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Ripe preoccupata per le antenne

4' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
L’antenna a Ripe: un grande problema che sempre più si avvicina ai piccoli comuni

di Giulia Torbidoni
giulia@viveresenigallia.it


Alte e sconosciute incutono timore e preoccupazioni: sono le antenne di radiotelecomunicazioni. Si vorrebbero il più possibile lontano dalle nostre case, dalla nostra vita e invece riescono ad entrarvi: oggi le leggi lo permettono.
Se foste venuti a conoscenza del fatto che a pochi metri da casa vostra si sta per istallare una antenna di radiotelecomunicazioni come reagireste? Di sicuro, e giustamente, protestereste, come hanno fatto, e continuano a farlo, i cittadini dei comuni di Ripe e Castelcolonna.
E se sapeste che la vostra protesta ha pochissime probabilità di vincere? Probabilmente si potrebbero fare delle occupazioni, come è stato qualche mese fa a Scanzano Ionico, anche se poi lì non si trattava di antenne, bensì di una discarica per rifiuti nucleari. Peccato però che anche una buona occupazione non potrebbe darvi la vittoria perché qui non si tratta di un suolo pubblico, comunale su cui istallare l’antenna, bensì di quello di un privato. Il privato, si sa, ha potere sulle sue proprietà, ma quando i danni ricadono sulla comunità?
La recente legge Gasparri permette infatti l’istallazione di antenne di radiotelecomunicazioni su terre private. La società di istallazione offre al privato un’allettante cifra per l’affitto di una parte del suo terreno. Il contratto di affitto tra società e privato si fa e il pubblico, l’amministrazione comunale e l’intera cittadinanza vengono scavalcate.
La richiesta di istallazione dell’antenna di Ripe è stata presentata lo scorso 8 Aprile, quando è stato presentato anche il contratto di affitto già stipulato con un privato. Tutto era già stato fatto. Il terreno in questione interessa oltre che il comune di Ripe anche quello di Castelcolonna e l’antenna ha una potenza di 20 watt, inferiore del 50% circa alla percentuale delle frequenze autorizzate, bassa quindi, ma che non per questo incute meno timore tra la popolazione. Naturalmente il comune di Ripe ha iniziato a prendere tempo e ha chiesto alla Società in questione, H3G, ditta per la telefonia cellulare di 3, di integrare la richiesta con i pareri dell’ARPAM (ente che esamina il tasso di inquinamento) e dell’AUSL.
In seguito alla valutazione positiva dell’ARPAM, che quindi non ostacolava l’istallazione dell’antenna, il 29 giugno scorso si è avuta una riunione di servizio che ha decretato l’impegno da parte dell’amministrazione comunale a trovare un altro sito per l’istallazione dell’antenna prima della scadenza dei termini della Valutazione di Impatto Ambientale.
Che cos’è la V.I.A.? E’ una legge che la Regione Marche ha fatto per regolamentare l’istallazione di queste antenne e che impone alla società di richiedere alla Provincia di analizzare il progetto e di calcolarne l’impatto amibientale. Qualora gli esiti della Valutazione di Impatto Ambientale e dell’AUSL fossero negativi l’istallazione sarà bloccata.
Ora però rimangono un paio di problemi. Il primo tocca la popolazione. Ammesso che l’antenna abbia una bassa frequenza e non arrechi danni ad ambiente e cittadini, il suo raggio di influenza è di circa 100 metri, qualcuno, seppur lievemente ne sarà colpito e qui arriviamo al secondo problema: perché? Perché qualcuno dovrà subire dei danni imposti. Dov’è finito quello spirito di comunità che tutt’ora si ritrova nei nostri paesini, dove tutti sanno tutto degli altri, ma dove tutto si fa con gli altri perché appunto ci si conosce quasi in modo fraterno? Il dio denaro sta uccidendo anche il nostro carattere di comunità, oltre che la democrazia e la libertà di scelta di tutti nel rispetto degli altri?
Dunque, se credete che ci debbano essere rispetto e lealtà tra pubblico e privato, siete proprio indietro con i tempi, perché oggi la legge permette all’interesse del singolo di prevaricare sulla salvaguardia dell’intera comunità.
Che strano, ancora mi torna in mente quella frase che si dice ai bambini quando chiedono che cosa sia la libertà e subito l’insegnante o il genitore:”…la tua libertà finisce dove inizia quella degli altri…”.
Chissà perché ancora si perde tempo a dire una cosa simile!





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 09 agosto 2004 - 1951 letture

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