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I Verdena in concerto al Mamamia

4' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Per concludere questa grande estate di concerti al Mamamia, sabato sera saliranno sul palco i Verdena.


Alberto e Luca sono fratelli, vivono a Bergamo e suonano insieme da più di dieci anni.

Dopo aver esplorato diversi generi musicali e aver cambiato parecchi bassisti, i due, nel 1996, conoscono Roberta, che ai tempi suonava la chitarra in un gruppo punk di Bergamo (Porno Nuns).

Nascono i Verbena (allora, prima di venire a conoscenza dell’esistenza di un gruppo omonimo americano, si chiamavano così).
O per lo meno.
I Verdena esistevano già da tempo. Ma con l’arrivo di Roberta tutto assume qualcosa di definitivo.
Con questa line up “quadrata” (Alberto alla chitarra e voce, Luca alla batteria, Roberta al basso) il gruppo riesce a mettere a fuoco le proprie potenzialità rock.
Vengono alla luce così i primi brani firmati dai tre, scaturiti da jam session che la band usa tenere nel pollaio sotto casa, dove il gruppo ha improvvisato una sala prove.
Dopo un’attività “live” molto intensa, su e giù per l’Italia, tra centri sociali, circoli ARCI e pub, il gruppo, alla fine del 1998, chiude un accordo con la Universal.
Nel marzo del 1999 la band entra in studio di registrazione (allo Studio Emme di Firenze).
Accanto a loro c’è, in veste di produttore, Giorgio Canali, chitarrista dei CSI.
Finite le registrazioni i Verdena iniziano una frenetica attività “live” che li porta, in contemporanea con l’uscita del loro primo EP (VALVONAUTA) a suonare ad alcuni degli appuntamenti più importanti dell’estate 1999 (Imola Heineken Jammin’ Festival, Jesolo Beach Bum Festival, Independent Day Festival).
Nel frattempo VALVONAUTA - un EP contenente quattro brani – diventa un hit nelle discoteche rock.
Il video di VALVONAUTA, in rotazione su tutte le televisioni di settore, suscita molte attenzioni, tanto da far decidere a MTV di volere il gruppo alla prima edizione dell’MTV Brand New Tour (svoltosi nell’inverno dello stesso anno).
Dopo un’estate infuocata e piena di soddisfazioni, il 30 settembre, esce VERDENA.
E fin da subito si capisce la forza del gruppo, addizione di furia punk, attitudine rock, aperture melodiche improvvise e un gusto tutto psichedelico per l’improvvisazione.
Questi elementi si mescolano e si ricompongono in una nuova forma, che nasce dalla voglia di comunicare e di farlo nel modo più diretto possibile.
Ed è probabilmente per questo desiderio “puro” di comunicare, di spazzar via ogni tipo di “coolness”, che il gruppo vende, oltre ogni aspettativa, 40mila copie del suo album d’esordio, che VERDENA, nella prima metà di febbraio, entra in classifica, tra i primi 50 album venduti in Italia, che VIBA, il secondo singolo tratto da VERDENA, nell’ultima settimana di Gennaio del 2000, entra nella classifica FIMI al 17esimo posto.
E’ per questo che il gruppo riceve una nomination come migliore band rivelazione del 1999 all’interno del PIM organizzato da REPUBBLICA.
E’ per questo che la band dal vivo è richiestissima.
Ed è proprio qui, dal vivo, che viene a galla tutta la potenza rock della musica dei VERDENA.
Non solo. Qui si capisce l’assoluta familiarità dei VERDENA con i propri strumenti.
Qui si notano le diverse componenti che modellano il suono dei VERDENA: la costruzione ritmica “in caduta libera” di Luca, le linee di basso “wave” di Roberta, la propensione alla melodia pop nelle armonie vocali e i rumorismi e le inflessioni rock di Alberto.
Verdena però, mentre suonano senza sosta in tutti i club storici italiani, tra una data e l’altra, nei momenti di pausa, provano nuovi riff, nuovi ritmi, nuove linee di basso.
Pian piano, nel pollaio dietro casa, prende forma il nuovo album.
Intanto i Verdena si comprano un rhodes, poi un mellotron.
La trama del suono della band si inspessisce.
Il risultato, dopo due mesi di registrazione nello studio di Mauro Pagani (ex PFM, che sui Navigli si è inventato uno degli studi più ambiti dai musicisti italiani, il Next) con a fianco Manuel Agnelli (leader degli Afterhours) in veste di produttore artistico, è SOLO UN GRANDE SASSO.
Il disco, appena uscito, entra nella classifica FIMI direttamente al sesto posto (spodestando niente meno che Vasco Rossi dalla top ten) ed ottiene recensioni entusiastiche.
Il disco viene accolto come una riprova della forza della band e fa guadagnare a VERDENA una credibilità che li fa accostare al meglio del rock italiano (Marlene Kuntz, Afterhours).

Oggi, Gennaio 2004, dopo più di due anni, una sofferta costruzione del loro studio di registrazione personale (l’Henhouse Studio), l’acquisizione di un quarto elemento (Fidel Figaroli, tastierista del gruppo) e la scrittura di più di venti brani, esce finalmente l’attesissimo terzo album dei VERDENA; IL SUICIDIO DEI SAMURAI.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 02 settembre 2004 - 2151 letture

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