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L'Amministrazione ammette: non c’era il foglio di trasferta
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L'Amministrazione comunale ha ammesso, non senza imbarazzo, che il dirigente Maurizio Mandolini, lo scorso 24 settembre, si è recato a Napoli senza foglio di trasferta. |
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da Roberto Paradisi
Liberi x Senigallia
Nella risposta alla interrogazione che avevo presentato lo scorso 28 luglio, il sindaco aggiunge che, per tale motivo, Mandolini avrebbe pagato di tasca propria “le eventuali spese sostenute per il viaggio” (?!).Liberi x Senigallia
Come se le macchine comunali funzionassero con liquidi organici e non con normalissimo e costoso carburante.
Il sindaco peraltro insiste a fare quadrato attorno al dirigente e all’assessore Albani (che lo aveva accompagnato) raccontando che i due si erano recati (di venerdì) a Napoli per parlare con il maestro Roberto De Simone sulla gestione e programmazione del teatro “La Fenice”.
Un fatto quantomeno curioso e comunque inquietante: per parlare con qualcuno c’è il telefono.
Affrontare un viaggio fino a Napoli con i mezzi di proprietà del Comune e utilizzando risorse della collettività per fare una chiacchierata (stando a quanto riferito dal sindaco) è fatto immorale.
E poi ci si permetta: cosa c’entrava il maestro De Simone? Forse l’Amministrazione voleva dare il ben servito all’attuale assessore alla cultura che, con “In Teatro”, aveva già assunto il compito di gestire e programmare la stagione teatrale? Non bastava la signora Velia Papa?
Se il sindaco o l'assessore alla cultura non si fidavano di lei, perché le hanno affidato allora l’incarico di programmare la stagione teatrale? E perché è stata chiamata in Giunta?
E ancora. Per quale motivo, nonostante nell’interrogazione lo avessi chiesto, non mi è stato inviato alcun verbale o resoconto della “famosa” chiacchierata all’ombra del Vesuvio con il maestro napoletano?
Che cosa ha mai detto di così importante ai signori Mandolini e Albani da giustificare in viaggio di centinaia di chilometri a spese del contribuente?
Non si può sempre pensare che i senigalliesi abbiano gli anelli al naso. Ed è fatto altrettanto grave dover prendere atto che, in merito alla vicenda che ho denunciato, il sindaco sottolinei quasi con orgoglio che “nel comportamento del dirigente non è stato ravvisato alcun atteggiamento censurabile” né è stato avviato alcun procedimento disciplinare.
Una cosa è certa: la vicenda non si chiude qui. In Procura, ed è notizia ormai ufficiale, pende un procedimento penale per questi inquietanti fatti dopo l’esposto presentato dal nostro coraggioso difensore civico (al quale va la mia personale stima).
Una cosa è certa. Si dovrà andare fino in fondo.

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