Restaurato il quadro dell'Immacolata con i Santi per la mostra Tutta Bella

"Tota pulchra es, Maria! Et mácula originális non est in te."
Con questa esclamazione innalzata dai fedeli "Tutta Bella sei, o Maria. E il peccato originale non è in te", la Diocesi di Senigallia ha inteso quest'anno celebrare, in una grande mostra, la singolare bellezza della Vergine Madre a 150 anni dalla definizione dogmatica dell?Immacolata Concezione di Maria.
Con il restauro del dipinto del pittore bolognese Ercole Graziani (sec. XVIII), rappresentante l'Immacolata con i Santi: S. Antonio da Padova, S. Francesco d'Assisi e S. Bonaventura, ritornato da pochi giorni nelle sale della Pinacoteca Diocesana (Il dipinto era collocato originariamente nella Chiesa dell'Immacolata di Senigallia, si trattava di un quadro tenda che serviva a coprire la statua della Madonna).
Un tempo infatti era uso che le cose preziose si facessero vedere soltanto in occasioni particolari.
Il quadro tolto dalla sua prima ubicazione da qualche decennio è stato fatto restaurare appositamente per la mostra dove potrà essere così riscoperto dalla cittadinanza.
Tra le particolarità del dipinto si può notare come il S. Francesco sia stato realizzato da un autore risalente a più di cento anni prima del Graziani che ha riutilizzato la stessa tela conservando appunto soltanto quell'elemento.
Si è completato l'allestimento della mostra celebrativa intitolata "Tutta Bella", L'Immacolata nei tesori della Sacrestia Vaticana", che resterà aperta fino al 9 gennaio 2005 con ingresso gratuito presso la Pinacoteca Diocesana di Senigallia.
L'8 dicembre 2004 ricorrerà infatti il 150° anniversario della proclamazione del dogma dell?Immacolata Concezione da parte del senigalliese Papa Mastai Ferretti, Pio IX.
La mostra è un omaggio che la Diocesi di Senigallia offre alla comunità per questa ricorrenza così importante legata all'Immacolata, figura molto amata in Italia ed in particolar modo nelle Marche.
Frutto di una collaborazione con i Musei Vaticani e l'Ufficio delle Celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice "Tutta Bella" espone pezzi di altissimo livello qualitativo tra cui una serie di tesori provenienti dalla Sacrestia pontificia del Vaticano e dai Musei vaticani, alcuni dei quali, come "Il Calice Dell'Immacolata Concezione", armonioso capolavoro di oreficeria sacra, utilizzato fino al 2001 da Papa Giovanni Paolo II, non sono mai stati messi in mostra.
Si tratta del calice più prezioso esistente nella Chiesa Cattolica.
Realizzato in oro e tempestato da settecento diamanti è stato fatto fare appositamente da Papa Mastai Ferretti Pio IX per il giorno otto dicembre 1854 in cui si celebrava la messa all'interno della Basilica di S. Pietro in Vaticano, gremita di prelati e fedeli, per l'ufficiale proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione di Maria Santissima. La scelta dei diamanti era proprio legata alle qualità della pietra: pura, incorruttibile, bellissima, come la Vergine Maria.
Un prezioso manufatto che porta in sé l'abilità delle botteghe orafe romane e la tradizione di un dono che, da pagano, si era miracolosamente trasformato in cristiano.
Infatti, una tradizione tramandata oralmente ed ancora viva presso gli ambienti vaticani, narra di un magnifico cavallo ornato di stupendi finimenti in oro massiccio tempestati di grossi diamanti sfaccettati, inviato in dono dal Sultano d'Arabia, per il tramite del suo Ambasciatore presso la Corte pontificia, al Papa Pio IX in occasione della sua incoronazione al Sommo pontificato.
Alla morte del destriero, Pio IX per mantenere vivo il ricordo del dono ricevuto e per onorare anche la memoria della devozione del Sultano, fedele seguace di Maometto ma non per questo chiuso a ciò che oggi definiremmo ecumenismo (tema ad oggi quanto mai attuale) fece commissionare all'orafo romano Spagna un calice ad uso liturgico, affinché tutto il materiale prezioso che costituiva le finiture del cavallo, potesse essere trasformato al servizio e a maggior gloria di Dio. Così avvenne.
L'occasione che si rese disponibile per la sua inaugurazione fu maggiormente significativa.
Le cronache del giorno della proclamazione ufficiale dell'Immacolata raccontano di un raggio di sole che, passata la coltre di nubi del cielo romano di quell'otto dicembre 1854, filtra nella Basilica Vaticana dalla michelangiolesca cupola ed illumina il pontefice poi il calice che si accende di un policromo sfavillio di luce prodotto dalla dispersione del diamante.
Non fu persa occasione da allora in poi perché il papa usasse il prezioso calice che anche oggi si utilizza nelle maggiori celebrazioni presiedute dal pontefice e cioè in occasione della Pasqua, del Corpus Domini, della festa dei Santi Pietro e Paolo, nella celebrazione del Natale.
LA MOSTRA
"La Beatissima Vergine - sancì dogmaticamente il Beato Pio IX con la bolla Ineffabilis Deus - nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio concessole da Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, fu preservata immune da ogni macchia di peccato originale".
Una Bellezza del tutto singolare, assolutamente unica, che mediata nella sublime manifestazione dell'arte sacra, portata nel mondo dell'umano attraverso l'espressione del sensibile, la Diocesi di Senigallia ha cercato di evocare nel percorso espositivo allestito presso le ampie Sale della Pinacoteca Diocesana.
Sono opere eccezionali provenienti dai tesori Vaticani, pitture e sculture conservate negli scrigni dei musei diocesani d'Italia, quelle davanti alle quali ci si può incantare percorrendo Tutta Bella; manufatti che, seppure incastonati di gemme preziose, cesellati da mani di orafi sopraffini, scolpiti e dipinti da illustri autori evocano appena l'incommensurabile bellezza della "Donna vestita di sole", della Regina sine labe originali concepta, come è decantata dalle Litanie Lauretane.
Ammirare con gli occhi la bellezza umana che, attraverso il cuore, conduce subito al divino, è quanto ispira il percorso espositivo.
La mostra è aperta tutti i sabati e le domeniche fino al 9 gennaio 2005 e l'ingresso è libero
Orari:
dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19
Per informazioni:
Tel 071 60498 ; 071 65758
Visita il sito della Diocesi

