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la storia ritrovata: Rosa Luxemburg: La ''Rosa Rossa''

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Sa, io morirò un giorno al mio posto: in un combattimento di strada o in prigione”.

Rosa Luxemburg

di Paolo Battisti
bel-ami@vsmail.it
Il 15 gennaio 1919 furono assassinati Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, due settimane dopo aver fondato il partito comunista in Germania. Rosa Luxemburg nacque il 5 marzo 1871 a Zamosc, nella Polonia Russa. Figlia di un commerciante di idee progressiste, era l'ultima di cinque figli di una famiglia ebrea poverissima. Nell'infanzia fu colpita da una grave forma di sciatica, di cui risentì per tutta la vita. A 15 anni aderì al movimento rivoluzionario polacco; non ancora diciottenne dovette espatriare clandestinamente per sfuggire all'arresto. Nel corso degli studi a Zurigo, che concluse con un lavoro sullo sviluppo industriale della Polonia, rimase in contatto con il movimento operaio polacco. Nel 1896, dopo la laurea, si stabilì in Germania. Lì contrasse un matrimonio fittizio con Gustav Lubeck, che le permise di acquistare la cittadinanza tedesca, di sottrarsi al rischio di un’espulsione e poter così lavorare nel Partito socialdemocratico tedesco. Cominciò immediatamente a svolgere un’attività molto intensa nella socialdemocrazia, divenendo in poco tempo un’esponente assai nota del marxismo tedesco: rimase ciononostante di orientamenti internazionalistici e cosmopoliti.

Alla scoppio della prima rivoluzione russa, nel 1905, si recò clandestinamente a Varsavia. L’anno seguente venne arrestata insieme a Leo Jogiches, cui era legata sentimentalmente. Rilasciata dietro il pagamento di una cauzione, tornò nuovamente in Germania. Dal 1907 esercitò la professione di insegnante, presso la scuola centrale del partito socialdemocratico tedesco (Spd). Frutto di tale lavoro furono gli scritti “L’introduzione dell’Economia Politica” (pubblicata postuma), e la sua opera principale, “L’accumulazione del Capitale”, su posizioni umanistiche e pacifiste. Già nel 1900 – al Congresso di Parigi della seconda Internazionale – Rosa Luxemburg aveva preannunciato che il crollo del sistema capitalistico sarebbe avvenuto “In seguito ad un crisi politica internazionale”. E nei congressi dell’Internazionale a Stoccarda del 1907 e a Basilea del 1912 aveva esortato alla lotta per la pace contro il militarismo.



Da “pacifista” visse lo scoppio della prima guerra mondiale e l’interventismo dell’Spd quasi come una tragedia personale. Nel 1914 la Luxemburg e Karl Liebknecht, insieme ad altri compagni contrari alla guerra, uscirono dal Partito socialdemocratico tedesco che, come la maggioranza dei partiti operai dell'epoca, non si era opposto alla politica di aggressione nazionalista realizzata dalle classi dominanti del proprio paese. Con l’apporto di Liebknecht tentò faticosamente di riunire e organizzare il drappello esiguo di pacifisti presenti nello Spd, dapprima nel “Gruppe Internationale” (Gruppo Internazionale), e poi nello Spartakusbund (Lega di Spartaco, che sarebbe diventata alla fine del 1918 il Partito Comunista Tedesco, e che prendeva il nome da Spartaco, colui che aveva condotto la rivolta degli schiavi a Roma e che tanto caro era a Marx stesso).



Il 18 febbraio 1915 fu arrestata e condannata ad un anno di carcere. Rilasciata a febbraio dell’anno seguente, il dieci luglio fu nuovamente tratta in arresto “per ragioni di pubblica sicurezza”. In carcere studiò e scrisse; intanto scoppiava in Russia la rivoluzione comunista del 1917, cui seguiva in Germania una grande ondata di scioperi e disordini, culminati nel novembre 1918 con l'abdicazione dell'Imperatore. Una volta uscita dal carcere (in precarie condizioni di salute), Rosa Luxemburg fu animatrice dell'organo di propaganda spartachista "Rote Fahne". Ricercata dalla guardia civica del nuovo governo repubblicano guidato dai socialdemocratici, dormiva ogni notte in un albergo diverso, sotto falso nome.

