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Francesca Pongetti presenta ''Famiglie nobili e notabili di Corinaldo''

5' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Alla presenza di un folto e qualificato pubblico e con la partecipazione di molti discendenti delle famiglie corinaldesi nobili e notabili è stato presentato nella sala grande di Comune di Corinaldo il libro di Francesca Pongetti, “Famiglie nobili e notabili di Corinaldo”. Francesca Pongetti

di Ilario Taus


L’assessore alla cultura Fernando De Iasi nell’introdurre la serata, ha messo in evidenza il lavoro svolto dalla ricercatrice.
Ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo volume che rappresenta la storia corinaldese passata e recente.

Il prof. Dario Cingolani, dopo aver evidenziato come nel libro di Francesca Pongetti il discorso particolare su Corinaldo sia molto bene inquadrato in un contesto più ampio di storia generale, ha spiegato alcuni concetti giuridici diffusi già nei primi secoli del secondo millennio (merum et mixtum imperium, terra immediate subiecta, potestas statuendi), sulla base dei quali le famiglie nobili e notabili, per delega diretta, hanno guidato le sorti della collettività corinaldese. Prendendo poi spunto dallo spazio dedicato nel libro a vicende e personaggi locali e alle biblioteche di alcune famiglie, ha presentato un percorso parallelo articolato su due versanti: il primo relativo alle fonti, soprattutto archivistiche per la ricostruzione di storie locali; il secondo sul rapporto tra cultura e amministrazione del potere.
Interessante si è rivelato in questa parte un rapido profilo di un umanista, Ser Giovanni Tinto Vicini di Fabriano, reggente a Corinaldo negli anni 1407.1408 per conto di Pandolfo III Malatesta, il quale ha scritto un trattato sulle qualità e le virtù necessarie per ricoprire cariche di governo.
Da ultimo ha parlato del rilievo che hanno avuto alcuni corinaldesi (Giovanni Camillo, Antonio Frezza, Francesco Fabri) nella storia della prototipografia italiana tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento.
"Il libro – ha concluso Cingolani - che risulta pregevole per l’ampiezza della documentazione e per la sicura abilità della ricercatrice nel ricomporre eventi e trasformazioni, fa progredire notevolmente le conoscenze storiche su Corinaldo e costituisce un sicuro punto di riferimento per ulteriori ricerche. "

L’intervento di Francesca Pongetti in quanto bibliotecaria si è incentrato sulla III ed ultima parte del libro, che è la sezione tecnica.
Da questa parte, del resto è iniziata la sua ricerca esattamente facendo una descrizione di tipo bibliologica in cui gli elementi intriseci ed estrinseci (come ad es. l’ex libris) hanno la stessa importanza.
Ed è proprio dai nomi dei possessori che ha avuto inizio il lavoro di Francesca Pongetti riscontrando 4 nomi di antiche, nobili famiglie di Corinaldo quali: Amati, Boscarini, Cesarini e Ciani.
Da questi nomi, la studiosa di fondi librari a stampa antichi allarga il suo piano d’azione anche su altre famiglie che incontrò eseguendo una ricerca parallela sia negli archivi privati (di famiglia e parrocchiali) sia in quelli pubblici (comunale, archivio di stato e notarile).
Il suo studio è singolare in quanto non si ferma alla sfera storica, sociale ed economica di questa “terra parva” quale è Corinaldo ma amplia il suo campo d’indagine verso la biblioteconomia (gestione della biblioteca e nel suo contenuto cioè i libri presenti in essa), o meglio parte propria dal momento della sua costituzione in quanto “Comunitas” fino ai nostri giorni.
E’ a partire dal 1291, che Corinaldo ebbe infatti la facoltà di amministrarsi e di dotarsi di proprie leggi, contenute negli statuti: leggi che contemplavano anche la costituzione di due organi politici quali: il consiglio generale e di credenza.
All’interno di entrambi questi particolari organi, oltre che nei catasti, ritroviamo le già citate famiglie nobili insieme ad altre quali: Cesarini, Orlandi, Paris, Sandreani tralasciando altre che per taglio di ricerca non sono state trattate. Queste famiglia avranno il loro proseguo nel corso dei secoli sia all’interno della cosa pubblica sia all’interno della sfera economica stringendo inoltre tra di loro forti legami come ad es. con il vincolo matrimoniale.
Nel corso dell’800 a fianco di queste famiglie si affacciano le cosiddette famiglie notabili, degne di nota che ancora oggi in più settori sono presenti e ne sentiamo parlare quali: la famiglia Bucci con le sue autolinee, Mario Carafòli e Valerio Valeri noti nel campo della cultura.
Domenico Grandi generale, ministro, senatore e sentito amico per i corinaldesi e nel campo medico il dott. Alfonso Federico Pagliariccio che ha lasciato a noi tutte le qualità, il modello della persona marchigiana laboriosa, paziente, schiva del mondo esterno, attaccata ai valori familiari.
Ecco allora, tutti questi nomi riferiti a famiglie nobili e notabili vogliono ricalcare la cosiddetta “terra delle armonie” quale è oggi Corinaldo, piccolo centro collinare ma domani potrebbe essere qualsiasi altro territorio facente parte del “museo diffuso” delle Marche.



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Foto 1: Francesca Pongetti durante il suo intervento.
Foto 2: L'intervento del prof. Dario Cingolani.
Foto 3: L'intervento dell'assessore Fernando De Iasi.
Foto 4: Il numeroso pubblico presente. (In prima fila da sx: Elena Venturoli Orlandi, Anna Maria Cesarini, Oddo e Maurizio Bucci, Daniele Ciani, il prof. Giuseppe Amati, il maresciallo Francesco Gagliardi, Andrea Amati e Sara Cecchini).
Foto 5: la prima da dx è la sig.ra Sara Joppolo Amati.







Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 15 febbraio 2005 - 2515 letture

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