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Chi è Melgaco?

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Michele Pinto intervista Melgaco, il misterioso commentatore di Vivere Senigallia.

Chi è Melgaco? Si vocifera che sia un assessore, per questo tiene segreta la tua identità.
“Bè, vorrei tanto essere un assessore, almeno potrei prendere qualche tangente e poi denunciare chi me l'ha data, chiaramente senza restituire la somma”.
Non ha risposto alla domanda: chi è Melgaco?
“Oh, Melgaco è pensiero puro. Chi vede una persona dietro Melgaco commette il primo errore. Quello di offendere il pensiero. Molto spesso però Melgaco è tutto ciò che voi pensate e vi vergognate di dire. A volte è anche tutto ciò che pensate e vi vergognate anche di pensare”.
Non pensa che ci possa essere un motivo per vergognarsi di certi pensieri?
“Sì, ma ciò non toglie che questi pensieri li abbiamo. La purezza del pensiero viene prima di qualunque giudizio etico, morale, storico. Il pensiero puro è a-morale, a-storico...del tutto laico. E noi siamo impregnati di pensiero puro che poi macchiamo col sugo di pomodoro degli esseri mortali calati nella storicità del mondo”.
Ma quale è il contenitore di questo pensiero? Chi si sporca la conotta di pomodoro predicando contro l'Islam? Chi è l'uomo o la donna che genera questo pensiero puro?
“Oh no. Non c'è uomo o donna. Lei, Pinto, sa qual è l'unica cosa di cui ha bisogno il pensiero?”
Un cervello?
“No, riprovi”
Epicuro diceva che se ci opponiamo alle sensazioni (in favore della pura speculazione) non avremo poi nulla a cui rapportarci, nulla da pensare.
Il pensiero necessariamente ha bisogno di una fisicità.

“E chi gliel'ha detto? Dio non era forse pensiero puro senza fisicità? Lei Pinto crede davvero che i pensieri esistano perché c'è qualcuno che li pensa?”
Non lo so, ma dopo un po' Dio si è rotto le palle è ha creato l'uomo che è molto fisico.
“Io credo che il pensiero prescinda dal cervello. I concetti esistono già: si colgono ma non si creano. C'è una sola minaccia per il pensiero puro...”
Epicuro contro Platone.
“Che battaglia eh! Lei crede che Epicuro e Platone siano davvero esistiti?”
Platone non so, ma Epicuro senza meno. O non sapremmo i suoi gusti culinari, così intensamente legati al suo pensiero filosofico. Di certo però devo ammettere che oggi entrambi continuano a vivere come pensiero puro.
“Appunto. Io non sono sicuro che siano state persone reali. E comunque per tornare a noi, io che sono pensiero puro ho paura dell'oscurantismo, dell' illiberalità e di tutto ciò che la incarna”.
A proposito di illiberalità, non è illiberale discriminare i mussulmani? Lei davvero crede che non possa esistere un pensiero mussulmano liberale?
“No. Perché è illiberale la loro legge. Perché ritengono giusto che un padre uccida una figlia. Complimenti alle nostre donne ed alle femministe, sempre pronte a scendere in piazza per qualunque cazzata ma non per urlare contro lo spregevole trattamento riservato alle donne nel mondo islamico. Di Maometto hanno tutti paura, anche chi si autodefinisce "lottatore", "combattente". Tutta gente che ormai fa battaglie di retroguardia, di serie B. Scendono in piazza per la Sgrena ma non per le donne massacrate in certi paesi”.
Qui ci allontaniamo dal pensiero puro per addentrarci subito in esempi molto concreti.
“Questo è pensiero puro applicato. Il pensiero, da tre ore cerco di dirlo, ha bisogno di libertà e lotta contro ciò che minaccia la libertà”.
Non ha speranza che l'islam possa cambiare, che ci siano riforme come Lutero ha fatto con il cristianesimo?
“Lutero? E che successo ha avuto Lutero visto che ancora a dominare è Santa Romana Chiesa Cattolica ed Apostolica. Pinto, non mi dica che le devo ancora scrivere i versetti del Corano con cui ho tediato abbastanza i suoi lettori?”
Anche nella bibbia ci sono frasi da fa accapponare la pelle, elogi di massacri ed anche peggio, ma nessun cristiano le prende sul serio.
