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SDI: vediamo valide ragioni per dissociarci da questa maggioranza
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L’assemblea degli iscritti allo SDI di Senigallia si è riunita alla presenza del segretario provinciale Maurizio Cionfrini per definire la linea del partito a Senigallia, dopo le vicende che hanno portato lo SDI a sospendere i rapporti con la maggioranza che amministra Senigallia. Benché il sindaco ritenga che il confronto e il dialogo restino aperti, noi vediamo valide ragioni per dissociarci da questa maggioranza. |
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da Renato Pizzi
A nome dell'assemblea degli iscritti dello SDI
Innanzitutto è stato rotto il patto politico firmato tra le forze del centrosinistra che hanno sostenuto il sindaco Angeloni: tutti i partiti -infatti- avevano concordato che il sindaco si riservasse la nomina di due assessori.A nome dell'assemblea degli iscritti dello SDI
Il loro profilo prevedeva che fossero donne e gli accordi elettorali includevano la rappresentanza della componente laico socialista e una successiva definizione a nove del numero degli assessori, con l’attribuzione alla Margherita delle relative deleghe.
Dopo la tragica scomparsa di Nilde Cerri, la fedeltà agli accordi richiedeva semplicemente di determinare una persona che rispondesse al medesimo profilo: donna, di area laico socialista, individuata dal sindaco nella sua autonomia.
Quale sensibilità politica e umana hanno dimostrato quegli esponenti politici hanno iniziato a litigare sull’occupazione del tavolo resosi inaspettatamente libero?
Lo SDI, coerentemente al patto sottoscritto da tutti i partiti del centrosinistra, ha quindi proposto al sindaco e alla maggioranza più di un nome che avrebbe potuto raccogliere il testimone di Nilde, da quello dell’ing. Claudia Girolimini, che di Nilde era stata amica e collaboratrice, a quello della dr.ssa Paola Mancini, che vanta una esperienza politico/professionale di livello internazionale conosciuta e apprezzata dal sindaco stesso.
Eravamo certi e lo siamo tuttora che non è stato reso un buon servizio alla città rinunciando a queste persone, che avrebbero certamente espresso il loro potenziale nel lavoro amministrativo della città.
Purtroppo siamo rimasti sorpresi di fronte a ricatti politici, a veti incrociati, ad interessi particolari. Allo stesso tempo non possiamo subire passivamente che le regole siano cambiate in corsa.
Non è nostro compito risolvere i problemi che lacerano la Margherita, soprattutto non vogliamo pagare le conseguenze di una maggioranza consiliare instabile.
La posizione dei socialisti oggi non può essere altra che d’osservazione e riflessione riguardo al percorso politico che il centrosinistra intenderà compiere.
Prendiamo atto volentieri delle parole di attenzione e rispetto rivolteci sulla stampa dal sindaco: attendiamo di vedere però come queste si tradurranno in atti concreti.
Per il buon governo della città occorre che alcuni partiti ritrovino un equilibrio interno e maggior rispetto delle regole politiche, occorre che non esistano rapporti privilegiati tra i partiti maggiori e che sia garantita la pari dignità tra tutte le forze politiche.
Occorre soprattutto che il sindaco non abdichi a quelle che lei stessa aveva enunciato come linee guida irrinunciabili del suo governo.
Non ci ritroveremo a fianco di un’opposizione largamente eterogenea e inefficace, ma ci riappropriamo oggi della nostra autonomia critica e propositiva; continueremo a collaborare con le forze del centrosinistra nelle attività politiche istituzionali, come ad esempio il prossimo referendum costituzionale, al quale invitiamo tutti i socialisti a votare e votare un NO deciso.
Ma allo stesso modo non avremo nessuna remora nel proseguire un percorso politico autonomo qualora i prossimi mesi non portassero chiarezza nel centrosinistra senigalliese.

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