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Crivellini: ''E' ora che Senigallia si unisca per ottenere ciò che le spetta''

3' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
"E' ora che Senigallia si unisca per ottenere ciò che le spetta dai trasferimenti pubblici degli Enti superiori, indispensabili alla realizzazione degli investimenti infrastrutturali".

da Claudio Crivellini


Sembra infatti che, degli ingenti interventi destinati alle Marche dall'U.E. e dallo Stato, soprattutto la Regione Marche, ma anche la Provincia di Ancona, privilegi l'area anconetana.
Dal vecchio asse attrezzato alla nuova uscita ovest, dal Teatro delle Muse al Porto di Ancona, dalla Quadrilatero alla Ferrovia, dall'Ospedale Regionale all'INRCA, dall'Aeroporto all'Università, ecc., lungo sarebbe l'elenco degli interventi di cui ha beneficiato, e continua a beneficiare, Ancona e il suo interland.
Tutto bene, se non che Senigallia, sempre annotata come seconda città della provincia, sembra relegata in serie B dagli investimenti e dall'impegno dei "maggiorenti" di tutte le forze politiche,a Roma come ad Ancona,di maggioranza e di opposizione.
E' dunque ora suonata che chi ha veramente a cuore il bene della città, messi da parte i tatticismi dei partiti, si unisca e si adoperi per la realizzazione degli interventi utili alla comunità.
Io ne indico 2,a mio avviso più importanti ed urgenti:il completamento del Porto di Senigallia e l'attraversamento stradale della città nord-sud.
Per il Porto urge assicurarsi che i dovuti finanziamenti (Cipe, ecc.) siano erogati puntualmente e non siano ritardati o dirottati dalla Regione verso altri lidi, cosa purtroppo possibile.
Sull'attraversamento stradale nord-sud, o complanare che sia, debbo puntualizzare una riflessione personale.
Qualche anno fa fui promotore e firmatario di una serie di osservazioni per ottenere il trasferimento del tracciato autostradale più a monte ed il contestuale declassamento dell'attuale A14 a strada statale di attraversamento.
La Provincia di Ancona rigettò, ma anche da tutti i rappresentanti dell'opposizione in quella sede non venne alcun sostegno nè alcun cenno.
Idem nella discussione ed approvazione del Piano Regionale. Successivamente il ViceMinistro Baldassarri,in un convegno pubblico a Senigallia, sostenne l'impossibilità a realizzare tale ipotesi causa gli alti costi e le limitate risorse.
Fui mosso nelle richieste da 2 considerazioni:la localizzazione voluta negli anni sessanta troppo a ridosso della città e soprattutto l'incongruenza delle previsioni tra la provincia di Ancona e quella di Pesaro che prevedeva l'arretramento dell'A14.
Ora il Piano regionale è stato approvato, ANAS e AUTOSTRADE hanno approvato i loro programmi, Pesaro ed anche Fano hanno riconsiderato le loro posizioni,Ancona ha ottenuto ingenti possibilità di interventi, e Senigallia?
L'autostrada rimarrà lì dov'è, allargata a tre corsie, e l'unica opzione percorribile ad alleviare il carico di traffico di attraversamento resta la realizzazione della complanare.
Lo Stato, con Anas ed Autostrade, può fare, e sta già facendo, la sua parte, ma se si vuole ottenere di più per dare concretezza al progetto occorre l'intervento e l'impegno di tutti, maggioranza ed opposizione, seguendo anche le sagge posizioni assunte da tutte le categorie economiche.
Se gli Enti superiori latitano, a partire da Regione e Provincia, altrettanto non possono nè debbono i rappresentanti dei senigalliesi che offrirebbero così l'ennesima occasione per il proprio declassamento.

   

EV




Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 12 novembre 2005 - 2599 letture

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