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Nessun taglio ai servizi fondamentali
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Pubblichiamo la relazione dell'assessore al bilancio, Michelangelo Guzzonato, sulle linee programmatiche per il bilancio di previsione 2006. |
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Quello che viene presentato al Consiglio Comunale per la successiva discussione ed eventuale approvazione rappresenta il documento contenente le linee d’indirizzo per il bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2006 e per il bilancio pluriennale 2006/2008 che coincide con l’inizio del mandato amministrativo della attuale compagine di governo cittadino.
Questa Amministrazione eredita, dalla Giunta precedente, un impianto di bilancio sano che, a ben guardare, è gestibile, con maggiore facilità, per la parte che riguarda la capacità d’investimento annuale e pluriennale dell’Ente piuttosto che per ciò che riguarda la spesa corrente sostenibile durante l’annualità in esame.
Il quadro economico e finanziario generale all’interno del quale il nostro Comune si appresta a presentare la propria proposta di bilancio di previsione 2006, è certamente molto difficile. Viviamo infatti in una situazione caratterizzata da squilibri di finanza pubblica, da una caduta di competitività del sistema produttivo e da bassi livelli di crescita. Occorre quindi mettere in campo politiche serie e rigorose, in grado di riequilibrare la finanza pubblica e nel contempo porre le condizioni per rilanciare la crescita economica, assicurando aiuto alle famiglie più svantaggiate.
Il nostro Comune si riconosce in pieno in questi obiettivi di equità e di sviluppo, che per la propria parte intende contribuire a raggiungere, assumendosi fino in fondo le proprie responsabilità. Siamo convinti infatti che ogni livello istituzionale debba farsi carico di fronteggiare con provvedimenti adeguati la grave crisi che sta attraversando il Paese. Tuttavia la ricetta predisposta dal governo centrale e contenuta nel disegno di legge finanziaria 2006 all’esame del Parlamento, è palesemente ingiusta ed insostenibile per i Comuni.
La proposta di legge finanziaria per il 2006 continua sulla stessa linea degli anni passati prevedendo, ancora una volta, meno risorse per gli Enti locali ma con una serie d’aggravanti che sono sia di ordine economico sia in ordine alla compromissione o alla negazione della libera capacità decisionale delle Giunte locali garantita, altrimenti, dal dettato costituzionale.
E’ una legge che scarica sui soggetti periferici le difficoltà di gestione del Bilancio dello Stato ma che, al contempo, vuole artatamente indicare negli Enti locali il soggetto che, non in grado di programmare correttamente, rappresenterebbe il momento di dispendio dissennato delle risorse pubbliche. Questo ragionamento avvalorerebbe la necessità di tagliare risorse alle Regioni ed alle Province che, così impoverite, non potranno garantire lo stesso livello di trasferimenti che i Comuni hanno conosciuto in passato.
Parimenti, è una legge altamente offensiva della prerogativa principe degli Enti locali a cui dovrebbe essere garantita la capacità di decidere, in nome e per conto delle popolazioni rappresentate ed amministrate, della allocazione delle risorse reperite attraverso il prelievo fiscale inteso nella sua più ampia accezione. Quando si leggono termini come “ calcolo del tetto della spesa corrente” e come termine di paragone “ bilancio consuntivo del 2004” occorre sapere che, per un Comune come il nostro le spese correnti nette, depurate cioè delle spese per il personale compresa Irap, della spesa sociale descritta nella funzione 10 e delle spese dei trasferimenti correnti ad enti pubblici, sostenute in quell’annualità sono risultate pari a euro 22.342.046,68.
Occorre altrettanto sapere che il tetto di spesa ipotizzato dalla finanziaria governativa ci ridurrà la capacità di spesa per quelle stesse “spese correnti nette” di euro 1.496.917,13. Infine, occorre sapere che, nella realtà dei fatti, il comune di Senigallia ha già dovuto sostenere, per quella tipologia di spesa, nell’anno 2005 in corso, un aumento pari a euro 815.500,67, in gran parte dovuto all’attivazione di nuovi servizi. Decisamente, la probabile finanziaria governativa ci impedirà di spendere risorse per sostenere ciò che conosciamo come “Welfare allargato” per complessivi euro 2.312.417,80, con una decurtazione della spesa corrente del 10% rispetto al 2005. Questa indebita usurpazione della capacità decisionale altrui che riconduce al Governo Nazionale la gestione delle scelte più appropriate per le popolazioni locali è un modo che non condividiamo d’intendere il concetto di sussidiarietà fra le parti dello Stato e quello più recente di federalismo.
