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Caso Sacelit: ''esclusi i cittadini dal dibattito!''
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Il Gruppo Società Ambiente replica alle affermazioni sul caso Italcementi, apparse su un articolo del Corriere Adriatico ed espresse dal direttore generale della Edra Costruzioni Barbadoro. |
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dal Gruppo Società e Ambiente
il Comitato Direttivo
Intendiamo replicare brevemente alle affermazioni del rappresentante del Gruppo proprietario dell’area Sacelit-Italcementi senza desiderio di polemica, ma per completezza di informazione; riservandoci di approfondire le questioni tecniche più avanti, quando potremo disporre di informazioni più complete ed ufficiali su piani e progetti.il Comitato Direttivo
Perché sta proprio qui, Signor Barbadoro, il nocciolo della questione, come avevamo evidenziato al termine del nostro intervento, parte non riportata nell’articolo del Corriere Adriatico.
La comunità cittadina, la società civile senigalliese, di cui noi facciamo parte, non ha informazioni sullo stato attuale del progetto se non da quel poco che riesce a captare dal dibattito–scontro sulle pagine dei giornali locali o che filtra dai vertici dei partiti.
Poiché ci risulta che solo i vertici di quest’ultimi (di cui noi non facciamo parte) e, ovviamente, gli amministratori ed i tecnici comunali, abbiano avuto la facoltà di prendere visione dello stato attuale della progettazione nella sua completezza.
Come è altrettanto ovvio che, fin quando da parte della Amministrazione comunale non si avvierà un processo partecipativo, il tutto è destinato a restare riservato.
Quindi torniamo a ribadire alcuni concetti già espressi:
“Abbiamo a suo tempo esaminato la prima ipotesi progettuale affidata all’architetto Bohigas e ci sembrava un buon punto di partenza.
Un piano che riusciva a conciliare, secondo noi in maniera equilibrata, interessi pubblici e privati.
Questa ipotesi progettuale, che è l’unica che ci è stato dato di conoscere (e con noi la città), non sappiamo come si sia evoluta, quali e quante modifiche abbia subito.
In mancanza di informazioni ufficiali e certe su piani e progetti, la città, la gente comune, assiste sconcertata ed un poco allibita ad un dibattito forzato in cui a parlare sono solo la proprietà da un lato e la dirigenza politica dall’altro, in un susseguirsi di scambi di velate minacce e messaggi trasversali, più o meno criptati.
Una cosa è certa, in questo quadro la prima vittima è ancora una volta la partecipazione democratica.”

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