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Applausi e lacrime per Nilde

6' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
"Una donna che ha saputo mettersi al servizio degli altri e che ha fatto delle sofferenze della sua vita un motivo di apertura verso i più deboli". Con queste parole don Maurizio Gaggini ha Aperto l'omelia della celebrazione funebre in suffragio di Maria Nilde Cerri che si è tenuta ieri pomeriggio alla Parrocchia del Porto.

di Penelope Pitti
penelope@viveresenigallia.it


Una chiesa troppo piccola per contenere le centinaia di persone che hanno voluto dare l'ultimo saluto all'assessore morta venerdì scorso all'età di 41 anni. In tanti non sono riusciti ad avvicinarsi al feretro portato a spalla dagli agenti della Polizia Municipale ma hanno potuto assistere alla celebrazione nel piazzale antistante la chiesa dove sono stati allestiti tre altoparlanti.

La stessa chiesa dove il 27 ottobre scorso Maria Nilde Cerri aveva dato l'estremo saluto alla madre. La vita personale della giovane amministratrice è stata attorniata da dolori e lutti per la perdita prematura dei genitori e per i problemi di salute dei fratelli Nazzareno e Augusto. Tragicità che avevano privato la Cerri degli affetti più cari ma non era sola. A dimostrazione di ciò le tante testimonianza di affetto e partecipazione riscontrate ieri. Dal lungo via vai iniziato ieri mattina all'apertura della camera ardente allestita nella Sala Consiliare con la visita degli Amministratori, dei colleghi dell'Università di Ancona, dei compagni di partito e di tanti cittadini comuni fino all'estremo saluto in Chiesa.

Dal sindaco Luana Angeloni, in fascia tricolore, che a fatica ha trattenuto la commozione, ai volti cupi di tutti i colleghi di Giunta, al volto in lacrime di Velia Papa, che il sindaco aveva voluto proprio insieme alla Cerri come rappresentanza femminile, fino ai compagni più stretti dello Sdi tra cui il consigliere regionale Lidio Rocchi e il segretario cittadino Renato Pizzi. Nella folla tanti altri i volti noti, dai consiglieri comunali di maggioranza a quelli dell'opposizione, dal rettore dell'Università di Ancona Marco Pacetti, dove la Cerri era una stimata ricercatrice, agli anziani della Casa Protetta di cui la Cerri è stata presidente dal 2000 al 2005.

a morte improvvisa di Nilde ci ha sconvolti tutti - ha detto durante l'omelia don Maurizio - con lei io stesso ho condiviso tanti momenti. La conoscevo fin da bambina, poi i successi accademici, ora anche quelli amministrativi, e la dedizione con cui ha lavorato a capo della Casa protetta per anziani. Nel nostro dolore dobbiamo essere sollevati dalla convinzione che Nilde è viva, perché la vita non finisce in una bara e lo sappiamo”.

A conclusione della cerimonia funebre dal pulpito il sindaco Luana Angeloni, con voce tremante per la commozione, ha ricordato la figura di Maria Nilede Cerri, collega e amica, annunciando la volontà di voler intitolare la casa di accoglienza per persone affette da disturbi psichici di via del Rosciolo. “Mi riesce difficile parlare in questo momento di dolore perché ogni parola rischia di essere inadeguata. Questo è il mio stato davanti alla bara di Maria Nilde - ha detto la Angeloni con la voce rotta dal pianto - è difficile trovare le parole giuste perchè troppo vivo è il suo ricordo. Se è vero che la morte può spezzare una giovane vita, è altrettanto vero che il suo ricordo nei nostri cuori non morirà mai. Maria Nilde aveva una naturale vocazione al dialogo, era una donna estremamente determinata e dedita al servizio verso i più deboli ed è per queste sue caratteristiche che l'avevo scelta nella Giunta. Una tempra forte di donna incastonata in un nido di uccello. Ecco, questa era per me Nilde”. I dolori vissuti avevano rafforzato lo spirito di apertura verso gli altri dell'amministratrice senigalliese.

Aveva sperimentato il dolore ma non si era chiusa in se stessa, tutt'altro. Da quella stagione di dolore Nilde aveva trovato una spinta verso i più deboli - ha aggiunto la Angeloni - nei cinque anni a capo della casa protetta aveva ottenuto grandi risultati. Ha reso l'istituto più bello, più accogliente e con più servizi. Stiamo pensando di dedicare a lei la nuova struttura, di cui è stata l'anima, in via del Rosciolo. Le ultime elezioni hanno rafforzato il nostro legame di amicizia. L'ho voluta in Giunta e ho difeso questa scelta convinta del valore aggiunto che avrebbe dato al nostro governo cittadino. Dal poco tempo che ha avuto a disposizione sono arrivati segnali importanti, sono arrivati dagli incontri fatti nelle circoscrizioni, all'ottima impressione suscitata fra i dipendenti comunali, fino alle sue idee per la valorizzazione del protagonismo femminile”.

L'ultimo pensiero del primo cittadino è rivolto alle qualità della Crri. “La tua attenzione versoi più deboli, lo spirito di servizio per gli altri, e la capacità di dialogo. Sono queste le qualità che hanno fatto di te una grande persona. E noi, dobbiamo prendere esempio proprio da questo e fare come te. Te lo dobbiamo, ciao Nilde”.

Battute finali che hanno suscitato l'applauso scrosciante della folla mentre la Angeloni si china per baciare il feretro.

Parole cui hanno seguito quelle del personale dell'ex Irab. “Sei una persona speciale e tanto brava che anche il sindaco ti ha voluto al suo fianco ma se n'è accorto anche il Signore che ti ha chiamato a sé. Ciao Maria Nilde, ti ricorderemo per sempre”, recitava un biglietto scritto dal personale della casa protetta. Parole dure, vere, difficili da ascoltare per i familiari tanto che una cugina della Cerri, nel ricordare la propria congiunta è stata colta da malore ed è stata accompagnata fuori dalla Chiesa dal comandante della Polizia Municipale Flavio Brunaccioni e soccorsa dai sanitari della Croce Rossa.

A ricordare la stimata docente universitaria sono stati i colleghi della facoltà di Ingegneria, dove la Cerri era ricercatrice. "Eri una persona seria, sempre disponibile, estremamente competente e meticolosa nel tuo lavoro - ha detto un rappresentante del corpo docente - non eri mai fredda o distaccata. Ti abbiamo visto crescere da un punto di vista scientifico fino a livello nazionale. Spesso discutevano di tesi scientifiche e ci confrontavamo su idee ed elaborati. Da oggi vedere il tuo studio accanto al nostro senza di te ci lascerà un grande vuoto".





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 27 giugno 2005 - 3216 letture

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