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Area Sacelit: interesse pubblico contro interesse privato

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
I Verdi plaudono alla proposta dell'Angeloni sull'area Sacelit, ma vorrebbero meno appartamenti, e propongono di consultare degli economisti per decidere cosa costruire nell'area comunale.
Esponenti Verdi Senigalliesi: Luciano Montesi, Alessandro Castriota e Roberto Primavera

di Michele Pinto
michele@viveresenigallia.it


La posizione dei Verdi sull'Area Sacelit nasce da lontano. Dopo venti anni di opposizione, un'anno e mezzo fa, i verdi sono entrati nella maggioranza di governo della città grazie ad un'accordo con la giunta Angeloni. Questo accordo prevede tra le altre cose una "soluzione condivisa sull'area Sacelit".
Una soluzione condivisa vuol dire che ogni parte deve rinunciare a qualche cosa per trovare un'accordo.
Se sull'area Sacelit non si dovesse trovare una soluzione condivisa salterebbe l'accordo che portò i verdi all'interno della maggioranza.
Ma c'è ottimismo. In questi anni è stato dimostrato che la politica può essere autonoma dalle esigenze dei costruttori, ad esempio quando è stato bloccato il raddoppio delle Piramidi.
Alcuni anni fa i Verdi proponevano di non costruire affatto in quell'area. Una città con 7.000 appartamenti sfitti non ha bisogno di altri appartamenti.
Poi, un passo verso il compromesso, un'ipotesi del 30% di edificabilità per appartamenti, pari a quanto concesso nell'area delle colonie dell'Enel, una zona analoga dal puno di vista legale.
Il piano proposto dall'Angeloni che prevede appartamenti per il 50% della superfice dell'intera area, corrispondente al 60% dell'area privata è un significativo passo avanti rispetto alla proposta della Vecchia Darsena SRL che prevedeva un 67% di superfice destinata ad appartamenti.
Ma non basta. "Quando vedremo crescere le impalcature - commenta Luciano Montesi - ci prenderà un colpo. Ora non ci rendiamo conto, ma le palazzine raggiungeranno l'altezza della Vela. Sarà una cubatura pari a volte e mezzo quella delle Piramidi".
Alla domanda su quale sarebbe la percentuale edificabile ad appartamenti che tollererebbero Montesi e Castiota non rispondono, ma lasciano intendere che un 40% della superfice dell'area privata dedicata agli appartamenti sarebbe un compromesso accettabile.
Un'altro appunto che i verdi muovono al piano dell'Angeloni è su cosa costruire nella zona riservata al Comune: "Chiamiamo i migliori architetti per disegnare l'area perché non chiamare anche dei buoni economisti per farci dire di cosa veramente ha bisogno la città, quali sono le attività che potrebbero avere più successo."
Stiamo assistendo ad una forte pressione da parte del "soggetto attuatore" verso l'amministrazione - sostengono i verdi. È intollerabile. Gli interessi del soggetto attuatore di realizzare il più alto profitto sono legittimi, ma sono meno importanti dell'interessi pubblico.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 22 ottobre 2004 - 2387 letture

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