo di “problemi” non assilla proprio nessuno di noi!

Preciso, a chi segue questo dibattito e senza tema di smentita, che Francesco Stefanelli ha motivato la natura delle sue dimissioni per ben due volte consecutive in sede di Direzione della Margherita. Fino a prova contraria crederò a quelle motivazioni anche se, certamente, dovranno registrare un livello di maggior dettaglio. Quindi non c’è da “estorcere” nulla a nessuno. Semmai è necessario dare una valutazione altrettanto politica di quelle motivazioni e assumere iniziative conseguenti. Da qui la proposta di Assemblea (ma non era la prima vola), sulla base di un documento politico e conseguente verifica o ricognizione politica dei problemi presenti. In questo senso, in data 22 luglio, presente il Vice Sindaco, si è espresso il Circolo di cui sono portavoce . Di tale parere è stata data comunicazione alla Presidente della Margherita con nota del 23 luglio 06. I riscontri del 24/7 e del 29/7 sono stati largamente positivi, ma poi si sono persi e contraddetti.
E veniamo agli interrogativi posti all’amico Tinti, ma non prima di aver ringraziato sinceramente la Sig.a “Smile” di aver fatto riferimento a me quale semplice iscritto: è la migliore qualifica per uno che desidera che la Margherita diventi un Partito di Iscritti e non resti un partito degli eletti o, peggio ancora, di nominati.

La Signora trova da ridire sul fatto che io intervenga sui “più disparati temi da oltre un anno”, per la precisione è da più tempo che segnalo problemi, forse quattro e continuerò a farlo se ne ravviserò i motivi. Ma dovreste registrare che le mie sono opinioni o suggerimenti e che non ho mai preteso di sostituire alcuna “istituzione”. La Signora ha ragione quando sostiene che su tanti temi dovrebbero intervenire altri. Si è domandata perché ciò non avviene? Io si, e credo di aver capito il perchè. Il nostro Circolo “Sviluppo Economico & Servizi” può avvalersi di un patrimonio di esperienze e di conoscenze notevoli grazie alla disponibilità di alcuni professionisti ed esperti ai quali si aggiungono tante esperienze professionali e di lavoro, oltre a quelle maturate nella politica e nelle Amministrazioni, comprese le mie. Questo ragguardevole bagaglio consente, a me e ad altri, di esprimere pareri su diversi temi. Troppi? Forse! Ma anche codesta Signora non è da meno, considerato che spazia, in tutta libertà, dalla “letteratura” alla prostituzione passando per la politica.

Semplici iscritti, che si trovino nella condizione di avere la disponibilità di personaggi a livello nazionale e regionale per affrontare importanti problematiche che angustiano la nostra economia e i nostri bilanci familiari per far emergere, su quei temi, l’indirizzo della Margherita, credo che si possano considerare “risorse”. Diverse le iniziative che ho preso o sostenuto animato dallo stesso spirito. E, se permettete, vorrei ricordare il contributo che il Circolo è riuscito a portare nell’analizzare e nel sostenere una soluzione sostenibile per la “complanare”.

La funzione dei Circoli è questa (dovrebbero lavorare tutti così, non uno soltanto - la Margherita di Senigallia ne ha cinque-). Vi invito ad esplorare il sito de “La Margherita”, potrete acquisire informazioni utili). Relativamente ai Circoli il responsabile nazionale in data 28/7/2006, tra l’altro così scrive, “Il governo della destra ha aggravato il distacco fra il Paese reale e la Politica. Noi abbiamo il compito di colmare questo pericoloso distacco, per realizzare quella Democrazia governante e partecipata che è origine della nostra riflessione e guida della nostra azione. A questo si è ispirato anche lo statuto del Partito, un Partito costruito appunto sui Circoli: circoli aperti, inclusivi, plurali. Pensati per essere animati proprio da quei cittadini che sono il Paese reale. Per questo il Partito mette a disposizione dei cittadini un luogo (il circolo), di esperienza e di dibattito politico, e i cittadini fanno valere nel Partito le loro istanze attraverso un canale diretto di partecipazione”- (il Circolo).-

Circa il programmato dibattito sul Piano Particolareggiato del Centro Storico non c’è stata nessuna voluta concomitanza: 1°- perché la Direzione della Margherita ne era stata informata oltre un mese prima per iniziativa dell’ex Assessore. 2°- del dibattito sul Partito Democratico alla “Festa dell’Unità” sono stato informato tre giorni prima dell’ “evento”. Se la Sig.a “Smile” lo sapeva già , evidentemente ha più familiarità di me con la dirigenza della Margherita. Vi “Confido” di avere la vaga sensazione che se quel dibattito si fosse potuto svolgere alla data originariamente prevista, forse avremmo potuto evitare le dimissioni dell’Assessore; ma avrebbe fatto piacere proprio a tutti? Pazienza, cosa fatta capo ha!

E a proposito del Partito Democratico, sono del parere che se si vuol creare un nuovo soggetto politico, sul cui obiettivo concordo, questo non può avvenire per decisione dei vertici o per annessione di “qualcosa” in “qualcos’altro”, bensì per adesione degli Iscritti (della Margherita per quanto ci riguarda, previa specifica convocazione di congressi locali, provinciali, regionali e nazionale), altrimenti si corre il rischio che alla “parata” partecipino solo i “generali”.

Sempre a proposito del Partito Democratico, non capisco perché ci si debba sentire “quasi obbligati” ad andare a parlarne alla “festa dell’Unità” senza averne mai discusso alla Assemblea degli iscritti della Margherita di Senigallia!

Credo di averVi, dato alcune “chiavi di lettura” delle convinzioni mie e di alcuni altri amici. Per quanto mi riguarda questo confronto può continuare anche in forme più ravvicinate e in tal caso sapete come e dove trovarmi, sarò felice di dialogare apertamente e serenamente con ciascuno di voi. Tarcisio Torreggiani

   

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Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 04 settembre 2006 - 3519 letture

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