Comunque, con tutte le sue forze residue, cercò di spingere il suo vecchio partito, la Spd, sulla via della rivoluzione, ma la socialdemocrazia ufficiale, timorosa del caos e di una dittatura bolscevica, si alleò con lo Stato Maggiore dell'esercito, che era ancora la più potente forza organizzata presente in Germania, e che si apprestava ad attuare una durissima repressione.



Nel gennaio del 1919, a seguito della rimozione del questore di Berlino - vicino ai comunisti - da parte del governo, le masse spartachiste e comuniste si ribellarono e scesero in piazza. Rosa non riuscì a trattenere i dirigenti del partito dall'appoggiare una rivolta organizzata in fretta e gestita in maniera approssimativa, che si concluse con un sanguinoso fallimento. La sede del movimento spartachista fu occupata dalle forze di polizia e molti esponenti comunisti vennero catturati e fucilati.

Subito dopo quella che è passata alla storia come “L'insurrezione di Spartaco", i socialdemocratici posero una taglia di 100.000 marchi su Luxemburg e Liebknecht. Arrestati entrambi il 15 gennaio, furono assassinati durante il trasporto in auto; mentre veniva condotta in carcere, il cranio della Luxemburg fu perforato da una pallottola e sfondato a colpi di calcio di fucile. Rosa aveva 48 anni. Il suo corpo, gettato in un canale, fu trovato solo alcuni mesi dopo, il 31 maggio; le autorità riuscirono a impedire che fosse sepolto a Berlino, per timore di manifestazioni e incidenti. Gli assassini furono assolti e uno di loro – il Capitano Pabst – continuò a vivere a lungo e tranquillamente nella Repubblica Federale Tedesca.

Con la sua morte, avvenuta per mano assassina, Rosa Luxemburg ha acquisito un risalto via via sempre maggiore. Questa donna, dal corpo minuto e invalido, nella sua breve vita era rimasta sempre una persona dal carattere forte ma con molte contraddizioni, visto che si era trovata a vivere un periodo complicatissimo, dove al tempo stesso erano presenti la riforma e la rivoluzione, la guerra e la pace, la brutalità e l’umanità.

Di fronte al massacro della I Guerra Mondiale, si era sentita ormai pronta a contrapporre alla violenza del capitalismo la violenza ancor più forte del proletariato. La guerra significava per lei che neppure gli operai avrebbero potuto raggiungere il proprio obiettivo seguendo un cammino pacifico. Certo, come esempio c’era quello della rivoluzione comunista in Russia, che rivelava i rischi della dittatura, del terrore, della strumentalizzazione delle masse da parte di capi che si consideravano infallibili, ma valeva comunque la pena tentare.

Anche perché per Rosa Luxemburg l’idea della rivoluzione era collegata all’immagine dell’abbattimento delle antiche strutture di dominio e di potere, della liberazione degli uomini sfruttati e oppressi, del movimento di massa, che, con l’aiuto dei partiti e delle organizzazioni, superasse la sua minorità e realizzasse un nuovo ordine fondato sulla libertà, l’uguaglianza e la fratellanza.

Nonostante fosse poco considerata dai bolscevichi russi che fecero la rivoluzione del 1917, la figura di Rosa Luxemburg continua ad essere studiata da storici e biografi, che ne rimarcano il coraggio e l'altruismo. Il suo ricordo viene onorato ancora oggi da una moltitudine di tedeschi (spesso giovani e giovanissimi) che continuano a commemorarla nel giorno della sua morte.