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A.L.A. rivendica accurati controlli sull’amianto nell’area Sacelit

9' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Dopo una assenza forzata, causa il male che purtroppo mi perseguita con troppa frequenza, ma che non mi fa recedere dallo spirito di giustizia ed equità che contraddistingue la mia vita ed indole, non posso fare a meno di tornare – anche con la modesta voce della mia associazione – sul caso Sacelit Italcementi.

di Carlo Montanari
presidente Associazione Lotta all'Amianto


Si tratta di un argomento divenuto ormai un tormentone dove tutti “mettono bocca”, anche categorie che non conoscono minimamente il problema, quello ossia relativo all’effetto del cemento amianto con l’impatto sull’essere umano.
Riguardo la questione Sacelit Italcementi, si è parlato di tutto quello che potrebbe essere il futuro da un punto di vista economico e di interessi politici, mentre si è trascurata la cosa più importante: la salute delle persone, salute che è minata continuamente da polveri aeree, ovunque riconducibili ad inquinamenti portatori di tumori e malattie connesse.
Mi sembrano quindi perlomeno importanti alcune riflessioni – supportate da dati – sui rischi provocati dall’amianto in tutto il mondo.
A riguardo riporto alcune norme del decreto 248/2004 “Regolamento bonifiche dell’amianto” relativo alla determinazione dell’indice di rilascio per i rifiuti contenenti amianto.
La determinazione dell’indice di rilascio al fine della definizione delle caratteristiche della discarica per lo smaltimento finale si applica solo a Rca (rifiuti contenenti amianto) definiti dai codici CER 190306 e 190304. Per determinare l’indice di rilascio al fine di individuare la destinazione dei rifiuti contenenti amianto, occorre conoscere la percentuale di amianto inteso presente nel campione ed il valore della sua densità assoluta.
L’indice di rilascio sarà quindi dato da:
I.r. = % peso amianto per densità assoluta
_________________________________
densità apparente X 100
La misura della densità apparente può essere eseguita con normali strumenti da laboratorio (bilancia idrostatica, picnometri, ecc.) oppure seguendo il seguente sistema di determinazione:
1)si pesa il campione
2)si rilascia imbibire il campione in acqua per 24 ore
3) si riempie il volumenometro con acqua fino al riferimenti
4) si inserisce il campione imbibito e si raccoglie l’acqua in eccesso mediante un recipiente di cui si conosce il peso a vuoto
5) si pesa l’acqua raccolta: il peso sarà equivalente al volume esterno del campione Vt
6) si esegue il calcolo: densità dapp = ps/vl
Calcolo della densità apparente = peso secco / volume acqua recuperata

Inoltre vorrei ricordare alcuni importanti punti sul piano regionale amianto Lombardia in attuazione a quanto previsto dalla Legge 29 settembre 2003 n. 17 recante “Norme per il risanamento dell’ambiente, bonifica e smaltimento dell’amianto” (legge regionale denominata 17/2003) della regione Lombardia.
La presenza di materiali contenenti amianto in un edificio non comporta dipersé un pericolo per la salute degli occupanti; infatti se il materiale è in buone condizioni e non viene manomesso, è improbabile che esista un pericolo apprezzabile di rilascio di fibre di amianto.
Se invece il materiale viene danneggiato per interventi di manutenzione o altro motivo, si verifica un rilascio di fibre che costituisce un rischio potenziale.
Così se il materiale è in cattive condizioni, oppure se è altamente friabile, le vibrazioni dell’edificio, i movimenti di persone o macchine, le correnti d’aria, possono causare il distacco di fibre legate debolmente al resto del materiale.
In tal caso è necessario ricorrere ad interventi di bonifica, che non consistono necessariamente nella rimozione dell’amianto, quale ad esempio in confinamenti.
I metodi sono quelli riportati nel D.M. 06/09/94 confinamenti / sovracopertura, incapsulamento, rimozione.
Importante sarebbe la mappatura georeferenziata delle coperture in cemento amianto.
Tale mappatura dell’amianto presente sul territorio, viene fatta in Lombardia dall’ARPA sulla base delle informazioni derivanti dal telerilevamento e del censimento.
Il telerilevamento iperspettrale da aereo, mediante il sensore Mivis si dimostra grazie alla sua elevata risoluzione spaziale e spettrale, uno strumento valido dell’individuazione e mappatura di superfici artificiali quali le coperture in cemento amianto.
In Italia sono state eseguite alcune mappature: l’intera area del comune di Milano, l’area industriale della Fibronit nel comune di Broni, rilievi industriali di Bari, Crotone, Catania (da parte dei Noe dell’Arma dei Carabinieri).

