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In manette anche l'altro tunisino che violentò la prostituta poi arrestata
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E' stato arrestato anche il secondo tunisino che insieme ad un suo connazionale la notte tra il 4 e il 5 febbraio scorso violentò la giovane prostituta albanese. Prostituta che per denunciare la violenza fu anche arrestata perchè non in regola con il permesso di soggiorno. |
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di Penelope Pitti
penelope@viveresenigallia.it
Le manette sono scattate ieri mattina anche per D. Z, tunisino di 31 anni, accusato ora di sequestro di persona, violenza sessuale e rapina. penelope@viveresenigallia.it
D.Z. aveva “agganciato” la vittima lungo la statale all'altezza di Marzocca ma dal portabagagli dell'auto fermata nelle campagne di Castelferretti era saltato fuori anche l'altro connazionale arrestato dai Carabinieri la scorsa settimana.
Minacciando la giovane trentenne, che attualmente è in Italia grazie ad un permesso di soggiorno per motivi giudiziari, puntandole un cacciavite alla gola, i due hanno violentato la prostituta derubandola anche della borsa e del telefono cellulare per abbandonarla poi in strada.
Ad incastrare anche il secondo tunisino, l'ennesima aggressione che mercoledi sera l'uomo ha perpetrato alla giovane vittima. Il tunisino infatti ha rintracciato la prostituta albanese sempre lungo la statale e a suon di percosse l'ha minacciata di ritirare la denuncia che aveva sporto a suo carico.
La donna, ricoverata in ospedale con una prognosi di 25 giorni per un trauma facciale e una sospetta rottura dello zigomo, si è rivolta nuovamente ai Carabinieri che, già sulle tracce dell'uomo, non fatto fatica ad individuarlo.
Il tunisino, arrestato ieri mattina nella sua abitazione di Jesi, è ora rinchiuso nel carcere di Montacuto e dovrà rispondere anche dell'accusa di tentata violenza privata e lesioni personali.

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