x

SEI IN > VIVERE SENIGALLIA >


Gli Oloferne in concerto a Chiaravalle

3' di lettura
2661
EV

La festa dell'Unità di Chiaravalle è anche un luogo per conoscere nuovi gruppi e nuove sonorità.
La sera del 31 agosto sono saliti sul palco gli Oloferne.

di Luca Romagnoli
Certamente non il posto migliore dove conoscere un nuovo gruppo mai ascoltato dal vivo.
Lo scenario è quello di una tipica Festa dell’Unità, e nello specifico a Chiaravalle, dove si mescolano fin troppo a caso luci, odori e grida dei vari stands presenti.
Mi avvicino allo spazio riservato ai giovani lasciando dietro me, ma senza mai abbandonarlo del tutto, il ritmo di valzer e mazurke suonati dall’orchestra di liscio.
Gli Oloferne hanno iniziato il loro concerto da poco.
Decido di sedermi ad ascoltare, attratto maggiormente dal loro flauto e dalle percussioni rispetto ai ritmi terzinati che ancora purtroppo fanno da sottofondo e che ci accompagneranno per tutta la serata.
I nostri ragazzi intanto suonano e cantano le loro canzoni, si alternano sul palco ai vari strumenti, fanno apparire strani “oggetti” musicali che riproducono suoni particolari, recitano poesie, ci parlano dei loro brani, mentre un giocoliere-mangiafuoco a terra completa lo scenario.

Assisto ad un’ora e mezza di un concerto piacevole, tra varie sonorità che spaziano dalla musica celtica al rock, dal folk irlandese a suggestioni medievali, e una volta terminato aspetto i musici a piè palco per scambiare quattro chiacchiere.

Imparo che gli Oloferne nascono nel 1999, dalla voglia di creare qualcosa di originale partendo dalle singole esperienze di ognuno dei cinque componenti.
Suonano nei pub e nelle piazze della zona e spinti dal calore del pubblico e dall’amore per la musica proseguono per la loro strada, si autoproducono un demo nel 2000, fino ad arrivare allo scorso anno quando l’etichetta milanese Ethnoworld si accorge di loro e decide di pubblicare e distribuire il cd omonimo “Oloferne”.
Risale sempre al 2003 la realizzazione del videoclip di un loro brano,”Elfish Tree”, con alla regia Vito Rubino, il quale riscuote successo al Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza.
Grazie a ciò il gruppo vede aumentate le possibilità di suonare anche lontano da casa e davanti ad un pubblico sempre più vasto, senza mai dimenticare però la loro terra d’origine, come tengono a sottolineare Giacomo e Alessandro durante il nostro colloquio.
I due sono un fiume di parole che catturano, mi parlano di Caravaggio, di Dante e della Bibbia, di Oloferne (da qui il nome del gruppo) ucciso a tradimento da Giuditta, del Santo Graal e dei cigni che rappresentano il loro simbolo.

Sarebbe impossibile raccontarvi tutto di loro quindi vi rimando al loro sito ufficiale degli Oloferne, dove è possibile trovare qualsiasi informazione, ringraziando da parte mia i due per la disponibilità e le risate fatte durante le quattro chiacchiere e la Lucy per il supporto fotografico.


ARGOMENTI