“I cristiani prendono poche cose sul serio, compresa la minaccia islamica nei loro confronti. Quello che voglio dire comunque, non per spezzare una lancia per il cristianesimo ma per farle capire bene cosa intendo, è che i cristiani di gente sul rogo ne hanno messa a bizzeffe, ma nei dieci comandamenti non c'è scritto che bisogna uccidere l'infedele. Nel Corano c'è scritto. Ed i Musulmani lo fanno e lo faranno ancora”.
Non esiste quindi una speranza di insegnare ai mussulmani a prendere le cose meno sul serio? Non possiamo corromperli col nostro materialismo?
“Non credo. Il materialismo non è in grado di corrompere nessuno. Ce ne accorgiamo in questi ultimi anni. Dopo lo yuppismo e il consumismo degli anni '80 stiamo vivendo anni di ritorno alla spiritualità. Segno che il materialismo non ci ha dato tutto. Quindi il materialismo non compra. Magari distrae per un po', ma non cambia le menti e le culture.
Guardi gli attentatori di New York e di Londra: non erano mica fanatici imbevuti di chissà quali insegnamenti. Erano studenti e lavoratori che da molti anni vivevano in Occidente.
Avevano una missione: annientare l'infedele. Ed è la missione assegnata dal Corano a tutti i Mussulmani. Quelli con la tunica e quelli con i blue jeans”.
La soluzione allora sono le conversioni forzate?
“La soluzione è la guerra, Pinto. E la guerra è iniziata da un pezzo. Ecco perché dobbiamo stare o di qua o di là. Ambiguità significa diserzione”.
Ha mai pensato di arruolarsi volontario?
“Io combatto a forza di pensiero puro. Un pensiero miserrimo rispetto a quello di Oriana Fallaci che è la massima esponente della corrente a cui appartengo. Così sto dando il mio piccolo contributo. Non credo che chi mi legga rimanga indifferente. Chissà quanti vorrebbero dire le stesse cose. Ecco, io vorrei radunarle tutte queste persone per far capire loro che non sono "strani", non sono "diversi", non sono "razzisti". Siamo in tanti a pensarla così e non dobbiamo vergognarci o avere paura di manifestarlo per far piacere al conformismo buonista della cultura dominante”. Si sente un novello Prometeo che ruba l'orgoglio agli dei per ridarlo agli uomini schiacciati dal perbenismo?
“Orgoglio non so se è la parola giusta. Forse sì. Mi basterebbe dare normalità. Difendere se stessi è normale. Non è azione da eroi. Noi dobbiamo ricordarci di difendere noi stessi e la nostra cultura. Gli altri penseranno a difendere la propria”. Nei suoi interventi non parla solo di Islam, un altro argomento ricorrente (non d'estate) è la Juventus. In questo caso, Melgaco, riesce ad essere spirito o si sente inesorabilmente umano?
“Già, difendo gli aggrediti. Anche qui siamo di fronte ad una vittima del conformismo buonista. Umano? Sa, anche la Juve è un'idea”.
Vuole essere più chiaro?
Lei sa cos'è un illecito strutturato?
No.
“Io neanche so cosa sia un illecito strutturato, ma è quella roba per cui la Juventus è stata condannata: due scudetti tolti, una retrocessione, una penalizzazione pesantissima di 17 punti, tre giornate di squalifica del campo un'ammenda di non mi ricordo quanto e credo ci fosse anche uno sputo in un occhio. Lei mi chiederà: chissà quanti arbitri corrotti e quante partite vendute?...Me lo chieda Pinto, me lo chieda”.
Volentieri: quanti arbitri corrotti e quante partite vendute?
“Zero arbitri corrotti e zero partite vendute. Non c'è illecito. Non ci sono mazzette ad arbitri e dirigenti. Non c'è niente. Ci sono alcune telefonate di Moggi ai designatori arbitrali dove si chiacchiera (e questo forse è scorretto), ma quelle telefonate sono prove a favore di Moggi e della Juve, perché di tutto si parla meno che di partite taroccate o da taroccare. Il buon Francesco Saverio Borrelli, re di tutti i teoremi (è quello del "non poteva non sapere" per intenderci) si è inventato l'illecito strutturato: non riuscendo a provare un illecito sportivo, cioè una partita truccata, si è inventato l'illecito generico perché Moggi se ne andava a cena col designatore arbitrale. Altri ai designatori arbitrali regalavano i Rolex ed ora, questi altri, vengono riveriti come i paladini del calcio pulito. Ma si tenga forte Pinto. C’è molto di più...”
Cosa?
