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Anniversario della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia

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La FISM denuncia alcuni diritti ancora disattesi per i bambini in Italia e chiede che il rispetto dei Diritti dei bambini come criterio di valutazione del grado di civiltà del paese.

dalla Federazione Italiana Scuole Materne
www.fism.net
Scarica la Convenzione sui Diritti dell'Infanzia (formato pdf)

Diritto alla vita e al pieno sviluppo psicofisico, diritto alla famiglia, alla scuola, al gioco, alla comunicazione, diritto a non subire violenza e sfruttamento di qualsiasi genere. Questi i diritti indicati come prioritari dalla Federazione italiana scuole materne (Fism), alla quale aderiscono 8000 scuole dell’infanzia paritarie, con il documento “ A 16 anni dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia”, in occasione dell’anniversario della Convenzione del prossimo 20 Novembre.

Le sette scuole che operano nel territorio della diocesi di Senigallia (“San Vincenzo” e “Ada Bianchi” a Senigallia, Monte San Vito, Montale d’Arcevia, Chiaravalle, Monteporzio e Castelvecchio) fanno proprio questo documento.

Diritti – afferma la Fism nel documento – che sembrano scontati, ma in realtà sono ancora disattesi per molti bambini che vivono in Italia. I frequenti e ripetuti casi di abbandono di neonati per la strada, ad esempio, denunciano una mancanza di informazione sulla normativa vigente a tutela del neonato e della madre. Ugualmente molti bambini non hanno ancora la possibilità di vivere e crescere in famiglia per le difficoltà di ricongiungimento familiare o per le lunghe procedure di adozione.

La scuola – prosegue il documento della Fism – deve diventare lo strumento privilegiato per l’inserimento sociale dei bambini stranieri, così come lo è stata per i bambini disabili. Allo stesso tempo i genitori e gli insegnanti devono poter scegliere il tipo di scuola e lo Stato, centrale e locale, deve riconoscere il servizio pubblico delle scuole paritarie ponendo fine alla discriminazione di tipo economico tuttora in parte esistente.

Il diritto al gioco dei bambini – osserva la Fism - è spesso ostacolato da troppi impegni extrascolastici e dalla mancanza di spazi nella casa e nella città. Così la comunicazione sui bambini, per i bambini e con i bambini non è sempre rispettosa della dignità della persona del bambino e dei suoi ritmi naturali di crescita.

Il documento Fism, nel condannare ogni forma di sfruttamento e prevaricazione nei confronti dei bambini, rileva che si registrano ancora nel Paese casi di bambini coinvolti nel lavoro minorile, nell’accattonaggio o vittime di pedofilia e sfruttamento sessuale.
La Fism, ricordando che il diritto del minore è prioritario quando concorre con altri diritti, chiede che i diritti riconosciuti dalla Convenzione Onu siano rispettati e promossi nell’attività legislativa ed amministrativa dello Stato centrale e degli Enti locali e che l’attenzione ai diritti dei bambini possa diventare il criterio di valutazione del grado di sviluppo e di civiltà del Paese.


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