Ed allora mi domando: perché non si può pensare di fare la stessa cosa nel territorio del comune di Senigallia dove sussiste una notevole area industriale ?
Questi rilievi hanno confermato l’elevata accuratezza con la quale è possibile identificare il cemento amianto. Il telerilevamento dovrà coprire la fascia del territorio regionale compresa tra 0 e 450 metri sul livello del mare, in quanto rispetta i limiti operativi per la ripresa aerea.
Il telerilevamento consentirà di produrre una cartografia tematica aggiornata e dettagliata della presenza di coperture in cemento amianto e potrà essere di utilizzo come base di riferimento per aggiornare il fabbisogno di discariche specializzate, per pianificare e gestire il processo di rimozione delle coperture.

MONITORAGGIO DEI LIVELLI DI CONCENTRAZIONE DI FIBRE DI AMIANTO NELL’ARIA:
Il monitoraggio dei livelli di concentrazione di fibre di amianto, effettuato dall’ARPA (in Lombardia) ha l’obiettivo di valutare il livello di rischio residuo per la popolazione generale e può essere uno strumento di verifica dell’efficacia degli interventi di bonifica.
La metodologia di campionamento di analisi della concentrazione di fibre di amianto aerodisperse è consolidata dall’esperienza pluriennale del centro regionale di microscopia elettronica.
La riduzione dei livelli di contaminazione di fondo, impone livelli di sensibilità elevata pari ad almeno a 0,1 fibre / litro (meglio se tendente a 0,01 fibre / litro) nei limiti concessi dal compromesso tra densità di copertura del filtro, leggibilità e tempi di lettura (campioni di aria superiori a 3000 litri possono dar luogo a problemi di leggibilità delle fibre).
La distribuzione dei diametri e delle lunghezze delle fibre può essere un ulteriore elemento di approfondimento.

ATTI DELLA CONFERENZA NAZIONALE AMIANTO DI MONFALCONE DEL 12/13 NOVEMBRE 2004
A livello nazionale le priorità riguardano la salute e la prevenzione sanitaria gratuita, le risorse per le bonifiche, il fondo vittime dell’amianto, gli aspetti previdenziali, l’impegno italiano per la messa al bando dell’amianto nel mondo, l’epidemiologia e la clinica.
A livello regionale, la vertenzialità dovrà prioritariamente ottenere leggi in tutte le regioni, monitoraggio e programmazione degli interventi di bonifica e sorveglianza sanitaria.
Alla fine, la conferenza decide di costituire un proprio osservatorio che segirà i lavori ai diversi livelli e sui vari temi, coordinando inoltre analoghe iniziative che auspichino si realizzino nel territorio e ne renderà periodicamente pubblici gli esiti, con l’obiettivo esplicito di chiudere definitivamente il dramma amianto entro un decennio.

