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Ritrovati i sette fucili rubati

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Recuperati dalla polizia i sette fucili da caccia rubati martedì scorso in un’abitazione di Sant’Angelo. Le armi, insieme ad alcuni monili sottratti anch’essi dai ladri, erano stati nascosti in un casolare abbandonato nelle campagne di Scapezzano, riposti in un armadietto metallico.

di Guido Fabbri
guidofabbri@vsmail.it
La segnalazione al commissariato è stata fatta da alcuni agricoltori della zona che usano il casolare per riporre i propri attrezzi e che hanno trovato fortuitamente la refurtiva.
l furto di martedì scorso aveva avuto una dinamica singolare e per certi versi drammatica. I ladri, a quanto pare tre persone, si erano finti operai ed avevano suonato il campanello di una casa colonica della zona di Sant’Angelo di proprietà di un imprenditore artigiano.
In quel momento, era la tarda mattinata, nell’abitazione c’erano soltanto i figli minorenni del padrone di casa. Il bambino più piccolo stava dormendo in camera sua, mentre la bambina di dieci anni, fidandosi dei sedicenti operai che avevano suonato al citofono, ha aperto la porta a quelli che poi si sono rivelati per quello che erano: ladri.
Questi sono entrati nell’abitazione e sotto gli occhi dell’impotente bambina si sono recati verso la rastrelliera dove erano riposti i sette fucili da caccia. I malviventi li hanno portati via insieme ad alcuni monili d’oro, trovati frugando qua e là nei cassetti.
Da subito la polizia aveva ritenuto improbabile l’ipotesi secondo la quale il colpo fosse stato messo a segno da una banda criminale che avesse poi la finalità di ricettare i fucili sul mercato clandestino delle armi. I fucili da caccia, infatti, non sono armi da poter interessare le bande criminali e sono quindi difficilmente “piazzabili” sul mercato clandestino, molto più interessato alle pistole.
Inoltre, proprio il ritrovamento dei fucili in un casolare della zona, avvalora maggiormente l’ipotesi che fin dal primo momento era stata fatta dagli inquirenti: il colpo, cioè, sarebbe una sorta di vendetta o di avvertimento nei confronti dell’imprenditore artigiano derubato. Gli uomini del commissariato di Senigallia continuano le indagini sulla vicenda.

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