Aperto il nuovo Antiquarium di S. Maria in Portuno alla Madonna del Piano

Corinaldo. Ieri, alla presenza di tutte le autorità civili e religiose, è stata inaugurato il nuovo Antiquarium di S. Maria in Portuno, in località Madonna del Piano, presso Corinaldo. |
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di Ilario Taus
Si tratta di un ulteriore passo in avanti nel progetto che da 5 anni mette insieme la Soprintendenza Archeologica delle Marche, il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna, la Parrocchia di S. Pietro Apostolo ed il Comune di Corinaldo: tutti gli Enti pubblici e la comunità locale della Madonna del Piano uniscono i propri sforzi nella valorizzazione di un sito di particolare rilevanza storica, archeologica e religiosa, che ormai da tempo è entrato nel circuito della ricerca scientifica specialistica.
Sono stati presentati al pubblico i restauri delle strutture rinvenute nella cripta, finanziati dalla Soprintendenza Archeologica delle Marche, nonché un nuovo percorso espositivo, che accompagna il turista all’interno della chiesa, in un ideale viaggio attraverso la viabilità romana della valle del Cesano, i reimpieghi di materiali architettonici nelle pareti della chiesa, i numerosi dipinti presenti (la Crocifissione del Ridolfi, La Madonna del Conforto, la Madonna del latte) e i nuovi scavi condotti nella navata centrale. Il percorso didattico culmina poi in una sala espositiva che presenta, oltre ad una selezione di materiali provenienti dai nuovi scavi, una serie di pannelli dedicati alla ricostruzione del paesaggio antico, alla vita nel monastero, alle attività produttive del mondo antico e, naturalmente, ai recenti scavi stratigrafici.
Moderatore dell'incontro era il sindaco di Corinaldo, Livio Scattolini, che ha ribadito l’interesse dell’Amministrazione Comunale al progetto di valorizzazione del sito della Madonna del Piano; don Umberto Mattioli, il vero “padrone di casa”, ha sostenuto con forza le ricerche, che stanno mettendo in luce le radici cristiane di questa comunità; il Soprintendente Archeologo delle Marche, Giuliano de Marinis, ha continuato con la necessità di ampliare le indagini archeologiche a nuovi settori della chiesa, mentre Pier Luigi dall’Aglio e Giuseppe Lepore, del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna, hanno ribadito la necessità di una prospettiva territoriale più ampia possibile, anche al fine di creare un indotto positivo per l’economia della comunità locale.
A conclusione dei lavori, Enrico Giorgi, dello stesso Dipartimento di Archeologia bolognese e curatore dell’allestimento, ha descritto nel dettaglio i criteri espositivi e il percorso di visita dell’intero sito, mentre Tommaso Casci Ceccacci e Andrea Baroncioni hanno accompagnato il pubblico in una visita guidata.
Il ringraziamento di tutti è poi andato a tutti gli studenti delle Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali di Ravenna e di Lettere di Bologna, che in questi anni hanno contribuito, con grande impegno e passione, alla realizzazione dell’intero progetto, reso possibile dal finanziamento della ditta Nuova Lim.

































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Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 22 luglio 2005 - 2286 letture
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