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Arcevia la ''Casa del Mais''

4' di lettura 30/11/-0001 -
La Comunità Montana sostiene e promuove il progetto di valorizzazione del mais tradizionale da polenta Mais “ad otto file” caratteristico dell’agricoltura marchigiana.

dal Comune di Arcevia
www.arceviaweb.it


Giovedì 10 novembre alle ore 10,30 nella sala Convegni di Piticchio d’Arcevia, saranno rese note le linee e gli interventi del programma su questa coltivazione.
“I sapori di una volta, il ritorno alla cucina tradizionale. Solo pochi anni fa non erano molti i buongustai che giravano per casali alla ricerca dei prodotti tipici, oggi l’esigenza di mangiare sano e genuino è diffusa generalmente in tutti i ceti e le classi sociali. Dopo decenni di massificazione del gusto, oggi, assistiamo ad un ritorno della ricerca della qualità e della cultura del cibo. A cominciare anche dal mais”.
Il Sindaco di Arcevia Silvio Purgatori, è chiaro e soprattutto ha ben in mente l’obiettivo di raggiungere la qualifica della DOP (denominazione d’origine protetta ndr) per il granoturco tipico delle nostre zone dopo aver superato i controlli dalla Commissione Regionale, e il Prof. Roberto Papa, docente di Genetica della Facoltà Agraria di Ancona dell’Università Politecnica delle Marche, gode dell’imprimatur.
Non certo ultima per importanza la Cooperativa La Terra e il Cielo, con il presidente, Bruno Sebastianelli, che seguono da vicino e vero interesse la possibilità di coltivare il cereale in chiave biologica.
Il primo cittadino d’Arcevia, ha condiviso l’idea con il presidente della Pro Loco, Alfiero Verdini, e di due esperti agricoltori come Lorena e Marino Montalbini, di seminare una varietà tradizionale di questo mais, denominato ad otto file perché sono altrettante se ne trovano sulla spiga, con conseguenti caratteristiche di qualità e gusto.
Ora, dopo la maturazione avvenuta a metà settembre, la raccolta effettuata quasi interamente a mano, la macinazione a pietra nello storico mulino ad acqua della famiglia Spoletini, ci si prepara a gustare questo prodotto in concomitanza con la 20° “Festa d’autunno” che si terrà da venerdì 11 a domenica 13 al Castello di Piticchio d’Arcevia.
In concomitanza con la ricorrenza, giovedì 10 Novembre alle ore 10,30 nella Sala Convegni del Castello di Piticchio d’Arcevia, è in programma la presentazione delle linee di progetto e di lavoro.

Sullo stesso fronte, come detto, si trovano l’Amministrazione Comunale, l’Associazione Pro Loco, la Facoltà d’Agraria dell’Università Politecnica delle Marche, la Provincia d’Ancona e la Comunità Montana dell’Esino Frasassi, che da Ente di prossimità, con deleghe tarate su agricoltura, marketing territoriale e turismo non poteva che dare il pieno assenso all’iniziativa.

Il presidente Fabrizio Giuliani, l’assessore all’agricoltura Mario Cappelloni, il presidente del Consiglio, nonché riconfermato presidente del Gal Colli Esini, Riccardo Maderloni, si sono mossi all’unisono per finanziare la protezione elettrica a difesa della coltivazione di mais dai raid degli animali selvatici e l’impianto televisivo a circuito chiuso realizzato nell’ultimo mulino a palmenti gestito da decenni dalla famiglia Spoletini.
“Le linee di progetto per la valorizzazione del mais tradizionale da polenta, mais ad otto file” hanno detto gli amministratori dell’Ente montano ed il Sindaco Purgatori in un incontro preparatorio alla Festa d’’Autunno “risponde a queste domande ma per molti di noi è qualcosa di più. E’ il ritorno alle emozioni dell’infanzia, quando la famiglia si riuniva intorno al tavolo per mangiare polenta su un’unica tavola di legno. Oggi la polenta, o i dolci come il “frittellone” non sono più fatti con lo scopo di avere di che sfamarsi, ma per mantenere viva una tradizione e per non dimenticare il particolare legame che ha sempre unito i nostri concittadini alla loro terra”.
Citazioni, aneddoti e se vogliamo ricordi personali legati a questa specialità gastronomica che vogliono “far comprendere che non si tratta solo di cibo ma anche di cultura, tradizione, senso della comunità. Il nostro obiettivo – il commento finale - è fare d’Arcevia la Casa del Mais: produzione, lavorazione e commercializzazione”.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 08 novembre 2005 - 2669 letture

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