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Esame-bis anche per la studentessa del Perticari ricorsa al Tar

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Ancora un ricorso al Tar per un esame di maturità al liceo classico Perticari. Si è presentata nuovamente davanti alla commissione d'esame, ieri pomeriggio, la studentessa della sezione Magistrale.

Giulia G., bocciata all'esame orale lo scorso mese di luglio, ha ottenuto la sospensiva della prova di maturità dal Tar che ha disposto la ripetizione dell'esame limitatamente alla prova orale. La commissione d'esame infatti non aveva eseguito né verbalizzato le domande inerenti la prova scritta.

E così ieri pomeriggio la maturanda, accompagnata dai genitori e difesa anche lei come nel caso dello studente del classico dagli avvocati Roberto Paradisi e Filippo Boccioletti, è tornata davanti alla commissione d'esame. Una prova durata circa un'ora e venti minuti durante la quale la ragazza è stata interrogata dai professori sulla tesina interdisciplinare, sulle materie scolastiche e anche sull'esito della prova scritta.

La studentessa, apparsa piuttosto provata per l'impegnativa prova che l'attendeva, ha risposto alle domande dei professori che appena terminata la prova si sono subito riuniti per stilare il “verdetto”. Il risultato finale dell'esame, ad ogni modo, che decreterà la bocciatura o la promozione di Giulia non arriverà prima di oggi.

“La commissione nel formulare il proprio giudizio negativo sulla candidata ha omesso di indicare le specifiche ragioni che l'hanno indotta ad attribuire per la prova orale un punteggio tale da comportare il mancato superamento dell'esame in presenza di un esito complessivamente positivo delle prove scritte”, si legge nella sentenza del tribunale amministrativo. E proprio la mancata discussione e verbalizzazione dell'interrogazione inerente gli scritti ha indotto il Tar ha concedere la sospensiva.

“Non bisogna commettere l'errore di parlare di vizio formale -precisa l'avvocato Paradisi- il Tar infatti concede la sospensiva della prova d'esame per violazione di legge o per eccesso di potere e nel caso della studentessa è evidente che sussistono entrmabe le condizioni mentre nel caso dello studente del liceo classico è stata riconosciuta dal Tar solo la prima”.

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