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Con una mazza contro la porta del Cityper

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Una arzillo 92enne, esasperato per la porta sempre chiusa del Cityper che lo costringe a percorrere molta più strada, si è armato di mazza e scalpello per aprire da se la porta.
Il GSA prende spunto dall'evento per una riflessione.

dal Gruppo Società Ambiente Senigallia
www.gsa-senigallia.it/
Il Gruppo Società e Ambiente, comprende pienamente l’esasperazione del battagliero signore di 92 anni che si è accanito contro una porta sempre chiusa del centro Commerciale Cityper.
Pur non condividendo le modalità della protesta, si può capire il gesto. Non si comprende, invece, la ragione di quella porta sempre chiusa. Forse per ragioni di strategia commerciale? In modo che la gente percorra tutto il corridoio per permettere ai negozi di essere più visibili dai potenziali clienti? Ragioni di sicurezza? Ma come può essere sicura una porta di emergenza sempre chiusa?
L'ingresso diretto al supermercato sarebbe più comodo per i clienti: questo è innegabile, allora perché non migliorare la qualità della vita delle persone che quotidianamente si servono di quel supermercato? Non tutti i clienti sono giovani, belli, aitanti; molti hanno delle difficoltà che non dovrebbero essere ignorate. Anziani, portatori di handicap, madri con il pancione, genitori con bimbi piccoli, non si può pretendere che siano loro ad adeguarsi alle esigenze di un centro commerciale: sono persone, non macchine.
Agendo in questo modo si ha l’impressione che nella nostra comunità non ci sia posto per chi è diverso, anche se porta sulle spalle il peso di quasi cento anni di vita. Si può dunque condannare chi si arma di mazza e scalpello per urlare il proprio disagio, per tornare ad essere considerato una persona, per avere un po' di aiuto e di rispetto?
Quel signore, secondo noi, ci ha dato una grande lezione di civiltà, ora sta al centro commerciale rispondere dignitosamente.

Testo alternativo
Il fatto raccontato dal Corriere Adriatico

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