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Api: grave superamento dei limiti previsti per l'acido H2S

4' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
A seguito di una delle nostre numerosissime segnalazioni su fenomeni odorigeni provenienti dalla raffineria Api, il Responsabile del Servizio Aria dell’ARPA Marche ha redatto una relazione riguardante l’episodio verificatosi tra il 29 ed il 30 dicembre 2004.

dal Comitato Quartiere Villanova e Fiumesino


Tale relazione prot n° 609/SAR/58, datata 12 Gennaio 2005 ed inviata anche alla Procura della Repubblica di Ancona indica i superamenti delle concentrazioni di acido solfidrico (H2S) - di cui al DPR322/71 - nella giornata del 29 Dicembre 2004. Dalla parte descrittiva della medesima e dalla documentazione ad essa allegata, risulta una situazione gravissima, avendo rilevato il superamento dei limiti prescritti dalla legge per ben tre volte in 8 (otto) ore, quando in base al disposto del suddetto Decreto “in qualunque punto esterno ai perimetri industriali, le emissioni dovute ai contributi complessivi degli stabilimenti ….non devono risultare superiori a 100 µg/mc per concentrazioni di punta (30 minuti) e 40 µg/mc come media delle concentrazioni nelle 24 ore”. Per di più, i valori raggiunti nell’emissione di cui trattasi (224,93 µg/mc 160,78 µg/mc 111,00 µg/mc) sono di livello tale che , secondo il giudizio adottato dalla Regione Toscana, hanno reso la qualità dell’aria "pessima" (vedasi Alleg.1).

Resta comunque il fatto inconfutabile che i limiti prescritti per legge sono stati “violati”!

Ci chiediamo come mai, nonostante le nostre segnalazioni e quelle del Dr. Vignaroli, Responsabile del Servizio Aria dell’ARPAM, l’Assessorato all’Ambiente della Regione Marche e la Direzione Generale dell’ARPAM non abbiano ancora preso in considerazione l’adozione del criterio del “giudizio di qualità dell’aria relativamente all’H2S ” come per esempio ha fatto la Regione Toscana. A tale proposito ci appare, non solo inaccettabile, ma chiaramente di parte, il giudizio della Soc. Api contro il metodo adottato dalla Regione Toscana definito “arbitrario”; tanto più che anche lo stesso Dott. Vignaroli, nella relazione sopraccitata “ritiene necessario adottare il giudizio di qualità dell’aria legato alle caratteristiche odorigene dell’inquinante”!

Da quando abbiamo fatto emergere la problematica dell’H2S con le nostre reiterate segnalazioni - risulta, dalla documentazione fornita dalla stessa Azienda API, che la diffusione delle esalazioni di H2S è avvenuta in concomitanza con le “operazioni di riavviamento dell’impianto IGCC ” oppure a causa del “disservizio di una valvola che ha causato un momentaneo aumento delle emissioni del suo post combustore”; cioè inconvenienti tecnici inerenti i cicli di lavorazione che, per la posizione incompatibile degli impianti col territorio, si riverberano immediatamente sulla popolazione minando inequivocabilmente la qualità dell’aria.

Facciamo notare che le nostre segnalazioni riguardanti le emissioni odorigene di Acido Solfidrico risalgono all’anno 2000 e che esse sono state inviate a tutti gli Assessorati ed a tutte le Autorità competenti, e in alcuni casi tali esalazioni hanno costretto alcuni abitanti dei quartieri limitrofi a ricorrere alle cure del pronto soccorso.

Allora ci chiediamo: per prevenire ulteriori peggioramenti della qualità dell’aria le Amministrazioni e le Autorità competenti aspettano i comodi dell’API o intervengono a protezione della salute con interventi realmente prescrittivi nei confronti dell’API?

Si ritiene che i cittadini non possano essere sottoposti a questo bombardamento cronico e acuto di sostanze nocive/tossiche e che le Amministrazioni competenti debbano provvedere a porre rimedio a tali gravi violazioni della norma legislativa non solo perseguendo, ma prevenendo tali illeciti; in mancanza di azioni opportune e dovute divengono anch’esse, Amministrazioni, responsabili di gravi omissioni. In effetti quando si verificano queste violazioni, cosa accade? Quali sono i provvedimenti attuati dalle competenti Autorità?

Il Dott, Vignaroli, al fine di prevenire, e quindi evitare, tali episodi chiede l’applicazione del punto b.1 del rinnovo della concessione di cui al Decreto della Regione Marche il quale, fra l’altro, prevede la diffida formale da parte della Regione nei confronti della Soc. concessionaria (Api) a eseguire al riguardo interventi tecnologici e gestionale risolutori e addirittura “in caso di perdurante inadempienza adottare i provvedimenti conseguenziali previsti a norma di legge”.

Alla pagina Approfondimenti è possibile leggere la Relazione del Responsabile del Servizio Aria dell’ARPAM e consultare sia i grafici di rilevamento sia i valori numerici.







Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 10 marzo 2005 - 2560 letture

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