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Un incontro pubblico sul tema Nascere, guarire e scegliere

3' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
A volte siamo chiamati a confrontarci con questioni che mettono alla prova le nostre convinzioni.
E’ molto facile dirsi liberali, poi capita di doverlo anche dimostrare, e qui c’è chi scivola su enormi bucce di banana.
Mi riferisco al prossimo referendum sulla fecondazione assistita.

da Renato Pizzi
Segretario SDI


Qualche liberale - leggiamo - pretende di difendere le proprie posizioni anche con la forza pubblica, se necessario.
Bizzarro, ma tant’è, costruirsi una cultura liberale sui libri di Julius Evola è impegnativo. Pochi hanno perso tempo per spiegare davvero le ragioni del sì o del no.
La Chiesa è intervenuta in modo massiccio e con la sua massima Autorità, per sostenere l’invito all’astensione.
Noi socialisti crediamo fermamente nel principio liberale di “libera Chiesa e libero Stato”.
Questo significa che l’Autorità religiosa ha tutto il diritto, direi anche il dovere, di intervenire nel dibattito, proponendo le ragioni dottrinali e di fede che considera fondamentali per la scelta di un cattolico.
Ma noi siamo cittadini della Repubblica e siamo chiamati a dire la nostra su questioni che riguardano tutti i cittadini, i credenti, i non credenti, i credenti d’altre religioni.
In secondo luogo, invitare all’astensione, oltre che rivelarsi una furbata poco onorevole (questo giudizio vale naturalmente per tutti i casi analoghi anche del passato, che tra l’altro non hanno mai portato bene) per aggiungere indebitamente alla conta dei voti anche tutti coloro che per mille motivi non andranno a votare, è una pessima lezione di educazione civica, laddove non s’invitano i cittadini a manifestarsi a favore o contro una legge che in questo caso è anche rappresentativa di forti motivazioni etiche e morali, sia religiose sia laiche, quanto un incoraggiamento a “lavarsene le mani” (anche qui ricordiamo un precedente infausto).
Ma qui non parliamo della legge sulla regolamentazione dell’apicoltura nelle vallate di lingua ladina…Non votare è un diritto, ma beninteso un diritto del singolo, che sarebbe - è- subdolo utilizzare come strumento politico di massa.
Con quest’appello la Chiesa e una parte politica trasversale manifestano il timore che i cittadini siano più informati, maturi e civili di quanto loro stessi vorrebbero (a prescindere che votino in un modo o nell’altro).

I socialisti invitano i cittadini a votare.
E in questo caso a votare quattro volte Si’.
Per votare un SI’ consapevole, informato, per favorire il diritto alla vita, alla salute, alla scelta individuale lo SDI e i giovani socialisti della FGS organizzano un incontro sul tema: NASCERE – GUARIRE – SCEGLIERE, nell’ambito della campagna referendaria di informazione e sostegno ai QUATTRO SI’., presso l’Auditorium S. Rocco, venerdì 3 giugno alle ore 17,30.
Interverranno Gianluca QUADRANA, Segretario nazionale della FGS, Claudio GRENDENE, Capogruppo dello SDI alla Provincia di Ancona, Lorenzo CATRARO, Assessore provinciale, Maria Nilde CERRI Assessore al Comune di Senigallia e Daniela FORCONI, Segretario regionale della FGS.
Tutti i cittadini sono invitati a partecipare.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 01 giugno 2005 - 1692 letture

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