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Il ''branco'' colpisce anche a Senigallia?

3' di lettura Senigallia 30/11/-0001 - La storia risale al 2000 ma soltanto ora la procura di Ancona ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di tre giovani, uno dei quali minorenne all’epoca dei fatti, che avrebbero consumato uno stupro di gruppo ai danni di una ragazza. Il tutto sarebbe avvenuto nelle campagne senigalliesi sul cofano di un’autovettura.
di Guido Fabbri
guidofabbri@vsmail.it


A rendere la vicenda ancora più simile alla scena madre di un film di Quentin Tarantino è il fatto che la vittima dello stupro sarebbe stata costretta a sottostare alla violenza sotto la minaccia di un pitbull inferocito.
L’udienza preliminare nella quale il gip Grassi deciderà sulla richiesta del pm Irene Bilotta è stata fissata per il prossimo 9 marzo. La procura è arrivata soltanto ora alla richiesta di rinvio a giudizio, dopo che una precedente richiesta di archiviazione era stata respinta dal giudice per le indagini preliminari perché ritenuta infondata.
I tre giovani accusati avrebbero conosciuto la loro presunta vittima in un bar nella zona delle Saline a Senigallia. Da qui l’avrebbero condotta in auto in un luogo appartato nelle campagne circostanti. Le “avances” si sarebbero trasformate in breve tempo in vere e proprie minacce e gli amici di una sera si sarebbero tramutati per la ragazza in un branco dominato da istinti animali incontrollabili.
Secondo il racconto della giovane, uno dei tre aggressori avrebbe sguinzagliato un pitbull contro di lei per costringerla ad arrendersi ed a subire lo stupro senza fiatare.
Dopo aver strappato i vestiti di dosso alla ragazza resa ormai inerme dal terrore, i tre l’avrebbero violentata a turno sul cofano della vettura con la quale si erano allontanati dal locale di Senigallia. I presunti stupratori, che dovranno comparire di fronte al gip il prossimo 9 marzo, nel caso di rinvio a giudizio saranno chiamati a rispondere anche del reato di rapina visto che, sempre secondo il racconto della ragazza, alla giovane sarebbero stati sottratti con la forza contanti ed oggetti personali di valore.
I tre, una volta consumata la violenza, si sarebbero poi allontanati in automobile lasciando la loro vittima nel luogo dove l’avevano stuprata. La ragazza ha successivamente raccontato la propria versione dei fatti alle forze dell’ordine.
L’intero impianto accusatorio si basa sul racconto della ragazza, peraltro afflitta da problemi di alcol oltre che da turbe psichiche. Ecco perché in una prima fase delle indagini la procura non aveva ritenuto di aver raccolto elementi sufficienti per poter procedere alla richiesta d’imputazione. La conseguente richiesta di archiviazione, tuttavia, era stata giudicata infondata dal gip che aveva disposto un supplemento d’indagine. Ora il pm Bilotta ha invece formulato una richiesta di rinvio a giudizio oltre che per lo stupro, anche per rapina e per minacce aggravate.
Gli accusati, nell’udienza preliminare di fronte al gip, saranno difesi dall’avvocato Andrea Bordoni e da altri legali d'ufficio, visto che gli originari difensori Domenico Liso e Americo Tiso hanno entrambi rinunciato al mandato.







Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 23 febbraio 2005 - 2438 letture

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