Diritto di voto amministrativo agli immigrati

E’ uno dei punti del documento programmatico dell’Amministrazione
IL DIRITTO DI VOTO AMMINISTRATIVO AGLI IMMIGRATI. La proposta presto in I° Commissione per avviare un dibattito costruttivo. |
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da Mario Cavallari
presidente della I° Commissione Consiliare Affari Istituzionali e Personale
presidente della I° Commissione Consiliare Affari Istituzionali e Personale
Il fenomeno dell’immigrazione appartiene alla storia dell’uomo da quando di lui abbiamo traccia sulla terra: storicamente non ha mai conosciuto soste ed ha portato tanta gente, spesso interi popoli, da un luogo ad un altro del pianeta, per motivi diversi, ma quasi sempre per necessità di sopravvivenza o di fuga da situazioni di vita difficili o insostenibili. L’Italia ha conosciuto questa triste necessità in tempi non molto lontani : ora siamo noi, insieme con tanti paesi europei, i destinatari di questo fenomeno storico. Esso va affrontato con lucida analisi storica, appunto, con intelligenza capace di cogliere il senso della storia , rivolta al futuro e, quindi, con sensibilità umana, civile e sociale. Al di fuori di queste coordinate , il fenomeno può assumere, come ha già assunto, aspetti tragici che richiamano alla memoria vicende drammatiche che diciamo sempre di non voler ripetere. I dati ISTAT riportano 2,4 milioni di stranieri presenti sul territorio nazionale.. A Senigallia si registrano circa 2000 presenze di immigrati regolari. Scriveva poco tempo fa il consigliere comunale aggiunto Mihaela Rjoiu Rodica :” La nostra città è già in cammino verso un futuro che sarà sempre più multiculturale : 2000 stranieri residenti. Si tratta di persone sempre più integrate nel tessuto sociale , economico della città e lo dimostra il crescente numero di coniugati, donne e giovani con meno di 15 anni. Sta crescendo la seconda generazione di immigrati, quella dei figli, quella decisiva per l’integrazione…non può andare lontana una società di chi ha diritto e di chi non ne ha “. Quali, dunque, le vie dell’integrazione e della piena cittadinanza per essi ? Il diritto al voto amministrativo, obiettivo programmatico di questa amministrazione, rappresenta, a mio parere, la via maestra. E’ fondamentale che i cittadini immigrati possano farsi ascoltare nelle istituzioni locali non solo sui problemi che li riguardano, ma anche su tutti gli altri perché essi non sono una “parte separata” della comunità cittadina e quando è così ciò è fonte di gravi problemi, come si è visto anche recentemente. Per una piena integrazione essi devono poter assumere responsabilità sociali e civili ed amministrative, diventando attori, con gli altri cittadini, del progresso sociale e culturale di tutta la comunità. L’assunzione diretta di responsabilità è un forte strumento di autoregolamentazione ed autocontrollo di comportamenti , di situazione difficili e, talvolta, conflittuali, in quanto si diventa corresponsabili sul piano istituzionale del buon andamento della vita cittadina. Gli uomini e le donne che hanno lasciato il loro paese per venire a lavorare nel nostro, in condizione di regolarità, devono essere considerati membri a pieno titolo della comunità : in linea di principio a uguali doveri devono corrispondere uguali diritti. L’elezione del Consigliere Comunale Aggiunto( accezione che ha una connotazione di estraneità ) già in atto nel nostro Comune, costituisce un’occasione di visibilità, di espressione dei bisogni e delle esigenze da parte degli immigrati, di possibile influenzamento delle scelte politico-amministrative : ma non è sufficiente .
L’integrazione autentica e piena non può arrestarsi al Consigliere Aggiunto, dovendo a mio avviso, calarsi sulla cittadinanza di residenza.. Questo è l’obiettivo su cui muoversi: favorire processi partecipativi e di corresponsabilizzazione per promuovere un esercizio della cittadinanza attiva sulle scelte amministrative e sulle scelte politiche, culturali e sociali.
Il nostro Statuto prevede e regola all’art. 16 l’elezione del Consigliere straniero aggiunto ma senza diritto di voto. Il Documento sulle Linee Programmatiche del Governo Cittadino esposte dal sindaco il 26 luglio esprime un preciso impegno di “grande democrazia e reale integrazione “ che è quello di rendere possibile l’accesso al voto amministrativo degli stranieri regolarmente residenti in città : l’avverbio indica tutte le condizioni necessarie per compiere questo grande passo non solo di democrazia ma soprattutto, ne sono sicuro, di più serena ordinata convivenza civile all’interno della nostra comunità cittadina.

Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 03 novembre 2005 - 2701 letture
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