Ad Arcevia la sfida dell'integrazione culturale e religiosa

Il Sindaco Purgatori porta i saluti dell’Amministrazione Comunale di Arcevia al 35° Campeggio estivo dell’U.C.O.I.I. sul tema “Insieme per una società più coesa”. |
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di Silvio Purgatori
Sindaco di Arcevia
Sindaco di Arcevia
Il Sindaco di Arcevia Silvio Purgatori nell’incontrare il Presidente dell’Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia Dott. Dachan Mohamed Nour, e i partecipanti al 35° Campeggio estivo che si svolge ad Arcevia, ha affermato "l’incontro odierno coincide con un momento di particolare tensione internazionale che ha il suo fulcro in Iraq ma che si ripercuote anche fuori dai confini di quella martoriata regione.
Eventi, quelli iracheni, che entrano con prepotenza nel dibattito sulla coesistenza fra la società occidentale e cristiana e l’islam.
La verità è che vivere in una società multiculturale e multietnica non è affatto semplice ma siccome l’immigrazione è un fenomeno non reversibile conviene, invece di abbandonarsi a inutili rimpianti, organizzare il futuro.
La mancanza di un’intesa tra le comunità musulmane e lo Stato italiano, costituisce tuttora un problema. Sono convinto”, continua il Sindaco “che l’immigrazione, in particolare quella proveniente da paesi musulmani, sia un fenomeno ancora sottovalutato in Italia, rispetto al quale è diffusa la tentazione di alzare semplicemente barriere, pregiudicando il futuro in nome di un presente apparentemente più tranquillo.
Ma la tutela delle libertà fondamentali, tra le quali quella religiosa, e il rispetto di un nucleo fondamentale di diritti e di doveri rappresentano le linee-guida di una strategia basata sull'inclusione, che crei il ciclo virtuoso indispensabile per governare il fenomeno immigrazione.
E’ infatti molto concreto il pericolo che il rapporto tra italiani e immigrati sia falsato dal pregiudizio.
La spirale del pregiudizio va interrotta al più presto.
Bisogna spezzare la sindrome dell’assedio.
Seneca diceva: “Se vuoi che qualcuno ti sia amico, trattalo da amico”.
Ed è questo che dobbiamo impegnarci a fare insieme, noi e voi, in uno sforzo comune di integrazione e di reciproca comprensione.
In un ideale percorso di integrazione, dopo la tutela delle libertà fondamentali si deve giungere al riconoscimento dei diritti civili e politici.
Occorre rendere conveniente la legalità, allargando la forbice tra i diritti riconosciuti ai regolari e quelli concessi agli irregolari.
In questo modo si può giungere alla costruzione di un vero e proprio patto di cittadinanza.
Un segnale importante può essere la concessione del diritto di voto agli immigrati nelle elezioni amministrative, quelle che toccano più da vicino gli interessi di chi vive in una comunità.
Una partecipazione attiva alla vita politica del Paese non può che migliorare il senso di vicinanza culturale e di appartenenza degli immigrati nei nostri confronti.
Nel concludere il Sindaco Purgatori ricorda che “l’Islam in Italia è una delle sfide di civiltà più difficili e affascinanti con cui il nostro Paese sia stato costretto a confrontarsi nella sua storia. Ma iniziative come quella di oggi dimostrano che costruire e rafforzare il dialogo, tra uomini di buona volontà è possibile."
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Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 31 agosto 2004 - 2052 letture
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