ORGANI BERSAGLIO EXTRAPOLMONARI
La discussione sugli effetti in organi ed apparati bersaglio dell’amianto si trascina da decenni.
Quasi sempre le indagini epidemiologiche sono indagini di mortalità e dunque non evidenziano patologie a decorso “meno grave” ma che possono essere correlate alla esposizione ad amianto.
Il monitoraggio sistematico di tutti i soggetti, darà la possibilità di osservare a tutto campo l’incidenza delle patologie ptenzialmente asbestocorrelabili che secondo le ipotesi accreditate dalla letteratura, possono comprendere altre che i tumori del laringe, dell’apparato gastroenterico, del rene, della vescica, il linfoma di Hodgkin (alcune rare indagini indicano anche un eccesso di tumori alla prostata negli esposti) persino patologie cardiache come la pericardite o la cardiopatia schioemica.
Va approfondita la questione del ruolo immunodepressivo dell’amianto in quanto questo è l’elemento che potrebbe spiegare alcuni aspetti eziologici ed epidemiologici delle osservazioni condotte.
Senza porre limiti alla ricerca eziologica ed epidemiologica, pare comunque adottare come griglia di riferimento iniziale per la tutela in sede assicurativa civile.
Quantomeno la griglia delle eccessi osservati dall’indagine di Selikoff sulla corte di coibentatori statunitensi e canadesi osservata tra il 1967 ed il 1976 (vedi atti Bastamianto 1993 Milano); così un punto di riferimento per l’azione risarcitoria in sede assicurativa, civile e penale per i tumori dell’apparato gastroenterico può essre la relazione del prof. Franco Berrivo tenuta al succitato convegno di Milano del 1993.

ALTRE REGIONI ED ENTI LOCALI
Recuperare, completare ed attuare in modo organico i piani regionali amianto ex legge 257 e le mappature: DM 18/03/03 n. 101 prevedendo l’inserimento del monitoraggio della presenza di amianto nelle acque potabili.

PAESI CHE HANNO BANDITO L’AMIANTO MA LO PRODUCONO O COMMERCIALIZZANO
Austria, Belgio, Brasile, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Francia, germania, Grecia, Ungheria, Lussemburgo, Italia ?????, Lituania, Polonia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svizzera, Olanda, Gran Bretagna, Uruguay.

DA “LA RINASCITA” DEL 19 NOVEMBRE 2004
Da Monfalcone, luogo simbolo degli effetti drammatici per lavoratori e cittadini causati da amianto, parte una nuova stagione dell’azione che ha come priorità la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e nell’intera società. Percorso difficile, ma per il quale vale la pena di spendersi, sacrificarsi, dedicare il proprio tempo con impegno e passione (Antonio Pizzinato, senatore DS). Alla conferenza nazionale recentemente tenutasi a Monfalcone, è stato affrontato il problema anche da questo punto di vista (è lo slogan del movimento per la messa al bando mondiale della micidiale sostanza). Si è tentato di guardare oltre i nostri confini perché in questo mondo globalizzato non è sufficiente combattere l’amianto in casa propria, fino ad arrivare a vietarlo (come abbiamo fatto noi dal 1994 tra i primi in Europa). Occorre sapere che la fibra è responsabile di centomila morti ogni anno –secondo stime prudenti dell’Oil – e che tale cifra aumenterebbe se si conoscessero i dati della Cina, grande produttrice, esportatrice ed importatrice, per la quale si stimano 70 mila morti per cancro polmonare e 44 per mesotelioma pelvico. Bisogna estendere la lotta per vietarne ovunque la prduzione, l’impiego ed il commercio, in particolare in Cina ed Russia che sono tra i maggiori esportatori mondiali. Sono però ancora troppi, in effetti i Paesi, specialmente quelli più deboli e ricattabili economicamente come l’India e molti altri dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina, che sono fortemente esposti alle pressioni della lobby delle multinazionali dell’amianto. La conferenza nazionale di Monfalcone si è impegnata a perseguire lo svolgimento nel 2006 di una conferenza europea, con l’obiettivo di verificare il divieto dell’amianto nei Paesi membri e di contribuire al suo bando a livello mondiale.

SENTENZA AMIANTO AL PROCESSO BREDA
Nessun colpevole per l’operaio della Breda morto per mesotelloma pleurico, provocato dall’esposizione all’amianto. Tre assoluzioni e nove prescrizioni sono state disposte dai giudici della V sezione penale di Milano nei confronti di 12 dirigenti della Breda accusati di omicidio colposo. Per il pubblico ministero, la sentenza va considerata in senso positivo perché riconosce l’amianto accusatorio e la sussistenza del fatto. Il verdetto è stato accolto dal pubblico presente in aula con grida e striscioni di protesta.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 13 gennaio 2005 - 2645 letture

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