Quella che si profila insomma è una manovra lesiva delle prerogative costituzionali dei Comuni e che mette in discussione il mantenimento dei servizi indispensabili da erogare ai cittadini, i cui effetti maggiori si produrrebbero su settori fondamentali per la nostra comunità locale, quali scuole materne e istruzione primaria e secondaria (servizi trasporti alunni, contributi per il diritto allo studio), ambiente, trasporto pubblico locale, pulizia della città, illuminazione pubblica, manutenzione stradale, sicurezza del territorio, biblioteche, musei, eventi culturali e di promozione turistica, sport, minori, inclusione sociale, etc.
Non è un caso se in tutto il Paese è in atto una forte mobilitazione, non soltanto da parte delle istituzioni locali ma anche delle categorie economiche e forze sociali, per modificare in senso migliorativo per gli Enti Locali questa proposta di legge finanziaria. Non possiamo condividere infatti un provvedimento che avrebbe come conseguenza un forte ridimensionamento dei servizi erogati ai cittadini, un abbattimento delle politiche di sviluppo economico, sociale e culturale, una diminuzione delle politiche di occupazione.
Anche quest’anno, così come è accaduto nei precedenti esercizi finanziari, l’Amministrazione Comunale di Senigallia intende sottoporre la proposta di bilancio per l’approvazione del Consiglio Comunale entro l’anno precedente a quello di riferimento, vale a dire entro dicembre. Le linee generali in base alle quali intendiamo predisporre la nostra proposta di bilancio di previsione 2006 si ispirano ai criteri di forte rigore richiesti dalla difficile contingenza economica generale, accettando di assumere come tetto di spesa il consuntivo 2004, sia pure incrementato con il tasso di inflazione (reale per il 2005 e programmato per il 2006) e aggiungendovi la spesa connessa ai tre nuovi servizi (piscina, nido e teatro) attivati nel 2005.
Una proposta di bilancio finalizzata a non diminuire in alcun modo la qualità e quantità dei servizi erogati ai cittadini, nonostante il taglio dei trasferimenti statali che si sono ridotti dai quattro milioni e ottocentomila euro del 2002 a poco più di un milione e novecentomila del 2005 (vale a dire quasi tre milioni di euro in meno in quattro anni) e nonostante i nuovi e crescenti bisogni della popolazione che si evidenziano in questo momento di crisi economica generale nel Paese.
Solo la spesa dei Comuni ha subito negli anni una pesante contrazione, a fronte di una spesa complessiva della pubblica amministrazione che ha invece registrato un aumento.
Vogliamo mantenere il buon livello raggiunto dal welfare locale attraverso una attenta politica di lotta all’evasione ed elusione dei tributi propri, il contenimento della spesa, il rispetto rigoroso dei criteri di efficacia ed efficienza nella gestione delle risorse, il reperimento di maggiori risorse economiche e la valorizzazione del patrimonio comunale.
In particolare, sul versante della gestione delle risorse finanziarie, occorre insistere sul contenimento della spesa corrente pur evidenziando come l’Ente sia impegnato, già da tempo, sul tema specifico e come abbia raggiunto risultati significativi in tal senso. Un contenimento della spesa corrente può essere conseguito attraverso:
La riduzione dei costi inerenti gli approvvigionamenti dell’Ente. A questo proposito, alcune operazioni di ristrutturazione della spesa che portino ad un segno negativo della massa di denaro impiegata, dovranno necessariamente essere immaginate come un percorso virtuoso che si protrarrebbe non solo per l’anno prossimo ma anche negli anni successivi.
La verifica della fattibilità di esternalizzare servizi produttivi, qualora questi non siano considerati strategicamente inalienabili ad una gestione pubblica o, altrimenti, la loro migliore strutturazione adatta a renderli economicamente compatibili.
La ristrutturazione di alcuni servizi a domanda individuale che miri, contemporaneamente, sia al mantenimento della qualità erogata, sia al contenimento della spesa sostenuta per la loro funzionalità, dovrà essere oggetto di attento studio e valutazione.
Anche le ultime due operazioni di esternalizzazione dei servizi produttivi e di ristrutturazione di servizi a domanda individuale dovranno essere immaginate, per la loro intrinseca natura, come un percorso da effettuarsi progressivamente nel tempo.
Sul versante del possibile reperimento di maggiori risorse monetarie necessarie al soddisfacimento dei bisogni dell’Ente occorrerà agire con equità e prudenza consegnando l’ipotesi che a fronte di maggiori sacrifici economici richiesti ai cittadini l’allocazione delle risorse dovrà sia premiare i più deboli e comunque i più bisognosi sia definire una prospettiva di maggiore e migliore sviluppo della città.
