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Brummel: spiraglio aperto per la cassa integrazione

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Vi sarebbero interessi di ampliamento dell’area ad uso commerciale e la possibilità di ricollocare una quota di dipendenti.

dalla Regione Marche
www.regione.marche.it
VERTENZA BRUMMEL-PRECA, RIUNIONE OGGI IN REGIONE La prossima settimana il rappresentante dell’Azienda Preca-Brummel di Montemarciano riferirà al tavolo di confronto in Regione l’esito del Consiglio di Amministrazione sulla possibilità di applicare la cassa integrazione per cessazione di attività agli 89 dipendenti e lasciare così tempi e spazi per un‘intesa su eventuali piani di ricollocazione. E’ questo lo spiraglio che si apre per garantire una maggiore tutela dei lavoratori che altrimenti rischierebbero il licenziamento tout court.

L’ipotesi di cassa integrazione sarà proposta nei prossimi giorni al Consiglio di Amministrazione, da Gabriele Giordano, Direttore centrale della Preca-Brummel, presente oggi alla riunione in Regione convocata dall’assessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoli e alla quale hanno partecipato l’assessore provinciale al Lavoro, Massimo Pacetti, il sindaco di Montemarciano Gerardo Cingolani, l’assessore comunale Fabiola Caprari, e i rappresentanti di Filtea CGIL, Femca CISL e Uilta Uil, oltre alle RSU.

Alla base di tali opportunità che l’Azienda, prima decisa a mandare tutti in mobilità, ora rivaluterebbe, adottando un piano di ricollocazione e la cassa integrazione speciale, ci sarebbe l’interesse ad ampliare ad uso commerciale l’area di proprietà intorno alla struttura di Marina di Montemarciano e a dare in affitto alcuni uffici, dove appunto poter ricollocare parte dei dipendenti.

“Questa è la garanzia che dobbiamo chiedere alla proprietà come amministratori pubblici – ha affermato l’assessore Ascoli- per poter offrire una concreta collaborazione da parte della Regione all’eventualità di un cambio di destinazione d’uso dell’area circostante la struttura aziendale di Montemarciano, valutando naturalmente con il Comune le ipotesi di fattibilità. Ma dobbiamo disporre di precisi impegni e di informazioni certe da parte della proprietà sugli interessi che si vanno delineando per la Brummel. Occorre una garanzia e una volontà certa, dimostrabile per ora dalla messa in cassa integrazione dei dipendenti. Uno strumento che consentirebbe tempi più ampi per definire un’ eventuale ricollocazione al lavoro.”

Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’assessore provinciale Massimo Pacetti, che ha parlato di disponibilità dell’amministrazione provinciale se corrisponderà da parte dell’Azienda Brummel un beneficio sociale.

Anche le organizzazioni sindacali, sottolineando l’urgenza delle decisioni, hanno valutato positivamente la disponibilità dell’Azienda a ragionare in termini diversi dalla mobilità immediata, pur richiamando la necessità di una responsabilità sociale dell’impresa che “non può assumere un atteggiamento di scarso coinvolgimento e indifferenza ” rispetto alla difficile attuale situazione di 90 famiglie.

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