“Lei Pinto avrà seguito il casino che è successo in Telecom, con tanto di suicidio del funzionario addetto alla sicurezza della compagnia. Si è scoperto, in pratica, che la Telecom intercetta tutti, anche me e lei quando la chiamo per chiederle chi è quella sua nuova collaboratrice così carina. Insomma, qui lo dico e lo pubblichi pure così mi querelano, nessuno mi toglie dalla testa che in Italia non sono le procure a disporre le intercettazioni telefoniche, ma è la Telecom a fornire alle procure il materiale, chiaramente solo il materiale che fa comodo a certi potentati finanziari. Lei Pinto sa chi è l'azionista di maggioranza Telecom?”
Tronchetti Provera?
“Esatto. E Tronchetti Provera è anche il vicepresidente dell'Inter. Otto mesi prima che scoppiasse lo scandalo, Mancini, pessimo allenatore dell'Inter, disse in un’ intervista "Tra poco Moggi non dovrà rispondere a me ma ad altri". Cosa sapeva? E se lo sapeva chi gliel'aveva detto? Figuriamoci se c'è un giornalista in grado di fare una domanda così. Lo stesso presidente dell'Inter ebbe a dire ai giocatori "tranquilli che tra poco scoppia un putiferio". Cosa sapeva? Chi gliel'ha detto? L'Inter che, tra parentesi, ha falsificato il passaporto di un proprio giocatore pur di tesserarlo. Ma che vuole che sia un reato del codice penale di fronte a un bell'illecito strutturato? Robetta, troppo semplice per Borrelli. Meglio i teoremi che i reati per certi magistrati”.
Ma non ha risposto alla mia domanda originale, perché la Juve è un'idea?
“La Juve è una scuola. Per prima cosa è una scuola di vittoria. Alla Juve si insegna a vincere e di questo ha beneficiato anche la nazionale italiana. E la Federcalcio italiana invece di premiare questa scuola di vittoria ha pensato bene di chiuderla con i risultati che presto si vedranno. E’ scuola di agonismo: la Juve spesso non è stata la squadra più bella. Altri come il Milan preferiscono l’estetica del giuoco (con la u), altri come l’Inter preferiscono svenarsi per prendere i giocatori migliori. Ma sempre, e dico sempre, la Juve è stata la squadra più combattiva, quella che non si arrende, quella che lotta, quella che tace e lavora. E’ la squadra dei valori, la squadra del coraggio contro le squadre dell’effimero (il Milan) e dei ricchi scemi (l’Inter)”.
Interessante, e Lei è una persona vincente?
“Cazzo Pinto che domanda...lei mi va sul personale? Diciamo che sono vincente in quanto libero, ma sono uno socialmente perdente. Il Melgaco uomo è tutt'altro che uomo di successo. Ma la libertà vale più del successo. Forse non sono un vincente ma sto meglio di tanti altri che vengono ritenuti tali”.
E con le donne? Sembra che lei le attragga come il miele. E più sono di sinistra, più la odiano politicamente più se la porterebbero a letto. Come mai?
“Più che a letto mi porterebbero a cena forse. Le donne amano la libertà, amano l'umorismo, amano il "diverso". Ne sono attratte. Devo dire infatti che nonostante io non sia certo un bell'uomo e non sia neanche un uomo di successo ho sempre avuto un discreto successo con le donne. Sono loro che non hanno successo con me”. Lei è omosessuale?
“Che bella e inattesa domanda, Pinto. Come le è venuta?”.
E' lei che ha detto che le donne con lei non hanno successo ho immaginato avesse altre preferenze.
“E’ che sono molto duro, egoista, molto orso. Le donne hanno bisogno di vita sociale. Io odio la vita sociale e prediligo una intensa vita interiore che prescinde dalla compagnia di una donna”.
Qual è il suo sogno più grande?
“Essere ancora più libero di quanto sia ora”.
Cosa frena la sua libertà oggi?
“I soldi che non ho e il coraggio che mi manca in qualche occasione”.
Quindi il suo sogno è vincere alla lotteria. Un po' banale, mi delude.
“Lo sta dicendo lei della lotteria”.
Il sogno di avere più soldi è decisamente troppo comune, omologato.
“Ah, com'è omologato lei Pinto a usare questo termine: omologato. A me basterebbe non avere debiti e poter fare una vita dignitosa. Oggi come oggi invece appartengo al sottoproletariato miserrimo”.
A quanto ammontano i suoi debiti?
“A qualche decina di migliaia di euro”.
Le piace fare le cose in grande.
“Assolutamente no. Mi piace scialacquare senza avere frutti dal mio scialacquamento”.
