Grido d'allarme per il made in Italy

Ad Ostra summit degli imprenditori artigiani Confartigianato lancia la Campagna per la tutela dei prodotti fatti sul nostro territorio e per il lavoro e la legalità. |
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da Confartigianato
Il settore tessile – abbigliamento è la specializzazione produttiva del Senigalliese.
Le aziende che lavorano in questo comparto erano 300, ma negli ultimi due anni sono state registrate numerose chiusure.
Oggi il sistema moda artigiano del Senigalliese conta 268 aziende.
La maggior parte (161 imprese) opera nelle confezioni – abbigliamento, 38 nella produzione di lane e tessuti, 42 imprese della maglieria, 25 quelle del settore calzature ed accessori.
Colpa della crisi, colpa della concorrenza sleale di prodotti a basso costo che hanno invaso tutto. Gli imprenditori e i quadri dirigenti di Confartigianato si sono riuniti in assemblea presso la sede della Confartigianato di Ostra per analizzare lo stato di crisi ma anche per lanciare una campagna promozionale.
I consumatori infatti possono risollevare le sorti delle nostre aziende, comprando “nostrano”, comprando marchigiano.
All’assemblea erano presenti Il Segretario Provinciale Cataldi, La Rosa Filippo responsabile sindacale della zona, i Presidenti dei Comitati comunali di Senigalliese: Fabio Luzi di Ostra; Andrea Ippoliti di Senigallia; Ottavio Gresta di Corinaldo, Giordano Rotatori di Ostra Vetere e tutti i componenti dei rispettivi Comitati.
La Confartigianato ha promosso la campagna per la tutela del made in Italy non farti incantare, acquista made in Italy.
Sono stati dibattuti i problemi che in questo momento interessano la stragrande maggioranza delle Nostre Aziende.
“Ai consumatori del Senigalliese, ai marchigiani – spiega Filippo La Rosa responsabile sindacale della Confartigianato – proponiamo un’alleanza anti-crisi. Il nostro obiettivo consiste nel rifondare la cultura del made in Italy, inducendo il consumatore a scegliere con convinzione i nostri prodotti, a diffidare delle ‘imitazioni’ a basso prezzo. Un consumatore più informato, responsabile e consapevole è l’arma migliore per contrastare i fenomeni della concorrenza sleale dei Paesi emergenti, delle contraffazioni, delle importazioni illegali di merci a costi irrisori e a scarso valore aggiunto”.
“I consumatori, possono quindi essere i migliori alleati delle imprese e dei lavoratori per difendere e valorizzare la capacità produttiva, la professionalità, la creatività, la cultura, i saperi tradizionali e l’innovazione tecnologica propri del tessuto produttivo dell’artigianato e delle piccole imprese”.
Le imprese artigiane e le piccole imprese rappresentano quasi il 70% del totale delle aziende operanti nei settori di punta del made in Italy.
Spesso le merci contraffatte vengono importate, ma in molti casi la produzione avviene in Italia, proprio in quei distretti produttivi famosi nel mondo per la tipicità e la qualità delle nostre produzioni. Ma non c’è soltanto un problema di griffe copiate. A colpire pesantemente l’artigianato e le piccole imprese italiane è anche il fenomeno dei prodotti che circolano con il marchio made in Italy e che invece sono completamente realizzati all’estero.
Per questo Confartigianato sollecita l’approvazione definitiva della proposta di legge per l’istituzione del marchio “Doc 100% Italia” che introduce marchi per la riconoscibilità e la tutela della qualità dei prodotti italiani. La proposta di legge, infatti, prevede tra l’altro la creazione del marchio per identificare i prodotti interamente realizzati in Italia, compresi i semilavorati grezzi; l’obbligatorietà dell’etichettatura di provenienza dei prodotti extra Ue; la carta d’identità dei prodotti finiti made in Italy.
Durante l’incontro è stato approvato un documento che verrà presentato a tutti i Sindaci, ai Sindacati dei dipendenti, alle Istituzioni Locali.

Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 30 settembre 2005 - 2513 letture
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