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Riflettori accesi sui problemi degli immigrati di Senigallia

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Vivono tra noi, vivono con noi. Ma se sei un immigrato le cose non sono molto semplici: lavoro, abitazione, lingua sono solo alcuni dei molti problemi che una persona straniera deve affrontare ogni giorno a Senigallia. Il pericolo più grande viene però dalla diffidenza della gente, diffidenza che ha radici profonde e che nasce dalla non conoscenza, e quindi paura di realtà diverse.

di Giulia Angeletti
Ho provato per un attimo a mettermi nei panni di un immigrato, per adottare il suo punto di vista, e vedere con i suoi occhi i problemi che ogni giorno si trova ad affrontare. Per far questo è stata indispensabile una chiacchierata con Mohamed Malih, mediatore culturale, nonché segretario dell’associazione multietnica di Senigallia.

Il primo problema che una persona affronta, appena arrivata a Senigallia, è quello di trovare un tetto sotto al quale dormire. Se sei un immigrato non sempre le cose sono semplici, molti appartamenti che potrebbero accogliere intere famiglie, vengono invece negati agli immigrati perché i proprietari preferiscono affittarli a prezzi superiori nella stagione estiva, per un paio di mesi soltanto, mentre per il resto dell’anno rimangono vuoti.
La scelta degli immigrati si orienta quindi verso piccoli appartamenti dal prezzo accessibile, dove però le condizioni in cui si trovano a vivere non sono delle migliori. Per esempio c’è un ragazzo tunisino, che insieme a sua moglie e ai sui tre figli vive in una sola stanza perché non riesce a trovare una sistemazione propria.

Il problema immediatamente successivo è quello della ricerca di un lavoro.
Certo, neanche per noi italiani le cose sono facili, ma presentarsi ad un datore di lavoro con la faccia di un colore invece di un altro in molti casi fa la differenza. Pochi sanno che una parte degli immigrati di Senigallia possiede titoli di studio, che perdono totalmente valore nel momento della ricerca di un impiego.
Al giorno d’oggi agli immigrati sono riservati quei lavori pesanti che gli italiani non vogliono più. Quindi è sbagliato dire che rubano il lavoro a noi italiani, mentre semplicemente riempiono quei settori nei quali non ci vogliamo più “sporcare le mani”.
A Senigallia per esempio molti ragazzi provenienti dal Bangladesh hanno trovato impiego nel porto, mentre un gruppo di persone che vengono dal Niger hanno dato vita ad una cooperativa che si occupa del verde pubblico. Altri immigrati hanno trovato lavoro nell’edilizia.

Un altro problema che accompagna ogni persona che si trova a vivere in un paese che non è il proprio è quello della lingua. La lingua è un ostacolo facilmente valicabile, ma purtroppo a volte rimane tale. Insieme alla lingua, c’è anche tra gli immigrati di Senigallia una scarsa conoscenza dei propri diritti. Quando ci si trova in uno stato precari di bisogno, si è disposti a sottostare ad alcuni ricatti, tralasciando i propri diritti. Questo succede tra l’altro nel lavoro, dove sono frequenti casi di sfruttamento non solo da parte di italiani, ma anche da parte di immigrati che si trovano in Italia da più anni. Il lavoro invece di essere un fattore di integrazione, diventa invece teatro di un mancato riscatto sociale.

Il problema sanitario è come quello della lingua, apparente. Infatti non tutti gli immigrati sanno che possono recarsi all’ospedale di Senigallia anche senza permesso di soggiorno. Succede quindi che molte persone, per paura di una denuncia, rinunciano alle cure che gli spettano di diritto.

Tra i principali problemi di un immigrato il più grave e pericoloso è sicuramente quello della diffidenza della gente. Qui bisogna fare una distinzione: gli immigrati hanno il loro punto di ritrovo in via Carducci, e la gente del posto si è presto abituata a loro, e si avverte una certa volontà di dialogo, anche da parte degli esercenti.
Ma per quanto riguarda l’intera cittadina questa disposizione al dialogo non sempre è presente. Si sono svolti purtroppo episodi di razzismo, e non è raro che un immigrato riceva delle ingiurie per il semplice fatto di essere tale.

Quello degli immigrati di Senigallia è un mondo ancora tutto da scoprire, pieno di problemi, come abbiamo visto, ma anche di culture lontane e interessanti. Mondo del quale non bisogna aver paura se non si conosce.