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Corinaldo: il discorso di Settimio Ciani pronunciato il 25 aprile

3' di lettura 30/11/-0001 -
Settimio Ciani ha ricordato con il suo discorso l'importanza della "memoria" storica, in particolare riferendosi al tema del revisionismo.

di Ilario Taus


Dopo il saluto del sindaco di Corinaldo Livio Scattolini, alle autorità presenti, al Dirigente scolastico Dario Cingolani, ai Professori ed agli alunni della Scuola Media di Corinaldo che hanno partecipato alla quinta edizione del "premio Arnaldo Ciani", il dott. Settimio Ciani ha voluto attirare l’attenzione dei presenti sull’importanza della "memoria" dei fatti storici.

Il suo discorso parte dall’esame di avvenimenti lontani del nostro Paese.
In particolare dalle tensioni e del contenzioso in atto in questi giorni tra la Cina ed il Giappone, riportata anche dalla cronaca dei giornali italiani.
L’origine della disputa è stato il revisionismo, autorizzato dal governo, introdotto nei libri degli studenti giapponesi sugli eccidi che l’esercito nipponico compì in Cina all’inizio della seconda guerra mondiale.

Sulla spinta di alcuni gruppi di nazionalisti giapponesi, il primo Ministro Kolzumi ha fatto "cancellare" dai libri di storia alcuni terribili episodi come lo "stupro di Nanchino" (1937) in cui decine di migliaia di cinesi furono uccisi e torturati dalle truppe nipponiche, o come gli esperimenti portati a termine su civili innocenti per sperimentare nuove armi chimiche e batteriologice.
Questo ha provocato manifestazioni di massa anti giapponesi in Cina ed in Corea, nonché la convocazione dell’ambasciatore giapponese a Pechino.
Venendo all’oggetto del tema proposto agli studenti della scuola Media di Corinaldo e all’importanza del mantenimento della memoria storica, Settimio Ciani ha espresso due ordini di riflessioni che scaturiscono dalle vicende sopra esposte e dalla cancellazione della loro memoria nella coscienza collettiva.

Queste considerazioni sono che:
1)La riconciliazione può avvenire soltanto sulla base della verità storica.
2)Alla verità deve seguire l’assunzione di responsabilità che un intero popolo (Giapponese in questo caso) o una parte di esso (Il fascismo in Italia) ha avuto in fatti terribili come lo sterminio programmato di uomini, donne e bambini di un altro popolo (quello ebraico in Europa).
In Europa il governo tedesco, in più occasioni, si è assunto la responsabilità per il genocidio e la guerra scatenata dai nazisti, permettendo in tal modo il raccoglimento del popolo tedesco nel nucleo originario di quella che è ora l’unione Europea.
In Italia si discute ancora delle responsabilità del fascismo e sul valore e l’importanza della festa del 25 aprile come data fondante della liberazione dal fascismo e della nascita della nostra democrazia.
Di queste polemiche sono piene le pagine dei giornali di questi giorni.
Solo con il chiarimento sulla "verità storica" e con l’ammissione delle "responsabilità storiche" si può arrivare alla riconciliazione tra due Paesi o fra due diverse eredità storiche, come in Italia.
Si può arrivare quindi alla lettura del 25 aprile come giorno della riconciliazione nazionale, come da alcune parti viene invocato.


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Il tema di Benedetta Gregorini (.pdf)





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 28 aprile 2005 - 2161 letture

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