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Società e follia: l'attualità di Franco Basaglia

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Questo il tema dell´incontro di venedì scorso a S. Rocco, risultato di grande attualità e di alto contenuto culturale, che ha visto la partecipazione del Relatore prof. Mario Colucci, psichiatra presso il Dipartimento di Salute Mentale di Trieste, autore di diverse pubblicazioni, tra le quali, "Franco Basaglia", con Pierangelo Di Vittorio, edito da Mondadori nel 2001.

dalle associazioni Camminiamo INSIEME & PrimaVera


Il relatore ha suscitato viva attenzione nelle due associazioni promotrici "Camminiamo Insieme" e "Primavera", nelle famiglie che convivono con i portatori della malattia, negli operatori presenti in sala e nei tanti partecipanti, che si sono dimostrati estremamente sensibili rispetto alle problematiche trattate. L’incontro, cui ha fatto seguito un vivace dibattito, è stato preceduto dalla proiezione di un documentario su Franco Basaglia, uomo di grande passione filosofica e impegno politico, riflessione teorica e sperimentazione istituzionale, "padre della legge 180", della chiusura dei manicomi, ancora oggi guida preziosa e attuale per chi vuole continuare ad aprire strade nuove e far avanzare la ricerca e la trasformazione della cultura su temi del disagio mentale e della psichiatria, per chi non vuole dimenticare quali siano le poste in gioco sul piano esistenziale, scientifico, politico.

La conquista della libertà del malato deve coincidere con la conquista della libertà dell'intera comunità civile: questo, in estrema sintesi, il pensiero rivoluzionario, per certi versi utopistico ma certamente attuale di Franco Basaglia, condiviso dal prof. Colucci; il manicomio è stato sostituito da una rete di servizi esterni, per provvedere all'assistenza della persone affette da disturbi mentali, ed è il caso di affermare che le idee di Basaglia non sono morte con lui, anche se troppo spesso la legge 180 (mai perfettamente applicata e sicuramente migliorabile) è attaccata da alcune correnti “di pensiero” della psichiatria di oggi.

La società, per dirsi civile, ha intrapreso un cammino ancora lungo e perfettibile, che va verso una doverosa accettazione tanto della ragione quanto della follia. Il prof. Colucci, in risposta alle domande del pubblico presente, ha inteso trasmettere un concreto segnale di fiducia e speranza: "dal disagio mentale, si può guarire?" la risposta, scientificamente supportata, ha affermato il relatore, è: "solo in una minoranza di casi (un terzo circa) il disagio mentale non può essere rimosso; nella maggioranza dei casi, dunque, si può arrivare alla guarigione o ad una buona convivenza con la malattia senza alcuna preclusione dell’attività lavorativa e della vita sociale". Il primo insorgere di segnali di malattia, per la molteplicità di cause che possono averla prodotta, non consentono diagnosi certe sugli esiti, ma atteggiamenti di fiducia e speranza risiedono appunto nell’alta percentuale di esiti favorevoli

   

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Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 05 dicembre 2005 - 2119 letture

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