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Maria Nilde Cerri. Prende forma l'ipotesi del suicidio

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
La testimonianza del professor Roberto Capozucca sembra avvalorare l’ipotesi del suicidio come causa della morte di Maria Nilde Cerri.

di Guido Fabbri
guidofabbri@vsmail.it


La testimonianza del professor Roberto Capozucca, contenuta in un memoriale di quattro pagine consegnato al Pm Rosario Lionello, sembra avvalorare l’ipotesi del suicidio come causa della morte di Maria Nilde Cerri.
Capozucca, docente di Scienza e Tecnica delle Costruzioni ad Ancona, parla di due elementi, uno oggettivo e l’altro soggettivo, tali da far propendere per il suicidio.
Innanzitutto, dice di essersi affacciato da una finestra dello stabile che ospita la facoltà a Montedago e di aver visto il corpo esanime di Nilde Cerri sotto l’edificio, in una posizione cioè compatibile con una caduta dalla finestra.
E’ questo un importante elemento di novità, visto che i primi soccorritori hanno invece rinvenuto il corpo ad una certa distanza dall’edificio, in una posizione dove sarebbe stato difficile che potesse essere precipitato se non con una parabola anomala.
Nilde Cerri però non è morta sul colpo: i soccorritori dicono che respirava ancora al momento del loro intervento.
Non è escluso quindi che l’ex assessore, dopo la caduta dal terzo piano, sia riuscita a trascinarsi ancora verso la propria automobile, in un punto diverso da quello dove l’aveva vista affacciandosi il professor Capozucca.
Quest’ultimo, inoltre, lavorava fianco a fianco della Cerri, la conosceva benissimo ed il suo memoriale fa riferimento anche al comportamento degli ultimi giorni dell’ex assessore del Comune di Senigallia.
Capozucca parla chiaramente di depressione mascherata da un iperattivismo esasperato.
E’ questo, quindi, l’elemento soggettivo contenuto nel memoriale che avalla il suicidio.
Un giudizio che senz’altro non viene da uno specialista ma che comunque è quello di una persona che quotidianamente frequentava la Cerri ed era in grado di valutarne i cambiamenti di umore.
“Vado a prendere i compiti dei ragazzi che ho lasciato in macchina” queste, rivela Capozucca, le ultime parole di Nilde Cerri prima di allontanarsi per non tornare mai più.
Da escludere sia la caduta accidentale dalla finestra della facoltà (il davanzale è troppo alto per poter cadere soltanto per il fatto di sporgersi troppo), sia l’ipotesi di un omicidio.
Non c’è infatti nessun elemento che possa far pensare ad una simile eventualità.
Quel che è certo è che Nilde Cerri è caduta da quella finestra. Quello che è probabile è che sia stata lei a scegliere di gettarsi nel vuoto.
L’inchiesta comunque proseguirà, almeno fin quando i periti non consegneranno la propria relazione sulle risultanze dell’autopsia.
Cosa che dovrà avvenire entro i prossimi 80 giorni.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 06 luglio 2005 - 6381 letture

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