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psicologia: Il didietro sconosciuto

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 - Lo spazio dedicato alle vostre domande allo psicologo.
Anatomia del sesso: quarta parte.
L’ano è un argomento tabù, ancora di più in questi ultimi anni perché associato all’AIDS. Anche se in Italia questa malattia ha colpito maggiormente i tossicodipendenti.

a cura del Dott. Pinto Francesco
339.3244297
dr.pinto@libero.it


L’ano, come tutti gli altri organi del nostro corpo, è anch’esso un’unita a più funzioni. Esso è uno sfintere che chiude il retto ed è una zona molto innervata dotata di molti recettori e quindi di alta sensibilità.
Nella loro famosa indagine sugli aspetti anatomici e fisiologici del sesso, pubblicata nel 1966, Masters e Johnson, conclusero: “la reattività del retto a stimoli sessuali risulta, ad una generica osservazione clinica, essenzialmente uguale nei due sessi.”
Dunque l’ano e il retto non sono organi maschili o femminili o organi deputati a funzioni erotiche “altre”.
L’ano è una zona erotica tanto per gli uomini che per le donne, ma la maggior parte delle persone pensa che non sia fatto per il godimento.
L’esclusione dell’ano dalla mappa delle zone erogene è dovuta principalmente a due fattori. Uno, di più immediata evidenza, è la defecazione; quando si vuol mandare qualcuno all’inferno, è l’ano a fornire una colorazione chiara ed esplicita.
L’altro fattore di esclusione è più sottile e profondo: il terrore che l’uomo ha dell’omosessualità.
Così tra gli uomini che si autodefiniscono eterosessuali quelli che possono dichiarare di aver provato il godimento proveniente da quella zona sono pochi. È comprensibile, allora, la sensazione inquietante che coglie gli uomini, cui piacciono le donne, nello scoprire che dal loro didietro possa scaturire un supplemento di piacere.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 10 agosto 2004 - 2389 letture

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