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Troppa sicurezza non paga

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Affermare che la città ha avuto ed avrà, per il futuro, solo quello che si merita, appare in perfetta sintonia con chi, sconfitto, attribuisce ad altri, ai cittadini, con toni offensivi, il demerito di essere stati poco coraggiosi per non essere riusciti a "cacciare questa Amministrazione".

da Maurizio Tonini Bossi
Questo (inaudito) si legge dai commenti di Forza Italia che esordisce giustamente invitando, se stessa, a riflettere sulla propria sconfitta elettorale, ma poi prosegue, come se la lezione non ci fosse stata, a usare il linguaggio di sempre, quello appreso dall’ “alto”.
Tante persone, afferma Forza Italia, “sono venute da noi consiglieri comunali a lamentarsi per come andavano le cose” ma poi avrebbero rinnegato quelle lamentele; Cicconi Massi non parla dei suoi 170 elettori, questi l’hanno votato; di chi altri parla ?!; gli altri, molti altri, non la pensano come Lui; tanti altri credono ancora, e lo hanno “sottoscritto”, nei valori fondamentali del Centro sinistra, credono in una società governata con la mano sul cuore più che sul portafoglio, credono in una Italia che si schiera senza dubbi a favore della pace anziché sulla guerra preventiva, credono nei privilegi, si, i privilegi verso i più deboli e indifesi, credono che la Costituzione ha una sua “sacralità” intoccabile.
Anche tanti elettori dello schieramento che ha vinto le elezioni non sono soddisfatti di tante cose che dovevano, potevano essere gestite meglio; anch’essi hanno protestato, ne sono certo, ma hanno saputo distinguere il legittimo problema del quartiere, dal contesto più ampio, molto più ampio, esattamente ciò di cui non si è parlato nella campagna elettorale di Forza Italia e degli altri oppositori; Senigallia non è un’isola fuori dal Paese; deve portare il suo contributo ad una causa più alta per risalire la china deludente e pericolosa nella quale si è cacciata.
Soprattutto dai giovani, di ogni fede politica, ci si dovrebbe attendere una analisi più profonda di quella tanto superficiale che leggo da parte di Forza Italia; se infine una qualche autocritica, appena abbozzata, si fosse insinuata in alcuni esponenti di Forza Italia, se cioè avesse preso campo il sospetto che si sia trattato di “incompetenza e rissosità interna”, questo non potrebbe che rendere merito a chi su questa strada avesse la umiltà di meditare: la Politica, la Amministrazione di una Città complessa e difficile come la nostra non si migliora con la opposizione e la critica su tutto; soprattutto non si giudica con tanta “sicurezza ostentata”: se espressa reiteratamente da esponenti politici molto giovani lascia tanto amaro in bocca.



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