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Dal Premio Nobel alla TV Spazzatura

3' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Il nuovo Carnevale di Fano presenta in forma smagliante il suo nuovo aspetto di manifestazione anti-culturale e trash. Cacciato il Premio Nobel Dario Fo si accolgono a braccia aperte le gemelle Lecciso e Cristina D’Avena.

di Giulia Torbidoni
giulia@viveresenigallia.it


E’ partito Domenica 23 Gennaio il tradizionale Carnevale di Fano. Quest’anno, però, di tradizionale avrà ben poco e non solo per il fatto che Dario Fo, premio Nobel per la Letteratura nel 1997 e personaggio culturalmente avanzato e potente, che per tutta la vita ha lavorato sul comico e la tradizione carnevalesca, è stato deposto, dalla nuova amministrazione Comunale di Centro-Destra, dal suo ruolo di Direttore Artistico del Carnevale di Fano (carica che ricopriva dal 2002), quanto per il fatto che la partecipazione delle Lecciso sottrae alla gente il valore popolare stesso della manifestazione.
Non bisogna dimenticare, e Fano in particolare modo visto che è il Carnevale più antico d’Italia, risalente al XIV secolo, che il carnevale è la più pura manifestazione popolare. Nelle epoche più antiche addirittura, nei periodi dell’anno cosiddetti carnascialeschi, il popolo scendeva tutto in piazza e, tramite il riso, l’ironia, la presa in giro del potere costituito e dei suoi abusi e soprusi, esorcizzava, per così dire, tutto ciò che per il resto dell’anno era obbligato, per le sue condizioni di povertà e miseria, a subire.
Così, tramite maschere facciali che rappresentavano i signori-tiranni della città, tramite le tradizionali figure carnevalesche, da Arlecchino a Pulcinella e via dicendo, il popolo si prendeva la sua rivincita e, addirittura in alcune città i signori stessi si rinchiudevano in casa o lasciavano la loro abitazione, in quei giorni di festa popolare, mentre nelle piazze venivano derisi e scherniti.
Se dunque nei nostri carri vediamo ancora le facce dei politici e degli uomini di potere è perché il Carnevale è lo smascheramento comico e la parodia di tutto quello che i signori intoccabili fanno tutto il resto dell’anno.
Per ben tre anni Dario Fo ha riportato l’anima del Carnevale a Fano, simulando ironicamente processi in piazza, balletti e canti, brani in dialetto e discese di strani mostri. Tutto questo lavoro era svolto con estrema precisione avvalendosi dell’aiuto di tutti i cittadini.
Quest’anno la Giunta di Centro-Destra ha deciso che “Si deve ridare ai cittadini un carnevale di tutti” come ha affermato il sindaco Aguzzi, omettendo di dire che le gemelle Lecciso non rappresentano niente e nessuno se non il pericoloso “quarto potere”: la televisione e, ancor peggio, quella spazzatura.
Si è politicizzata una manifestazione culturale e popolare, vedendo l’irrisione e lo scherno del potere come qualcosa “di sinistra”, magari anche “comunista”. Peccato, perché sembra che nel medioevo gli uomini di potere fossero molto più democratici di ora, accettando in silenzio che il popolo mostrasse la sua anima, la sua intelligenza e il suo ingegno irriverente.
Così, mentre Fo dichiara solo di non sapere perché il Comune abbia preso questa decisione e di non poter dire nulla sulle Lecciso se non che ballano male, l’ex Presidente dell’Ente per le Manifestazioni Berardi afferma con dispiacere che la tv spazzatura ha vinto. Nel frattempo domenica 30 Gennaio le gemelle staranno, splendenti su di un carro, ad elargire caramelle a tutti, sotto il minaccioso piglio del geloso Albano; i bimbi capiranno che oggi si sale sul carro per matrimonio e non per qualità personali e il più antico Carnevale d’Italia sarà ad immagine e somiglianza del potere che doveva svelare e combattere con il riso.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 25 gennaio 2005 - 1790 letture

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