La lotta all’evasione appare come uno strumento irrinunciabile ed equo. La puntuale verifica, da parte degli uffici comunali preposti, delle reali condizioni di proprietà di prime o seconde case, case rurali, terreni edificabili, immobili adibiti a terziario, commerciale, turistico o a produttivo dovrà essere progressivamente implementata per quantità assoluta e per nuove tipologie esplorate fino a determinare una base imponibile certa, reale e stabile.
Particolare prudenza dovrà essere adoperata nel manovrare, in termini d’incremento, la leva fiscale tenendo conto di alcuni ineludibili assiomi.
Nonostante l’incremento delle spese correnti registrato nel corso degli anni, l’Ente ha ridotto progressivamente l’ICI sulla prima casa, mentre altre tasse hanno subito incrementi inferiori all’aumento Istat ed alcune tariffe per servizi a domanda individuale non sono state ritoccate da almeno due o più anni. La politica fiscale che ha segnato il congelamento delle tasse e tariffe locali decisa dalla precedente Amministrazione per non gravare su famiglie e imprese in una situazione di difficoltà economica, è un fatto verificabile da tutti.
Di fronte all’aumento dei costi che l’Ente dovrà sostenere, e alla concomitante riduzione dei trasferimenti statali, appare difficile poter confermare l’attuale livello di imposizione fiscale.
Nonostante la certezza di dovere chiedere di più ai cittadini senigalliesi, non saranno tuttavia apportate modifiche all’ICI sulla prima casa, mentre per quanto concerne le tariffe per servizi a domanda individuale si propone un aggiornamento delle stesse che non va oltre il recupero dell’incremento Istat degli ultimi due anni. Si procederà infine a ritoccare la tassa sul servizio di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti in seguito agli incrementi disposti dalla Società Asa e dalla Provincia di Ancona.
L’attento monitoraggio dei trasferimenti da sistemi sovraordinati ed, in particolare, dei trasferimenti statali, regionali e comunitari appare come un altro importante elemento da utilizzare nel reperimento di fondi al bilancio comunale. In questa ottica la rinegoziazione di trasferimenti dallo Stato, la captazione di risorse per investimenti sulle grandi opere pubbliche dalla Regione e la creazione di un efficiente e diverso Sportello Europa, adatto ad intercettare risorse possibili, sono obiettivi da centrare al pari di possibili rinegoziazioni di altri trasferimenti da sistemi terzi a cui abbiamo trasferito la gestione di servizi.
Sul versante della diversa gestione del patrimonio comunale occorre ricordare come ogni patrimonio pubblico può essere indispensabile alle funzioni che l’Ente si propone o essere superfluo per esse.
Rappresenta, nello stesso tempo, un bene che incrementa o decrementa il suo valore nel tempo a seconda del mutare delle regole di mercato ma anche quel costo che è sotteso alla sua manutenzione ordinaria e straordinaria.
Da questo punto di vista appare importante proseguire, ove possibile, con l’adeguamento dei canoni dei contratti di locazione.
Maggiore prudenza va utilizzata nell’adeguare i canoni agevolati di locazione, in particolare, quando gli spazi sono assegnati a soggetti che svolgono opera di supplenza nei confronti del pubblico in settori delicati quali il volontariato sociale, l’educazione e l’intrattenimento dei giovani.
Nel campo delle alienazioni si dovranno prendere in considerazione, almeno inizialmente, due tipologie diverse.
La prima inerente alcuni terreni di dimensioni tali da non indurre, se alienati, una modificazione degli indici e degli standard del Piano Regolatore Generale vigente, che non siano in rete con il restante patrimonio pubblico, che non possano essere messi in rete, che non siano dotati di capacità reddituale evidente ma che necessitino, piuttosto, di manutenzione e quindi siano necessariamente fonte di spesa.
La seconda inerente alcuni beni immobili che abbiano visto nascere, nel tempo, la duplicazione della funzione loro assegnata attraverso l’acquisizione al patrimonio comunale di ulteriori e moderni fabbricati e, per cui, non siano più strettamente indispensabili a quella parte della città che vi faceva riferimento.
Se osservato da questo punto di vista il patrimonio pubblico non appare più come un qualcosa di assolutamente cristallizzato ma come un bene che va gestito con intelligenza, valorizzato là dove serve ed alienato quando risulti superfluo o superato. Uno studio attento dello stato attuale ed un piano di gestione condiviso appaiono come gli strumenti preliminari di cui dotarsi prima di assumere decisioni operative.
Gli obiettivi che ci poniamo per l’anno 2006 rientrano all’interno delle linee programmatiche di mandato già illustrate nel luglio scorso al Consiglio Comunale e tengono conto di quanto qui precedentemente detto. Partono con l’impegno ad assicurare lo stesso livello di beni e servizi erogati sino ad oggi e puntano per il prossimo anno a raggiungere alcuni particolari obiettivi che qui vengono sinteticamente enunciati.
