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libri & cultura: La via di Isfahan

2' di lettura
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"La via di Isfahan" di Gilbert Sinouè, edizioni Neri Pozza, narra la storia del più grande medico di tutti i tempi: Abu Alì ibn Sina, meglio conosciuto in occidente come Avicenna.

del Custode del Goolestan
Sui testi di questo maestro della medicina, nato ad Hamadan, nell’antica Persia, hanno studiato intere generazioni di medici europei. Quegli antichi scritti hanno fatto da riferimento, fino al tempo dei lumi, cioè fino al mille e settecento, per la cura di decine e decine di malattie.
Il romanzo è in gran parte basato sui diari del discepolo prediletto Abu Obeid el-Jozjani, quindi la ricostruzione storica è rigorosa. Ma il racconto scorre piacevolmente, fra avventure, passioni e descrizioni di esotici paesaggi. Soprattutto sorprende la capacità clinica di Avicenna. Sono affascinanti le situazioni dove il più grande medico di tutti i tempi risolve casi disperati. Dopo una accurata verifica dei sintomi del malato, in genere già vittima di astruse "cure" degli altri medici dell'epoca, che brancolavano letteralmente nel buio, Avicenna individua con esattezza il male, elabora una diagnosi e prescrive la cura giusta.
Attraverso i resoconti giornalieri di el-Jozjani, possiamo viaggiare attraverso deserti implacabili, esotici caravanserragli, palazzi magnifici, città perdute e naturalmente “baristan”, cioè ospedali. Il Maestro ed il suo discepolo incontrano principi e re, visir e cortigiane, ma anche tanta povera gente che Avicenna non manca mai di aiutare. Veramente un grande uomo.
La sua vita però non fu mai facile e lineare. L’invidia di alcuni “colleghi” e soprattutto le persecuzioni dei religiosi islamici, invidiosi del suo successo e del suo risolvere i problemi di salute con metodi diversi dalla preghiera, lo costrinsero a fuggire molte volte. Infine, le sue presunte origini giudee, almeno da parte di un genitore, gli portarono diversi guai, in quel mondo antico ed ortodosso.
Anche le sue storie d’amore, in particolar modo quella più importante, non furono mai tranquille.
Insomma un racconto veramente avvincente, una storia vera che sembra una favola, ricca di avventure, passioni e colpi di scena, dove però non mancano gli insegnamenti e le buone riflessioni. E' un libro completo, che a me è piaciuto molto.
Lo consiglio certamente, perché è difficile che non piaccia.
Infine, per i veri appassionati di lettura, segnalo la grande bellezza delle copertine della Neri Pozza: già quelle sono a volte sufficienti per affascinare il lettore e convincerlo a comperare il libro!

Buona lettura

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