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Ancora fuoco, fiamme e morti

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L'esplosione al petrolchimico di Falconara non è una disgrazia o un evento tragicamente casuale, ormai è norma quotidiana per chi vive quel territorio.

dal Movimento Disobbedienti Marche
Una zona devastata dalla presenza del “mostro” che dopo il drammatico 25 agosto ‘99 torna a fare vittime con i suoi rigurgiti mortali.
Per questo ancora una volta, in appoggio ai comitati cittadini, torniamo a urlare che “CON API SI MUORE”, che quell’impianto deve sparire per sempre dall’orizzonte delle nostre città, che da subito va avviata la riconversione sulla base di un progetto che tuteli i livelli occupazionali e ci liberi da quest' incubo.
Con la permanenza dell’impianto a Falconara, la solita scelta piovuta dall’alto, si è rafforzata e si rafforzerà la costruzione di degrado e morte.

Adesso, come da copione, inizia il solito balletto delle responsabilità. La direzione Api dà la sua versione dei fatti, ma indipendentemente da cose sono andate le cose, delle responsabilità ci sono.
E sono responsabilità politiche enormi.

Il governo regionale e il suo assessore all’ambiente, Marco Amagliani (Prc), hanno concesso un rinnovo pluriennale alla raffineria nonostante le fortissime proteste e mobilitazioni di Villanova, Fiumesino e di tutta la città di Falconara, nonostante le evidenti incompatibilità con un territorio che quel mostro non lo vuole.
Dei tanto sbandierati controlli, tesi forte su cui poggiava l’iter del rinnovo, è emersa una logica verità. Erano falsi, incompleti come impone la propaganda dell’azienda, sempre abile con le sue ottime entrature politiche a dissimulare incidenti, fuoriuscite di sostanze e documentazioni scomode.
L’indagine epidemiologica, infatti, è rimasta nascosta per anni.

Ora quella raffineria deve sparire per sempre, perchè un petrolchimico non può stare nel mezzo di un quartiere, non può essere attraversato dalla ferrovia adriatica, non può stare a qualche centinaio di metri dalla pista di un aeroporto e soprattutto non può cadenzare la vita di un’ intera comunità al tragico ritmo di incidenti, esplosioni, morti, fiamme; con un pezzo di costa sequestrato da uno spaventoso inquinamento di cielo e mare.

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