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E' proprio necessario aggiornare il PC?

3' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Nella sala della Mediateca del comune di Senigallia si è svolto, qualche tempo fa, un interessante incontro dal titolo Informatica Ecologica, organizzato dall'Associazione Verdi e presieduto da Luciano Montesi con il coordinamento di Maurizio Maurizi.

di Giovanni Gamberini


Tema dell'incontro il software libero con particolare riferimento al sistema operativo Linux ed alla filosofia del cosiddetto "open source" (il movimento che considera i programmi per computer un patrimonio dell'umanità) con un'analisi a 360 gradi sulle opportunità e sui rischi della società dell'informazione: dal consumismo tecnologico, al recupero e smaltimento degli hardware, dalla sudditanza tecnologica dell'Italia alle alternative tecniche e culturali proposte in tutto il mondo dai sostenitori del pinguino Tux, la mascotte di Linux.
Per capire la portata e la rilevanza del fenomeno Linux occorre tuttavia fare un salto nel passato quando, nella seconda metà degli anni settanta, al già consolidato mercato dei Calcolatori elettronici - la ferraglia indicata con il termine hardware - comincia ad affiancarsi quello del software al quale proprio Bill Gates, con la neonata Microsoft - diede slancio con la commercializzazione in licenza d'uso del sistema operativo DOS - il bisnonno dell'attuale WinXp.

Le ultime stime indicano in Italia la presenza dei sistemi operativi Microsoft - dal Win95 ai più recenti - per il 97% nel comparto PC, quelli che, per intenderci, abbiamo anche nelle nostre case e che spesso ci sentiamo indicare come vecchi e da sostituire - pur se funzionanti - da zelanti venditori e pseudo tecnici in cerca di nuovi fatturati.
Maurizio Maurizi, uno dei relatori lo ha definito "consumismo HiTech" evidenziando il "lato oscuro" delle tecnologie informatiche ed elettroniche: soltanto il 10% - in Italia - viene smaltito regolarmente e riciclato, sottolineando come ad esse sia strettamente collegata la capacità di sviluppo della conoscenza e conseguentemente il concetto stesso di libertà.
Alla corsa consumistica al gadget tecnologico Maurizi contrappone e ripropone il concetto di "parsimonia" per un utilizzo più attento e consapevole.

Gianluca De Lillo ha quindi posto l'accento sulla nascita ed evoluzione del sistema operativo Linux ad opera di Linus Torvalds, che recupera le precedenti esperienze del movimento "free software", mostrandone i punti di forza ed i vantaggi nei confronti di quelli Microsoft.

Linux e i software liberi - con milioni di utenti nel mondo - sono tecnicamente consolidati e rappresentano un'alternativa valida ai software in licenza d'uso. Le esperienze riportate dai relatori: Damiano Verzulli, Michele Catozzi, Giorgio Fiaconi, Maurizio Fogli, hanno concretamente dimostrato come e quanto siano utilizzati già da diversi anni in ambiti a noi vicini, quali il comune di Jesi, la provincia di Pesaro e in molte PMI della nostra regione, con uno sguardo agli altri paesi europei proposto da Domenico Guerrieri.

Maurizio Foglia, di CNA Infoservice, ha indicato, con forza, come la strada dei software liberi rappresenti l'ultima possibilità per il sistema Italia di affrancarsi. almeno in parte, dalle tecnologie informatiche straniere e ridare slancio alle proprie imprese e professionalità che per caratteristiche dimensionali e culturali ben si presterebbero ad una massiccia "adozione" delle free software.

Gli interventi finali del capogruppo dei Verdi della Regione Marche, Marco Moruzzi e del Senatore Cortiana hanno evidenziato la grande attenzione e i molti dibattiti su questi temi a tutti i livelli in Europa e nel mondo; nella fattispecie è stata presentata la proposta di legge regionale sull'impiego del software libero nella Pubblica Amministrazione.







Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 21 febbraio 2005 - 1765 letture

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