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Anniversario della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia
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2038


La FISM denuncia alcuni diritti ancora disattesi per i bambini in Italia e chiede che il rispetto dei Diritti dei bambini come criterio di valutazione del grado di civiltà del paese. |
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dalla Federazione Italiana Scuole Materne
www.fism.net
Scarica la Convenzione sui Diritti dell'Infanzia (formato pdf)www.fism.net
Diritto alla vita e al pieno sviluppo psicofisico, diritto alla famiglia, alla scuola, al gioco, alla comunicazione, diritto a non subire violenza e sfruttamento di qualsiasi genere. Questi i diritti indicati come prioritari dalla Federazione italiana scuole materne (Fism), alla quale aderiscono 8000 scuole dell’infanzia paritarie, con il documento “ A 16 anni dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia”, in occasione dell’anniversario della Convenzione del prossimo 20 Novembre.
Le sette scuole che operano nel territorio della diocesi di Senigallia (“San Vincenzo” e “Ada Bianchi” a Senigallia, Monte San Vito, Montale d’Arcevia, Chiaravalle, Monteporzio e Castelvecchio) fanno proprio questo documento.
Diritti – afferma la Fism nel documento – che sembrano scontati, ma in realtà sono ancora disattesi per molti bambini che vivono in Italia. I frequenti e ripetuti casi di abbandono di neonati per la strada, ad esempio, denunciano una mancanza di informazione sulla normativa vigente a tutela del neonato e della madre. Ugualmente molti bambini non hanno ancora la possibilità di vivere e crescere in famiglia per le difficoltà di ricongiungimento familiare o per le lunghe procedure di adozione.
La scuola – prosegue il documento della Fism – deve diventare lo strumento privilegiato per l’inserimento sociale dei bambini stranieri, così come lo è stata per i bambini disabili. Allo stesso tempo i genitori e gli insegnanti devono poter scegliere il tipo di scuola e lo Stato, centrale e locale, deve riconoscere il servizio pubblico delle scuole paritarie ponendo fine alla discriminazione di tipo economico tuttora in parte esistente.
Il diritto al gioco dei bambini – osserva la Fism - è spesso ostacolato da troppi impegni extrascolastici e dalla mancanza di spazi nella casa e nella città. Così la comunicazione sui bambini, per i bambini e con i bambini non è sempre rispettosa della dignità della persona del bambino e dei suoi ritmi naturali di crescita.
Il documento Fism, nel condannare ogni forma di sfruttamento e prevaricazione nei confronti dei bambini, rileva che si registrano ancora nel Paese casi di bambini coinvolti nel lavoro minorile, nell’accattonaggio o vittime di pedofilia e sfruttamento sessuale.
La Fism, ricordando che il diritto del minore è prioritario quando concorre con altri diritti, chiede che i diritti riconosciuti dalla Convenzione Onu siano rispettati e promossi nell’attività legislativa ed amministrativa dello Stato centrale e degli Enti locali e che l’attenzione ai diritti dei bambini possa diventare il criterio di valutazione del grado di sviluppo e di civiltà del Paese.

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