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sport: Una MotoGP il sogno di Lady Valentina

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Vivere Senigallia ha incontrato la giovane promessa del campionato di Minimoto, che pur avendo cominciato da appena un anno, ha già dimostrato di avere numeri da campionessa...

di Gianluca Carlino
e Silvia Piermattei
redazione@viveresenigallia.it
Ascolta un clip dell'intervista a Lady Valentina Caltavituro: 3' 58'' - 924kb

Viveresenigallia: Com'e' cominciata la tua passione?
"Lady": Casualmente, vedendo correre, per divertimento, mio fratello e mio padre. Volevo provare anch'io: all'inizio mio padre era un po' spaventato all'idea, ma dopo io e mia madre lo abbiamo convinto e dopo due giorni gia' avevamo comprato tutto il necessario!

V: Come hai avuto la tua prima minimoto?
L: La prima minimoto era semplice, da noleggio, non molto potente, per provare. Dopo ne ho comprata una da Senior dai 6 agli 8 cavalli, ma, dopo la prima gara di campionato, a Latina, mi sono resa conto che non bastava piu', in quanto avevo ormai gia' preso la mano per quella cilindrata, pertanto prendemmo una 12 cavalli, che con le opportune modifiche si riesce a potenziare ulteriormente.

V: Quanti chilometri orari riesce a raggiungere una minimoto?
L: In rettilineo, in piena velocita', riesce a raggiungere i 120 Km/h, ma non sempre si riescono a raggiungerli e comunque a seconda della pista bisogna configurare adeguatamente la moto per farle raggiungere le migliori prestazioni.

V: E' pericoloso andare in pista?
L: Per la verita' si cade spesso, quasi al 90% delle volte, anche in allenamento, quando si cerca di abbassare il proprio tempo, per arrivare fino al limite. Non si arriva sempre a farsi male gravemente, normalmente caschi e non succede niente. Poi comunque abbiamo il casco, il paraschiena, la tuta e le scarpe con la protezione per la caviglia, che proteggono adeguatamente.

V: Com'e' il tuo rapporto con gli altri piloti?
L: E' il massimo!! All'inizio pensavo che fosse principalmente un rapporto di rivalita', invece col tempo ho instaurato un grandissimo rapporto di amicizia, di "lotta" in gara, ma anche di correttezza.

V: Chi e' il tuo idolo a livello motociclistico?
L: Valentino Rossi!!! Senza alcun dubbio!! Non perche' da un punto di vista sportivo e' il migliore (come dimostra di essere), bensi' per quello che e', per la sua personalita', perche' e' simpatico e ti coinvolge. Mi piacerebbe poterci fare quattro chiacchiere, magari un giorno...

V: Chi e' che ha creduto in te sin da subito?
L: Uno dei miei sponsor, la famiglia Gregorini, che sono i genitori di Giuliano Gregorini (Billo ndr), campione europeo dello scorso anno. Sono proprio Silvia e Attilio a seguirmi, ma anche lo stesso Giuliano, assieme a mio padre Maurizio.

V: Com'e' stato l'inizio di questa tua avventura?
L: All'inizio ero demoralizzata per i risultati che non riuscivo a tirare fuori, ma poi ho pensato che era gia' tanto riuscire ad arrivare dove sono arrivata, perche' comunque finire una gara significa molto se si pensa alla paura di cadere, a qualcuno che ti puo' venire addosso, alla possibilita' di finire al pronto soccorso... fino ad ora sono contenta cosi'.

V: Qual'e' stata la gara da ricordare fino ad oggi?
L: La gara di Pomposa, dove montai una moto piu' veloce, in quanto, come dicevo prima, riuscii a prendere confidenza con quella piu' lenta, e cosi', da un giorno all'altro, decisi di fare questo salto di qualita'. Sotto la pioggia, durante le prove cronometrate feci il terzo tempo, ma proprio non me l'aspettavo... In gara partii lenta, ma poi alla seconda curva ne superai quattro in un colpo solo, e non riesco ancora a capire come avevo fatto... certo, devi anche saper leggere e sfruttare l'incertezza degli avversari.

V: E il momento piu' emozionante?
L: mah, ci sono sempre momenti emozionanti, come la preparazione all'entrata in pista, quando ti fanno sempre il solito discorso "Mi raccomando, gare pulite, combattute, non commettete scorrettezze altrimenti vi diamo la bandiera nera...", ti mettono una tale tensione che aumenta mano a mano che stai li' ferma, come al semaforo di partenza, che attendi ansiosamente lo spegnimento delle luci per il via. L'adrenalina arriva a mille, ma poi esplode tutta in gara e dopo che sei partita ti cominci a "calmare".

V: Cosa dicevano i tuoi coetanei quando comunicasti la tua decisione di gareggiare nei campionati di Minimoto?
L: All'inizio mi dicevano "ma come ti e' venuto in mente? Tu che sei semplice, calma..." insomma, non sembravo proprio il tipo da intraprendere questa strada, anche se ero diversa dalle solite ragazze, in quanto mi piaceva giocare a calcio. Col tempo pero' si sono resi conto che facevo sul serio e tutti ne erano contenti.

V: Quali saranno i tuoi prossimi impegni?
L: Sicuramente gli allenamenti di preparazione alla prossima stagione, poi forse l'endurance, ma ancora tutto da vedere.

V: In futuro pensi di passare dalle minimoto alle moto vere e proprie?
L: E' in programma! Le minimoto servono piu' come rampa di lancio, ma ancora voglio fare le cose andando avanti un po' alla volta, un passo dopo l'altro senza affrettarmi troppo. L'obbiettivo comunque e' quello!!

V: Allora un grosso in bocca al lupo per il tuo futuro!
L: Grazie!


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