Che vuol dire?
“Vuol dire che io non compro cose. Voglio dire non spendo soldi a vanvera procurandomi però quantomeno oggetti, frutti: casa, macchina, vacanze, vestiti gioielli etc. Io butto via per buttar via. Io odio il denaro”.
Svelerebbe la sua identità a chi le promettesse una cifra pari ai suoi debiti?
“La mia identità non vale così tanto. Però sì, lo farei, ma solo a questo mio benefattore”.
Quali sono, nell'ordine, le 5 cose che più odia?
“Non credo che l'odio sia in realtà qualcosa che mi appartenga realmente, forse neanche l'amore. Sono molto avaro per quel che riguarda i sentimenti. Se proprio lo vuol sapere odio i buoni. Ho sempre avuto una grande attrazione per i maledetti, i cattivi, i reietti”.
Melgaco è un antieroe o un eroe?
“In un mondo normale sarei una persona normale. In questo mondo ribaltato e omologato (tiè) divento un eroe”.
E' vero che ha ricevuto delle minacce?
“In continuazione”.
Chi la minaccia? E cosa minaccia? Sembra che lei non abbia nulla da perdere. “Infatti è per questo che non temo le minacce. Non ho paura delle minacce ma mi danno fastidio. Sono come le zanzare: non fanno paura ma danno fastidio. Abbastanza per volerle uccidere”.
Cos’è di lei che dà tanto fastidio?
“Penso che in molti mi invidino. Invidiano il fatto che io possa dire quello che mi pare. Infatti le minacce hanno tutte un unico fine. Quello di tapparmi la bocca per farmi diventare come loro che mi minacciano: vigliacchi che non sanno parlare”.
E’una questione di cultura, di incapacità di esprimersi, di incapacità di ragionare o solo di paura e pigrizia?
“No, è proprio invidia. E’ non sopportare il fatto che ci sia uno che riesca a dire tutto ciò che pensa mentre loro non ci riescono”.
Perché non ci riescono? Era questa la mia domanda
“Perché hanno il loro orticello da difendere. Io, come ha detto lei, non ho nulla da perdere. Sono fortunato”.
Un nuovo San Francesco?
“Sicuramente San Francesco è la figura migliore del cristianesimo. Un pagano soltanto casualmente diventato Cristiano”.
Può approfondire?
“San Francesco amava il dio trascendente dei cristiani? No, San Francesco amava il Dio in terra: l’acqua, i fiori, gli animali, il sole. Come gli antichi pagani”. San Francesco amava il dio dei cristiani anche (ma meno di quanto si crede) attraverso la natura. In materia ne so qualcosa.
“Non discuto la sua competenza. Penso che gli ambientalisti, però, dovrebbero fare un monumento a San Francesco. Invece sfilano con i seguaci di Maometto”.
Passare tante ore al giorno su vivere Senigallia è un'esperienza frustrante?
“Frustrante no, ma è dura. Se lei mi desse un buono stipendio, Pinto, io passerei ore nella sua redazione ad insegnare alle sue fanciulle com'è meglio scrivere”.
Forse sarebbe Lei a dover pagare per stare con le fanciulle della redazione.
“Ah, lei Pinto è uno squallido uomo d'affari”.
Su uomo posso concordare, su affari, è solo una mia velleità, su squallido non direi... “Era una bellissima battuta del film "C'era una volta il west" con Charles Bronzon che dice ad Henry Fonda. "Sei diventato un uomo d'affari", l'altro chiede "E tu invece cosa sei?" "Soltanto un uomo". E dopo averlo detto se ne va verso il deserto mentre l'altro, l'uomo d'affari resta lì, nella città in costruzione dove sta per arrivare la nuova ferrovia. Io sono il vecchio uomo del far west, quello che va verso il deserto. Lei è quello che costruisce la ferrovia”.
Lei fa sognare, io faccio viaggiare realmente.
“Io sto bene nel deserto. Sto bene nel selvaggio west”.
Sono contento Lei stia bene.
“Sì, però caro Pinto oramai la ferrovia è arrivata dappertutto”.
Che consigli si sente di dare agli altri commentatori di VS, quelli che l'ammirano. “Non ammiratemi. Amatemi”.
E a quelli che la odiano?
“Non odiatemi. Ignoratemi”.
L'ultima domanda, cosa farà con i 12 euro pattuiti come compenso per questa intervista?
“Li punterò sul cavallo migliore della quarta corsa di domani a Napoli” .