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Il ruolo Peacekeeper nella gestione di aiuti umanitari

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Nella mattinata di sabato 3 Febbraio, presso il Liceo Scientifico E. Medi di Senigallia, si è tenuto il convegno Mediatore/mediatrice di Pace (Peacekeeper) - esperto nella gestione degli aiuti umanitari e delle emergenze.

di Silvia Piermattei
silvia@viveresenigallia.it
Il corso Peacekeeper, realizzato dal Liceo Scientifico di Senigallia, si inserisce in un progetto a carattere interregionale finalizzato alla formazione di giovani disoccupati che siano in grado di intervenire nelle situazioni di crisi per ridurre le tensioni e favorire il dialogo nella popolazione.
Questa esperienza ha permesso a 17 ragazzi di acquisire conoscenze che sono alla base della cooperazione allo sviluppo e degli aiuti umanitari.
Il corso si è suddiviso in una parte teorica ed una pratica caratterizzata da uno stage di cinque settimane finalizzato alla realizzazione di un progetto sul campo.

Durante il convegno, Andrea Angeli, Portavoce dell'Unione Europea a Skopje, e Michele Cesari, Responsabile Affari Internazionali per la Caritas, hanno parlato delle difficoltà che un peacekeeper può incontrare nella pianificazione di un progetto per aiuti umanitari in situazioni di emergenza, quando le teorie si scontrano inevitabilmente con la realtà di un conflitto o di una guerra.
Michele Cesari ha parlato di come far entrare ingenti somme in un paese che si trova in una situazione di crisi, alimenta nuovi conflitti interni.

Un breve stralcio dell'intervento di Michele Cesari - Responsabile Affari Internazionali Caritas Italiana (formato mp3 - 1 minuto e 42)

Infine, gli studenti del Liceo Scientifico hanno potuto ascoltare le testimonianze dei corsisti che hanno partecipato a quattro diverse esperienze di gestione degli aiuti umanitari in Albania, Algeria, Tuzla e Mostar (Bosnia Erzegovina).

Il gruppo che ha svolto lo stage in Albania ha dato sostegno all'attività imprenditoriale di un associazione di donne artigiane residenti a Bathore, mentre in Algeria, i corsisti hanno realizzato uno studio per stabilire le azioni di sostegno psicosociale dopo il terremoto dle 2003. Infine, in Bosnia Erzegovina, il progetto consisteva nell'acquisto di un proiettore e nella realizzazione di un cineforum per offrire uno spazio comune per la socializzazione della comunità del villaggio di Koraj e nel sostegno dell'agricoltura locale di Mostar.










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