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Palazzo Gherardi: il Comune vuole massima chiarezza

3' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Il sindaco Luana Angeloni commenta il ritrovamento di parte del materiale artistico scomparso da Palazzo Gherardi.

da Luana Angeloni


La notizia del ritrovamento di parte del materiale artistico scomparso dalla ex sede di Palazzo Gherardi( 5 stampe del primo ottocento, una foto di docenti e alunni del 1895 ed un vessillo tricolore con stemma sabaudo) rappresenta un fatto importante, che ci conforta e ci autorizza a sperare in ulteriori sviluppi positivi della vicenda.
Detto questo, le circostanze ed i tempi del ritrovamento suscitano perplessità ( per non dire sconcerto) e confermano la stranezza di una vicenda che continua nel suo complesso a presentare più di un lato oscuro.
Infatti il Comune ha in più occasioni con atti formali, sin dal novembre 2004, chiesto al Liceo Perticari di verificare attentamente se il materiale scomparso da Palazzo Gherardi non si trovasse ancora nella disponibilità dell’Istituto, magari sepolto in qualche magazzino a seguito del trasloco.
Abbiamo sempre avuto una risposta negativa in tal senso.
Oggi invece, dopo la denuncia ai Carabinieri da noi presentata, esposti vari e dopo una sistematica campagna di calunnie condotta da qualcuno contro il Comune, il Dirigente scolastico ci scrive che una parte significativa del materiale si trova depositata nella sede attuale dell’Istituto in Via Rossini.
Abbiamo sempre sottolineato come il Comune sia il primo soggetto istituzionale danneggiato da questa vicenda, al pari del Liceo Perticari, per il quale le opere d’arte scomparse rappresentavano sicuramente un pezzo importante della propria identità storica e memoria culturale.
Tuattavia, mi chiedo, questi benedetti scatoloni del magazzino della scuola, visto il can can sollevato, non si potevano aprire qualche giorno prima?
Magari, già che c’erano, qualche giorno prima delle elezioni invece che subito dopo?
Il Comune, dopo la scomparsa del materiale dalla vecchia sede, ha fatto tutte le verifiche necessarie per accertare se, visti i lavori eseguiti nei locali, qualche opera fosse stata, per errore, trasportata in altri magazzini o depositi comunali. Certamente non potevamo cercare in casa d’altri.
Qualcuno ci ha accusato di inerzia per questo, ma i fatti dimostrano che se tutti i sogetti coinvolti in questa storia avessero fatto la stessa cosa, oggi la situazione sarebbe ben più chiara.
Il futuro?
Beh, intanto stiamo attendendo che il Liceo ci permetta di identificare meglio le opere ritrovate, in maniera tale da informarne i Carabinieri, dal momento che siamo noi il soggetto che ha presentato denuncia.
Credo comunque che sia legittimo manifestare un cauto ottimismo.
Rinnovando fiducia nell’operato delle Forze dell’ordine innnazitutto, nell’ipotesi si sia trattato di un furto; e non escludendo poi del tutto la possibilità di nuovi rinvenimenti o colpi di scena.
Quello che è certo è che il Comune vuole fare la massima chiarezza su questa intricatissima storia, animato dall’unica finalità della tutela del proprio patrimonio culturale.
A differenza di coloro i quali, durante tutta la campagna elettorale appena trascorsa, hanno utilizzato strumentalmente questa vicenda così seria e delicata, allo scopo di screditare l’Amministrazione e la struttura comunale.







Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 14 aprile 2005 - 1865 letture

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