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Il Sindaco appoggia l'emittente Disco Volante

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Non si placano le polemiche per il provvedimento preso nei confronti dell'emittente senigalliese Disco Volante.
Il Sindaco Luana Angeloni esprime in una lettera il suo punto di vista sull'ordinanza di chiusura.

da Luana Angeloni
Sindaco di Senigallia


Intendo manifestare, a nome mio personale e dell’Amministrazione Comunale, piena solidarietà nei confronti degli operatori dell’emittente televisiva senigalliese Disco Volante, costretta a subire un procedimento giudiziario a seguito dell’ordinanza di chiusura disposta nei suoi confronti dalla Polizia Postale per mancanza della concessione governativa a trasmettere.

Il fatto che i responsabili di un’emittente come la nostra Disco Volante, che copre a malapena lo spazio di un piccolo quartiere, che non interferisce sulla ripartizione degli introiti pubblicitari, che si occupa delle piccole grandi questioni della nostra comunità a cominciare dalle problematiche dei portatori di handicap, rischino addirittura il carcere, è un fatto molto grave, che dimostra ancora una volta come l’intero assetto normativo della materia vada al più presto modificato.

Recentemente lo stesso Consiglio Comunale di Senigallia ha approvato un ordine del giorno con il quale si chiedeva la revoca della chiusura disposta dal Ministero nei confronti di Disco Volante, sul presupposto che questa emittente svolgeva un servizio di grande utilità sociale per la nostra comunità.

Siamo convinti che non servano interventi repressivi, ma che occorra invece creare le condizioni affinché il nostro ordinamento riconosca realtà come le televisioni di strada, le quali rappresentano un grande strumento per una comunicazione che parte dal basso e che è al servizio dei cittadini. Sono stati presentati in Parlamento ordini del giorno, firmati da decine e decine di Parlamentari, con i quali si è chiesto al Governo di non procedere alla chiusura delle emittenti televisive di strada, le così dette telestreet, e di acquisire attraverso un’indagine conoscitiva dati ed elementi utili per varare una specifica normativa che ne sancisca la piena legittimità. La recente legge di riassetto della materia radiotelevisiva elaborata dalla maggioranza governativa non ha però in alcun modo tenuto conto di questa sacrosanta esigenza.

Non è con i sigilli che si può sperare di arginare un fenomeno come questo delle televisioni di strada, che nasce dal bisogno dei cittadini di esprimersi e di raccontare, anche in forme nuove e creative, i problemi, i disagi e le speranze di piccole comunità. Ogni volta che si chiude una televisione o viene chiuso un giornale siamo tutti più poveri ed è la nostra democrazia a diventare più fragile e più debole.


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Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 29 luglio 2004 - 1821 letture

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