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libri & cultura: Il complotto contro l'America

3' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Tra i periodi della storia recente, che hanno colpito di più la fantasia di artisti e scrittori, vi è certamente quello che ruota intorno alla Seconda Guerra Mondiale.

del Custode del Golestan


Tra i periodi della storia recente, che hanno colpito di più la fantasia di artisti e scrittori, vi è certamente quello che ruota intorno alla Seconda Guerra Mondiale.
Ne è un esempio l’ultimo romanzo di Philip Roth, Il complotto contro l’America (2005), in cui l’autore immagina che la sfida elettorale per la presidenza degli Stati Uniti sia vinta da Charles Lindbergh.
Roth, ebreo di Newark, cerca allora di immaginare cosa sarebbe potuto accadere alla sua famiglia, che fino ad allora aveva condotto una vita tranquilla pur fra le mille difficoltà di un paese che era uscito da poco dalla recessione economica. Giorno dopo giorno il piccolo mondo di Summit Avenue, cuore del quartiere ebraico della città, viene capovolto.
I capifamiglia ricevono un invito a trasferirsi dall’altra parte del paese per partecipare al programma predisposto dal neo- istituito Ufficio per l’Assimilazione Americana: un vero e proprio piano di deportazione, cortese nella forma e micidiale nella sostanza, creato per “permettere agli ebrei di uscire dal cerchio delle proprie ingiustificate paure ed essere più americani”. Per la composizione del romanzo Roth ha attinto ai ricordi d’infanzia, mescolandoli ad una serie di fatti e personaggi scrupolosamente raccolti nel poscritto inserito in fondo al volume.
"Il complotto contro l’America "– scrive – "è un’opera di fantasia. Questo poscritto è destinato ai lettori ai quali interessa scoprire dove finisce il fatto storico e comincia l’invenzione".
Seguono una serie di paragrafi dedicati alla vita di Franklin Delano Roosevelt, Charles Lindbergh, il re delle automobili Henry Ford e molti altri.
Il fatto sorprendente è che, leggendo le biografie così come il discorso di Lindbergh tenuto a Des Moines nel 1941, la storia inventata da Roth appare dotata di un alto grado di verosimiglianza. In un’intervista ad un quotidiano italiano Roth ha rivelato di essersi ispirato ad una battuta contenuta in un’opera di Arthur Schlesinger Jr, poche righe in tutto in cui lo storico americano ricorda la possibilità, presto accantonata dai vertici del Partito Repubblicano, di candidare Lindbergh alla Casa Bianca. La circostanza deve aver impressionato molto i contemporanei.
Scrive in quegli anni Klaus Mann, figlio di Thomas Mann, emigrato in America dalla Germania nazista:« Se gli Stati Uniti restassero neutrali e sacrificassero l’Inghilterra, se Hitler dovesse marciare su Londra come ha marciato su Parigi e gli Stati Uniti non muovessero un dito per difenderla, che ne sarebbe poi della democrazia americana?
Un’America che avesse tollerato la vittoria del fascismo sarebbe a sua volta matura per il fascismo. Pensiero spaventoso! Invece di un decrepito maresciallo (Petain, ndr) si avrebbe qui un brillante trasvolatore dell’oceano: Charles Lindbergh alla Casa Bianca. Ma no: alla Casa Bianca sta Roosevelt. "It can’t happen here!".
Nel suo libro Roth sembra dunque aver azionato uno di quegli scambi ferroviari che hanno deviato il treno della storia su un binario parallelo, inventato ma presente come può esserlo un’identità nascosta, o un cassetto segreto. Attraverso lo straordinario potere evocativo della narrazione Roth ci fa pertanto soffermare su una verità fondamentale: la storia, prima di essere scritta e di apparire come una concatenazione di eventi pressoché inevitabili, è essenzialmente un “implacabile imprevisto”, che bussa alla porta di chiunque si trovi a vivere in un determinato tempo e a compiere scelte a prima vista innocue, ma che possono portare a risultati completamente diversi dalle premesse.

Titolo
Autore
Prezzo
Pagine
Anno
Editore
Il complotto contro l’America
Roth Philip
EURO 14,80
410 p., rilegato
2005
Einaudi
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Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 14 febbraio 2006 - 10871 letture

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