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Ancora dubbi sul PIP e la Variante di Senigallia

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Lettera aperta di un cittadino all'Assessore Stefanelli.

da Maurizio Tonini Bossi


leggo la tua nota del 31 luglio 2004 pubblicata sul sito del Comune di Senigallia, nella quale affermi che (cito sinteticamente ma testualmente) l’approvazione da parte della Provincia di Ancona della Variante sulla Viabilità e sul PIP di Borgo Molino, adottata dal Comune di Senigallia nel luglio del 2002, contiene una discutibile prescrizione che definire singolare è generoso: “dare esecuzione al PIP e a tutte le aree oggetto della Variante solo dopo aver approvato il progetto di massima della viabilità, salvaguardando le aree interessate dal tracciato.” Contesti quella prescrizione, la definisci incomprensibile pur affermando che è stata fatta solo ed esclusivamente per tutelare il tracciato della nuova strada di scorrimento urbano, come peraltro negli obiettivi unici della variante; affermi inoltre che la prescrizione ti sembra inutile da un lato e probabilmente anche tecnicamente irregolare dall'altro.

Consentimi di dissentire da quanto affermi: se l’atto urbanistico in questione, sia dalla Amministrazione Comunale che dalla Provincia, si prefigge un unico obbiettivo comune, quello cioè di salvaguardare e tutelare il tracciato della nuova strada di scorrimento urbano, dove stà il problema? Perché la tua “contestazione” ?

Se potessi azzardare una facile ipotesi di risposta all’interrogativo che mi pongo dovrei dire che è di indubbio “disturbo” la prescrizione della Provincia che di fatto vanifica temporaneamente tutti gli interventi previsti (il PIP di Borgo Mulino ad esempio) in attesa della approvazione del progetto di massima della viabilità; ma questa viabilità non è prioritaria rispetto a tutto il resto? Qual’è l’unico modo “sicuro” per salvaguardare le aree necessarie interessate dal tracciato viario? Quali sono le aree che con certezza possono essere, oggi, individuabili senza che vi sia uno specifico progetto viario, ancorché di massima? Quante volte, a Senigallia ci siamo trovati a non poter più risolvere “decorosamente” problemi di viabilità compromessi da interventi urbanistici assai poco rispettosi nelle previsioni del “domani” ? Le esperienze del passato non ci insegnano nulla? La Città non è forse fortemente penalizzata da un caos viario quasi irreversibile a causa di carenze progettuali lungimiranti?

Le risposte univoche a queste domande non possono che propendere, a mio modesto avviso, per un saggio atteggiamento di rispetto assoluto della “priorità viabilità” rispetto a qualsiasi altra considerazione; ben venga quindi la prescrizione della Provincia che impone di “dare esecuzione al PIP e a tutte le aree oggetto della Variante solo dopo aver approvato il progetto di massima della viabilità, salvaguardando le aree interessate dal tracciato.”






Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 28 agosto 2004 - 1846 letture

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