Piero Domenico Pasquini

Dottoressa Amelia Mariotti
Alcune Immagini della Mostra:

L'Immacolata con i Santi di Ercole Graziani sec. XVIII

Calice dell'Immacolata Concezione di P. Paolo Spagna, 1854 - oro, diamanti, smalto - proveniente dalla Città del Vaticano

Adorazione dei Pastori di Ercole Ramazzani, olio su tela, datato 1568, proveniente da Palazzo Mastai

Madonna di Loreto della Scuola Emiliana, olio su tela, XVI-XVII secolo, proveniente da Palazzo Mastai

La penna e i documenti con i quali Pio IX ha firmato il dogma

Statua lignea della rappresentante il culto della Madonna

Ritratto della Contessa Innocenza Augusti di Lucia Casalini Torelli, olio su tela, XVIII secolo

Madonna col Bambino di Jules Claude Zigler, olio su tela, datato 1841, proveniente da Palazzo Mastai

Sant'Anna che educa la Vergine bambina di Friedrick Overbeck, olio su tela, XVIII-XIX secolo ch

Vergine Immacolata con Bambino, Orafo tedesco, XIX secolo - argento, argento dorato, pietre preziose, perline - proveniente dal Museo Diocesano di Ancona

Immacolata Concezione e Santi, Autore ignoto, olio su tela, XVII secolo, proveniente dalla Chiesa Santa Maria delle Grazie di Senigallia

Immacolata Concezione, Autore ignoto, olio su tela, XVIII secolo, proveniente dalla Chiesa Santa Maria delle Grazie di Senigallia

Immacolata Concezione attribuito a Placido Lazzarini, olio su tela, XVIII secolo, proveniente dal Museo Diocesano di Jesi

Immacolata di Ercole Ramazzani, olio su tela, datato 1595, proveniente dalla Chiesa S. Benedetto di Morro d'Alba

Immacolata Concezione, Autore ignoto, olio su tavola, fine XVII secolo,

Proclamazione Dogma dell'Immacolata, Autore ignoto, fotoincisione, sec. XIX, proveniente dai Musei Vaticani

Madonna del Rosario, olio su tela, Autore ignoto, datato 1576, proveniente dalla Parrocchia S. Maria di Ostra Vetere

Statua lignea dorata della Madonna del Rosario, Autore ignoto, sec. XV

Madonna del Rosario di Federico Barocci (1589-1593)

Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 08 novembre 2004 - 27578 letture
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