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Se vuoi la pace… lotte e passioni per la democrazia

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A dieci anni dalla nascita ritornano gli appuntamenti formativi e culturali della scuola “V.Buccelletti” che sensibilizza a costruire la pace.

di Giulia Torbidoni
giulia@viveresenigallia.it
Sabato 13 novembre, presso l’Auditorium San Rocco alle ore 21.00, la Scuola di Pace “Vincenzo Buccelletti” inaugurerà il suo decimo anno scolastico dal titolo “Se vuoi la pace….lotte e passioni per la democrazia”, con uno spettacolo teatrale incentrato sulla figura di Giordano Bruno, martire del libero pensiero.
Era il 1994 quando il Movimento per la Pace, voluto da Buccelletti e cresciuto in seno alla CGIL, prendeva una forma ben definita e autonoma; nasceva, cioè, anche a Senigallia una Scuola di Pace che avrebbe portato avanti con la tenacia della progettazione e della concretezza un impegno civile e culturale molto importante.
Quest’anno la Scuola ricorda i primi dieci anni di attività, che sono circa il doppio se si considerano i movimenti pacifisti e le loro attività cresciute negli anni seguenti il ’68,riproponendosi con corsi formativi per operatori socio-educativi, insegnanti, genitori; seminari sul cinema; proiezione di film; mostre, concerti e testimonianze. La scuola di pace è così un punto di confluenza delle tante esperienze, una risposta di concretezza alle tante speranze troppo spesso isolate, caratterizzata da un’attività ed un lavoro di alta qualità ed elevata consistenza, sempre rivolti alla formazione ed alla sensibilizzazione dei propri concittadini.
La Scuola di Pace, con i suoi relatori sempre di prim’ordine, come Nicola Tranfaglia, Giovanna Botteri e Vittorio Agnoletto, solo per citarne alcuni di quest’anno, e con la sua caratteristica originalità nel creare nuovi strumenti di comunicazione, come il cinema e la musica, è ormai parte integrante del tessuto sociale cittadino.
Come preannuncia il titolo stesso del nuovo anno, il tema dominante non sarà solo il ricordo, quanto e soprattutto la democrazia. Il prossimo anno sarà particolarmente carico e denso di memorie e significati per tutti noi italiani. Il sessantesimo anniversario della Liberazione trascina con sé la riflessione sulla Democrazia.
Se nel 1945 essa era un progetto, un bisogno, un desiderio non ancora concretizzato, oggi la nostra Democrazia necessita di una verifica. La sua crisi odierna è il risultato di uno spostamento di discussione: dal tema della democratizzazione si è passati a quello della governabilità, dimenticando ogni significato di quello che la democrazia implica e comporta, per concentrarsi piuttosto su problemi di potere.
Dunque due i cardini del nuovo anno scolastico: la memoria e la Democrazia.
Temi fondamentali in un momento storico in cui la base della nostra Democrazia, e cioè la nostra Costituzione, nata dalla Liberazione, è scavalcata ed obliata dalla violenza e dalle guerre; un momento storico in cui il ricordo perde peso e valore.
E’ anche per questo motivo che la scuola ha deciso di operare nel recupero di quello stacco generazionale oggi più forte che in passato, richiamando i giovani alla memoria per una ricostruzione della democrazia e dei suoi principi, della pace e del suo valore. In questo senso rientrano la serata con Vittorio Agnoletto in cui saranno i giovani a porre le domande e quindi a creare l’incontro; quella finale dell’anno scolastico in cui il gruppo vincitore del premio “Scorribande-Scuola di Pace” (un nuovo premio che entra da quest’anno nel concorso musicale e che premia la miglior canzone sul tema della pace) si esibirà; nonché la mostra che raccoglierà le memorie dei movimenti giovanili senigalliesi che hanno vissuto il ’68 e lo hanno poi trasferito nella loro città natale.
La Scuola di Pace, che continua ad operare grazie alla collaborazione tra il Comune e le altre Associazioni, mostra una totale espansione territoriale nel lavorare anche con enti non senigalliesi e nel destinare concretamente gli sforzi, basti pensare che quest’anno metà degli introiti saranno devoluti a “Madre Terra”, l’ala pacifica del Movimento dei Senza Terra del Brasile, che acquista la terra dai latifondisti (500€ per 1000 mq), invece di occuparla, grazie appunto al sostentamento economico proveniente dalle varie associazioni e organizzazioni internazionali che operano per lo sviluppo dei popoli oppressi.
Come ha affermato lo stesso Assessore Albani la Scuola di Pace rappresenta un “motivo d’orgoglio di tutta la città, essa è la storia di un impegno e di una convinzione nobili ed elevati”.

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