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Sanità senigalliese? Non parliamone sempre male

1' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Il titolo mi è venuto così...diciamo...spontaneo come questo piccolo articolo in cui racconto una piccola vicenda personale.

di Ruben Serrani
rubens@vsmail.it


Entrare in ospedale non può certo definirsi un “piacere”, sapere, poi, di dovere affrontare una operazione chirurgica non può certo definirsi un divertimento.
A tutto ciò va ad aggiungersi la normale tensione emotiva in cui può trovarsi chi, in quei momenti, vede a rischio la propria salute e la propria integrità fisica.

L’unico modo per superare con relativa tranquillità quei momenti “critici” è quello, a mio avviso, di stabilire un buon rapporto con le persone che, dall’altra parte della” barricata”, lavorano costantemente a contatto con chi è sofferente, in una sorta di “missione” che, alla normale routine lavorativa, aggiunge un sorriso, o una parola giusta al momento giusto, o un semplice gesto che poco costano, ma che tanto bene fanno a chi aspetta, paziente ma fremente, il passare di quelle lentissime ore, nella speranza non sopita di poter stare meglio, o anche solo di ritornare alla propria quotidianità.

E proprio questa squisita gentilezza ho trovato, nel reparto di chirurgia breve dove sono stato ricoverato. Una perfetta equipe medica ed infermieristica agli ordini del Dott. Giallombardo che approfitto per ringraziare e per complimentarmi, non solo delle loro indiscutibili qualità professionali, ma anche per quei sorrisi, quei gesti e quelle parole che contraddistinguono l’operato di chiunque lavori con umanità.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 05 ottobre 2005 - 2267 letture

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