Per lo sport l’obiettivo è quello di arrivare ad una definizione di nuovi modelli e criteri di gestione degli impianti sportivi attraverso una completa rivisitazione dei regolamenti di accesso e di funzionamento dei servizi sportivi; nei servizi alla persona è quello della qualificazione della rete dei servizi esistenti a cui si affiancherà il potenziamento del centro diurno per alzheimer e l’apertura della residenza per l’accoglienza sanitaria psichiatrica sperimentale del Rosciolo. La pubblica istruzione vedrà l’Ente promuovere e sostenere i piani per l’offerta formativa e ai giovani saranno proposte nuove opportunità di aggregazione.
L’obiettivo per la cultura sarà quello di individuare le nuove forme per la gestione del teatro comunale collegando questo servizio all’imminente apertura della Rotonda a Mare.
Per l’urbanistica sarà la politica della casa il tema principale, puntando alla predisposizione degli strumenti e degli interventi necessari alla realizzazione di nuove abitazioni di edilizia residenziale pubblica, promuovendo anche interventi da parte dello Iacp.
Il completamento e il rilancio del porto, quale infrastruttura per lo sviluppo delle attività nautiche, turistiche e pescherecce da inserire nel distretto regionale del mare rappresenta la priorità nel settore dello sviluppo economico, mentre per il turismo saranno sviluppate azioni promozionali per l'integrazione del prodotto "mare" con le risorse turistiche delle aree interne, nell'ambito delle azioni progettuali del Sistema Turistico Locale "Misa Esino Frasassi". Nel 2006 si intende avviare un progetto sperimentale per la manutenzione del patrimonio edilizio privato nel centro storico che interesserà le facciate degli edifici della città (Corso 2 Giugno e Portici) e dei nuclei storici di Scapezzano, Roncitelli e Montignano. Le politiche dei trasporti vedranno la definizione dei criteri per l’affidamento dei nuovi servizi di trasporto pubblico locale e il completamento dei percorsi ciclabili integrati tra loro. Per l’ambiente l’attenzione dell’Ente sarà indirizzata alla lotta delle diverse forme di inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico.
Continuerà l’attenzione dell’Amministrazione Comunale per il tema della sicurezza e dell’integrazione multietnica.
Al riguardo sarà portato avanti il progetto che interessa il Rione Porto e che prevede la realizzazione di alcuni interventi di riqualificazione e azioni volte a favorire l’integrazione tra i residenti stranieri e senigalliesi.
Il mantenimento dello stesso livello e qualità dei servizi e i progetti che riguardano il futuro potranno vedere concreta realizzazione a condizione che il Parlamento non approvi il disegno di legge della finanziaria 2006 così com’è, che si tradurrebbe nel citato taglio di 2.300.000,00 euro nel bilancio delle spese correnti del Comune di Senigallia.
Siamo fiduciosi del fatto che la forte mobilitazione in atto nel Paese e le chiare ragioni che ne sono alla base, consiglieranno alla maggioranza parlamentare di apportare al testo quelle modifiche migliorative richieste a gran voce dalla stragrande maggioranza dei Comuni, delle Province e delle Regioni.
La manovra della finanziaria viene impropriamente presentata ai cittadini, attraverso una campagna mediatica strumentale, come una lotta contro gli sprechi degli Enti Locali.
E’ un dato che non corrisponde alla realtà delle cose, dal momento che la stragrande maggioranza degli Enti Locali ha invece garantito in questi anni, pur con grandi sacrifici, l’equilibrio dei propri bilanci, come del resto riconosciuto dalla recente relazione della Corte dei Conti, ed il rispetto del patto di stabilità. Per quanto ci riguarda applicheremo le prospettare riduzioni alle indennità di Sindaco, Assessori e Consiglieri ed i tagli alle consulenze, pur ribadendo il carattere demagogico di tali prescrizioni ed evidenziando la loro minima influenza sugli equilibri del nostro bilancio che risultano essere di euro 36.640,72 pari allo 0,016%.
Tuttavia non possiamo né vogliamo in alcun modo operare quei tagli alle spese che avrebbero l’effetto di minare fortemente la coesione sociale della comunità locale, mettendo a repentaglio i servizi fondamentali erogati ai cittadini e compromettendo l’adozione di concrete misure di sostegno dell'economia locale.
Su queste linee auspichiamo un confronto di merito con tutte le componenti cittadine, politiche, economiche e sociali, che troverà la sua sintesi nel voto del Consiglio quale massima espressione della volontà comunale.

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