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Verdi: un assessorato regionale o usciamo dalla GAD

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
La GAD continua a fare il conto senza l’oste, prima con le modifiche al piano regionale dei rifiuti, poi sui presunti assetti istituzionali. Noi ribadiamo il nostro dissenso completo ad ogni atto politico che non trovi la convergenza di tutta la coalizione.

da Gianluca Carrabs
Presidente della Federazione Verdi Marche


In questa fase i concetti di pari dignità di tutti i partiti devono rappresentare un punto di partenza, un’ uguaglianza che si deve realizzare non solo sul piano formale, ma soprattutto sul piano sostanziale.
Dobbiamo ribadire la necessità di una coalizione che comprenda la partecipazione di tutti i cittadini, le associazioni, i movimenti, i comitati che hanno in comune con noi la volontà di contrastare un modello di sviluppo economico, sociale, culturale sempre più guidato da logiche spietate e non dagli interessi dei cittadini.
Il centro sinistra deve saper raccogliere queste istanze e quelle dei partiti che le rappresentano, elaborando una squadra che governerà le Marche con tutte le forze politiche.
Non esistono opzioni per i partiti piccoli, listino o assessorato, i Verdi chiedono un riequilibrio politico che parte dalla pre-condizione della loro presenza nel governo, ma questo non vuol dire rinunciare al listino. Su questo punto vi è una posizione chiara anche dell’Esecutivo Nazionale: “Nelle Marche i Verdi dovranno avere listino e assessorato, in caso contrario il problema diverrà di equilibrio politico non solo regionale, ma nazionale”.
I Verdi propongono che il listino venga assegnato ad ogni forza politica della coalizione in ordine del loro peso elettorale poi chi di loro eleggerà un Consigliere sul proporzionale avrà diritto anche all’assessore. I posti bastano e come, la lista unitaria ha incorporato quattro partiti, gli assetti devono trovarli al loro interno, i loro problemi di rappresentanza non possono ricadere su tutta la coalizione a meno che non pensano di vincere le elezioni anche da soli.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 17 gennaio 2005 - 4349 letture

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