Anche a Senigallia il ''vuoto berlusconiano''

Maurizio Tonini Bossi, prendendo spunto dalle polemiche sull'area Sacelit accusa la Casa delle Libertà di non sapersi staccare dalla situazione nazionale per guardare più obiettivamente quella locale. |
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da Maurizio Tonini Bossi
Scrivo da un osservatorio spero obbiettivo, da una “postazione” di sinistra, forse un po' deluso dalla “sua sinistra” (l’anelito alla utopia porta sempre con sé delusioni); le osservazioni che avanzo prendono spunto dall'articolo del Corriere adriatico del 16 u.s. dal titolo “Sacelit, un boomerang per la sinistra” a firma Teresa Biancardi: leggo sconcertanti affermazioni di autorevoli esponenti Senigalliesi di Forza Italia, Alleanza nazionale e Udc; molti di loro sono amici, veri amici con i quali vorrei passare tante ore in amicizia; ma non darei loro in mano le sorti della nostra città; essi esprimono, con un politichese vuoto e ricco di strumentalità, tutto il “vuoto berlusconiano” che si stà esportando a livello internazionale.- Affermazioni del tipo:
“Basta vedere le notizie che si rincorrono ogni giorno sui giornali per capire che c’è qualcosa che non va sulla questione Sacelit Italcementi”.
“La maggioranza è una coalizione che ascolta solo se stessa”.
“L’unità tra i partiti della Cdl. è stata raggiunta senza proclami, senza “urlare”. Abbiamo ragionato con calma e razionalità, questo accordo ritrovato è frutto di un confronto serio e pluralista”.
“Il nostro asso adesso sono gli incontri con le diverse realtà cittadine, senza perdere di vista il filo conduttore che muove la Casa delle Libertà”
Sono affermazioni che parlano da sole, senza contenuti, che “sparano fumo sulla folla”.
La realtà è ben altra e le difficoltà di questa maggioranza, di tutti i Comuni, sono ben altre: sono quelle di dover fare i conti giornalmente con la carenza sempre più allarmante dei trasferimenti da parte del governo centrale; di dover contrastare la strisciante cultura della Moratti che nei suoi “libri di testo scolastici definiscono "Gli uomini della Destra aristocratici grandi proprietari terrieri che fanno politica al solo scopo di servire lo Stato e non per elevarsi socialmente o arricchirsi, mentre gli uomini della Sinistra, sarebbero professionisti, imprenditori e avvocati disposti a fare carriera in qualunque modo, talvolta sacrificando perfino il bene della nazione ai propri interessi; la grande differenza tra i governi della Destra e quelli della Sinistra - sempre secondo la Moratti - consisterebbe soprattutto nella diversità del loro atteggiamento morale e politico“. (documentato ed inaudito)
Che cosa c’entra la Moratti e che cosa centra il governo centrale? Anche qui, a Senigallia l'appello pare che sia “non perdere di vista il filo conduttore che muove la Casa delle Libertà”.
Quante volte ho sentito ripetere: ”Ma qui, a Senigallia, si tratta di gestire la quotidianità locale”, “Occorre giudicare solo il candidato Sindaco ed il suo programma” cosa significano quelle affermazioni? Questa Destra Senigalliese sarebbe forse diversa da quella di Berlusconi e dalla Moratti? Chi è il candidato sindaco della coesa alleanza Senigalliese Forza Italia, Alleanza nazionale e Udc raggiunta senza proclami e senza urlare?
La realtà sembra un'altra: nessun candidato forte e credibile appare all’orizzonte della destra Senigalliese; è già tardi; se ci fosse sarebbe già uscito allo scoperto.- E' facile fare vuota demagogia e pretattica elettorale rispetto ai seri problemi Senigalliesi i quali, questi forse sì, sarebbero gia stati risolti da una ipotetica maggioranza di destra, con i metodi imprenditoriali berlusconiani, magari con qualche “conflitto di interessi”, notoriamente penalizzante degli interessi pubblici.

Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 17 novembre 2004 - 1905 letture
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